Partendo

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Esco di casa, scendo le scale sollevando il trolley pesante. Apro il cancello. Cammino. Accompagno il cancello per chiuderlo. Guardo a destra. Lascio passare le macchine. Non arriva nessuno. Attraverso la strada e arrivo sul marciapiede. Inizio a camminare verso destra in direzione della stazione. Le ruote del trolley fanno un rumore fastidioso mentre saltano sui sassi del pavet. Avrò dimenticato qualcosa ?! Ripercorro la mia lista mentale: carta d'indentitá, tessera sanitaria, biglietti aerei, passaporto, portafoglio, soldi, lenti a contatto di riserva, medicine, bagnoschiuma, crema solare, occhiali da sole, carica batteria.........
Arrivo alla stazione.
Scendo nel sottopassaggio. Giro a destra. Il treno ha un ritardo di tre minuti. Come al solito. Chiamo l'ascensore. Salgo. Secondo piano. Si aprono le porte e scendo.
Aspetto seduta sulla panchina e continuo la mia lista di cose da portare. Sono sicura di aver dimenticato qualcosa. Spero che sia qualcosa di cui posso fare a meno per un mese, o che posso ricomprare. Eppure, non riesco a ricordare cos'è! Sento il treno arrivare in lontananza. Mi alzo e mi avvicino alla linea gialla. Il treno si ferma facendo un fastidioso fischio. Si aprono le porte e salgo tirandomi dietro il mio trolley. Mi siedo sul sedile più vicino alle porte. Gardo il paesaggio fuori dal finestrino. Come sará ?! Mi mancherá la mia famiglia! Sará un avventura stupenda!
Spero di non ammalarmi!
Devo fare un milione di foto!
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Il treno arriva alla stazione di Milano Cadorna. Scendo e mi dirigo verso i tornelli. Prima di arrivare vedo in lontananza un ragazzo con una valigia gigante. Mi avvicino. Osservo bene. Si è lui ! (Per la prima volta, non è in ritardo).
È alto qualche centimetro più di me. Fisico magro e asciutto. La sua pelle è un misto tra la nocciola, il caramello, il cappuccino e la cannella. È il colore che tutti cercano di avere facendo sedute di lampade solari, o rimanendo ore sotto il sole estivo pieni di olio abbronzante.
Il suo colore si armonizza perfettamente con il mio rosa pallido. Solitamente porta i capelli rasati intorno alla testa e qualche millimetro più lunghi al centro. Oggi ha su un cappellino invernale: bianco, grigio e nero con un pon pon. Indossa la solita tuta della Jordan con scarpe abbinate e un giaccone grigio. Mi avvicino. Mi vede. Gli sorrido. Mi sorride. Mi brillano gli occhi. Arrosisco. Vedo i suoi occhi. Il colore dell'iride è dello stesso nero della pupilla, guardando attentamente ci si può specchiare dentro. Siamo vicini. Nessuno dei due dice niente. Lascio il trolley e lo abbraccio fortissimo. Lui ricambia sollevandomi da terra . Ci stacchiamo e mi fa uno splendido sorriso a trentadue denti. Ci baciamo. Ci prendiamo la mano e insieme con le nostre valige ci dirigiamo al binario uno, dove c'è il treno diretto a Malpensa. Una nuova avventura. Con lui. Insieme. Sará fantastico, giá lo so. Sto andando dall'altra parte del mondo. Sto avverando i miei sogni. Non potrei essere più felice. Lo guardo, mentre lui sistema le valige. Lo amo.
Lima, stiamo arrivando! Stiamo arrivando insieme!

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