Passano due giorni da quel tragico giorno in cui ho perso i sensi, e finalmente mi dimettono.
Sono pronto per tornare a scuola e affrontare la situazione. Ho deciso che mi cambierò di classe. Perchè anche se Nicola verrá sospeso, un giorno dovrá tornare e io non voglio più averci niente a che fare.Cammino per il corridoio di scuola, accompagnato da Lorenzo, dopo quel che è successo è diventato super apprensivo e non mi lascia più da solo.
-Quanti giorni di sospensione credi gli dará?- chiedo.
-Giorni? Io spero settimane, anche se quel bastardo si merita di non tornare proprio.-
Non posso che essere d'accordo.
Busso alla porta del preside, attendo il fatidico 'avanti' ed entro con Lorenzo.
Il preside non è solo, con lui c'è anche Nicola. Quando lo vedo smetto di camminare bloccandomi di colpo.
-Che ci fa lui qui?- chiede Lorenzo infastidito.
-La domanda è che ci fai tu qui signorino Odi. Esci fuori, la questione vá risolta con i diretti interessati.-
Risponde il preside con tono altezzoso.-Cosa? Io non lo lascio solo con quello.-
Protesta Lorenzo.Prima che il preside possa scagliarsi contro di lui cerco di sistemare la situazione.
-Lori non succederá niente di male, esci pure e aspettami fuori.-Uno sguardo di dissenso si disegna sul suo viso, ma decide comunque di darmi retta ed esce senza dire una parola.
-Accomodati pure Kevin.- mi indica la sedia accanto a quella di Nicola.
-Preferisco stare in piedi.- rispondo diretto.
-Invece ti siedi. Nicola non ti mangerá.-
Contro la mia volontá mi siedo e cerco di evitare ogni contatto visivo con quel pazzo accanto a me.Il preside fa raccontare la nostra versione dei fatti.
Dopo aver raccontato tutta la veritá, è il turno di Nicola.-Sì, sono stato io.- ammette semplicemente. Poi prosegue -Lui mi provocava, mi insultava ogni giorno, mi umiliava, il mio è stato un gesto di autodifesa.-
-COSA?- i miei occhi si spalancano di fronte a tante cazzate.
-Sono tutte bugie signor preside, io non gli ho mai torto un capello.--Beh questo non è quello che dice lui.- il preside sembra incline a credere a Nicola.
La rabbia si fa spazio tra le altre emozioni fino a fuoriuscire.
-MA LEI È A CONOSCENZA DEI SUOI DISTURBI MENTALI?- Urlo.- LUI PRENDE GLI ANTIPSICOTICI È CHIARO CHE STIA MENTE...--È ABBASTANZA!- la voce del preside prevarica sulla mia interrompendomi.
-Andate fuori, tutti e due! Di questo passo non si va avanti.
Cinque giorni di sospensione ad entrambi!--Tutto ciò è ridicolo! Lui mi ha mandato in ospedale! Capisce?-
Il preside non vuole sentire ragione. Ho sempre pensato che avesse qualche problema, qualche ritardo mentale;ebbene ora ne ho la conferma.-Complimenti per la recita coglione.- mi rivolgo a Nicola e poi esco sbattendo la porta alle mie spalle ignorando i richiami del preside.
Fuori c'è Lorenzo ad aspettarmi e con fare impaziente mi domanda -Allora? Quanti giorni gli ha dato?-
Rispondo senza neanche fermarmi, continuo a camminare velocemente, voglio solo andarmene da questo schifo di posto.
-Cinque cazzo di giorni, sia a me che a lui.--Come scusa?- mi afferra per un braccio bloccando la mia corsa verso l'uscita.
-Sì, Nicola si è inventato una marea di cazzate, e il preside non sapendo a chi credere ha dato la sospensione a tutti e due.-
La rabbia che Lorenzo ora provava traspariva chiaramente dai suoi occhi.
-Non esiste! Vado a parlargli!--No fermo.- lo blocco. -Non ne vale la pena, infondo c'era da aspettarselo con un preside come quello. Va bene così, davvero. E poi dai sono solo cinque giorni! Poteva andare peggio.-
Dico con una risatina nevrotica.-Ma è un' ingiustizia.-
-Lo so, ma non importa, domani verrá mio padre e mi fará cambiare di classe.-
Lorenzo ci pensa un pò su e poi sospira -D'accordo, se va bene a te allora va bene anche a me.
Ti accompagno a casa?--Sì magari.- gli sorrido e cerco di riacquisire la calma.
----
Il giorno dopo, mio padre indignato per l'accaduto si reca a scuola e dopo aver trattato a lungo con il preside, riesce a farmi cambiare sezione e grazie alle sue doti di avvocato riesce sorprendentemente a revocare la sospensione.
Quando rientra a casa e mi racconta tutto sono felice che finalmente quest'incubo sia finito.
Niente più Nicola e niente più problemi.
Tra me e Lorenzo non si intrometterá più nessuno.-Grazie papá, ti voglio bene.-
-Figurati Kev, farei questo e altro per te, ricordati che ho perso 16 anni della tua vita, e ci sto mettendo tutto me stesso per riuscire a recuperarli.-
Lo stringo forte a me, mentre le mie lacrime cominciano a bagnare anche il suo viso.
STAI LEGGENDO
L'amore Nuoce
ChickLitKevin è un ragazzo di 16 anni romantico e fantasioso. Vive nel cruccio dell'omosessualitá, oppresso dalla societá cosí pesante che cerca di schiacciarlo. Come nelle favole, lui dell'amore coglie solo la bellezza, ma a sue spese scoprirá che l'amore...