Decisi di parlarne con il mio caporedatore Nelson.
É un tipo molto bello,che però ha quel carattere che ti fa passare la voglia di vivere.
Andai da lui la sera,prima della chiusura e lo trovai alla sua scrivania che strappava delle domande di ammissione ; aprii il mio block notes e gli parlai della poesia,poi gliela lessi.OCCHI BIANCO LATTE.
Ecco tutto quel che vidi,solo occhi bianco latte.
Nelson cadde a terra.
Nella caduta urtò il suo calamaio che cadde insieme a lui.
Dopo un po iniziò ad uscire sangue che ibrattando il parqué si mischiò al nero cosí puro e significativo dell'inchiostro.
Me ne andai velocemente,presi un bus per tornare a casa.
Sul bus c'era troppa gente,e io odio i posti affollati.
La poesia mi girava per la testa,e non capivo il perché,poi piano piano cominciai a sussurrarla , le persone accanto a me cadevano per terra,ero circondato tra gli occhi bianchi.
Capii il potere che avevo appreso,una volta tornato a casa mi feci una doccia e preso da una voglia tremenda di cantare la canzone urlai.
Tanto non può sentirmi nessuno,sono solo.
Ecco quel che pensai prima che gli occhi mi cadessero sul condotto di ventilazione che collega tutti gli appartamenti.
Credo di aver appena stermitato il mio intero condominio.
STAI LEGGENDO
| Bianco Latte |
ParanormalBuongiorno ragazzi,questo é il mio primo racconto. Se non vi piace scrivete quel che pensate. Non me ne frega piú di tanto.