2. - Non può essere...

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Sono appoggiata con la testa al finestrino del taxi grigio che è passato a prendermi all'aeroporto solo due ore fa.

Il viaggio è durato la bellezza di sei ore, durante le quali non sono riuscita a chiudere occhio a causa dell'emozione.

Non riuscivo a credere di essere salita sull'aereo che mi avrebbe portato nel paese in cui sognavo di andare dall'età di quattordici anni.

Per la maggior parte del tempo ho ascoltato la musica del cellulare guardando fuori dal finestrino il paesaggio euroasiatico e l'oceano, di tanto in tanto osservando il cielo stellato e cercando con lo sguardo le costellazioni.

E ora sono qui, nel taxi,che cerco disperatamente di chiudere occhio almeno un'oretta, per evitare di fare pessime figure quando incontrerò la mia nuova famiglia.

Ho persino provato a usare canzoni lente come ninna nanna, ma anche queste sembrano non funzionare, probabilmente a causa dei continui scossoni provocati dalla strada sterrata.

Decido di rinunciare al sonno, visto che dormire è impossibile, e guardo fuori dal finestrino.

Vedo in lontananza quella che sembra essere un'enorme villa e il bosco, nient'altro.

Ma cosa... ?

Mi sporgo verso l'autista.

-Mi scusi, ma dove mi sta portando?- chiedo, perplessa.

-Che domande, signorina!Dalla famiglia che la ospiterà, naturalmente.- fa l'uomo senza voltarsi.

-Come? Io pensavo di stare nei pressi di Tokyo! -

-Tokyo è molto affollata,non c'è spazio per le studentesse come lei. La cittadina dove alloggerà invece è molto tranquilla, l'ideale per chi non è abituato ai ritmi di questo paese. E ora la prego di non fare altre domande.- risponde lui, apatico.

Accidenti, e io che pensavo che i giapponesi fossero tutti educati...

Questo deve essersi alzato con il piede sbagliato oggi...

Sospirando, torno ad appoggiare la testa al finestrino.

Dopo una quindicina di minuti, l'auto si ferma.

-Signorina, siamo arrivati a destinazione.-

Scendo dal mezzo con la borsa in spalla, mentre l'autista tira fuori dal bagagliaio le mie due valigie nere.

Mi ritrovo davanti ad un'immensa cancellata in ferro battuto, dietro la quale si trova l'ancora più grande villa, che riconosco essere quella vista dal finestrino.

-Ehm... è questa la casa?-

Casa?

E' semplicemente ridicolo chiamarla così!

-Sì, è questa. Coloro che la ospiteranno, i Sakamaki, sono i figli del noto politico Tougo Sakamaki. Glielo sto dicendo per evitarle figuracce, signorina.-

-Ah, ehm... Grazie mille,signore... - farfuglio, abbassando lo sguardo.

Non mi aspettavo che sarei stata ospitata da persone tanto ricche, e ora sono, possibilmente,più nervosa di prima.

Spero davvero di fare una buona impressione...

-I Sakamaki sono già stati avvertiti del suo arrivo, ora deve solo entrare e presentarsi.-fa l'uomo, tornando a sedersi al posto di guida.

-Capisco, la ringrazio molto! Arrivederci!-

Faccio per entrare, ma l'autista mi blocca.

-Signorina... -

Diabolik Lovers X Reader (ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora