Capitolo Primo

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Il salone di Annie non era eccessivamente grande. Era una stanza rettangolare, lunga e stretta.

Su entrambe le pareti erano appesi grandi specchi e davanti a loro erano posizionate delle poltroncine.

Rosa. Come il resto del salone, ovviamente. A primo impatto, poteva sembrare delizioso, ma dopo averci passato più di due ore, la stanza sembrava farsi più piccola fino ad arrivare a soffocarti.

Osservai il mio riflesso nello specchio, la patina di crema che mi nascondeva il viso stava iniziando a prudermi ed io ero sempre meno convinta di quello che stavo facendo.

Nella stanza riecheggiava musica anni ottanta e un profumo fin troppo forte di rose mi faceva pizzicare il naso.

«Tesoro, fra dieci minuti vola a lavarti il viso»

La voce gentile di Annie, mi sveglio dal trans mentale in cui mi ritrovavo. La osservai mentre si avvicinava a Evelyn, che al contrario di me, sembrava totalmente a suo agio.

«E nel frattempo ripetimi i nomi degli ospiti più importanti»

Roteai gli occhi sbuffando. Avevo ripetuto quei maledetti nomi almeno una dozzina di volte eppure, Evelyn non sembrava ancora del tutto convinta.

«Ah - esitò, guardando nella mia direzione - e descrivili»

La fulminai con lo sguardo. Dio, una festa sarebbe dovuta essere piacevole, ed Evelyn la stava facendo diventare una tortura.

«William Stinch, lo stilista che ha organizzato la festa, io non ricordo nulla di lui a meno che non sia lui a ricordarsi di me. - iniziai riferendomi alle scuole superiori - Adesso è alto, biondo e carino.»

Sentì Annie scoppiare a ridere, mentre scuoteva la testa divertita.

«Violet McDoil, assistente di Will, è una dolce signorina che veste eccessivamente con colori pastello.»

Dopo aver ripetuto un' infinità di nomi, mi alzai soddisfatta dalla mia poltroncina, dirigendomi al lavabo.

«Sono soddisfatta - sentì Evelyn ridere - ed è stato fantastico torturarti!» continuò ridendo.

Mi asciugai il viso e le feci la linguaccia.

«Tesoro ora è il tuo turno - Annie mi invitò a sedere, indicando una delle poltroncine - ed Eve, smettila di torturare questo scricciolo»

Sorrisi. Annie era una delle poche persone che riusciva a comandare Evelyn. O forse l'unica.

Annie era arrivata a Rumson alla giovane età di trentadue anni, ed aveva aperto il Rose's, il primo centro estetico della cittadina. Ed ancora oggi, con i suoi cinquant'anni portati estremamente bene, manteneva lo stesso entusiasmo che aveva per il suo lavoro. Con i suoi capelli platino e sempre perfettamente cotonati, «Quando mai Annie segue la moda, Annie la crea!» ripeteva lei ogni volta che cercavamo di convincerla a cambiare colore e magari optare a qualcosa di sobrio per una donna sui cinquanta.

Ma niente da fare.

I suoi capelli erano platino e platino sarebbero rimasti.

«Va bene dai, siamo a metà dell'opera - Evelyn si avvicinò a noi, e notai il suo riflesso nello specchio - Annie ti farà diventare un angelo»

Deglutì sorridendo a fatica. Non mi piaceva essere chiamata angelo.

Per motivi di forza maggiore.

Cercai di distrarmi, i pensieri erano già troppi in testa e quel pensiero, era l'ultimo che doveva entrarmi in testa. Osservai il riflesso di Eve nello specchio.

'Cause all I need is you. || Charlie Puth fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora