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C'era una volta, tanto tempo fa, una vedova che aveva due figlie bruttine ed anche un po' antipatiche. Un giorno sposò un ricco gentiluomo, che aveva una figlia. Le sorellastre, invidiose perché era bella e dolce, la presero immediatamente in antipatia.

Anche la matrigna la trattava male affidandole i lavori di casa più pesanti e lasciandola sempre vestita di stracci. Tutte si facevano servire come grandi signore e mentre la fanciulla era sempre gentile ed allegra, loro invece litigavano continuamente. Quando la sera poteva finalmente riposarsi, si sedeva in un angolo del camino, dove aveva scoperto una tana di topolini che diventarono i suoi migliori amici.

Proprio perché trascorreva la serata vicino al fuoco, aveva sempre le guance ed il vestito sporchi di cenere. Così le sue antipatiche sorellastre per prenderla in giro incominciarono a chiamarla Cenerentola. Un bel giorno accadde un fatto davvero straordinario. Dal castello arrivò un paggio con un proclama e cominciò a leggere:

"Il figlio del re, il principe erede al trono, annuncia che fra tre giorni si terrà un gran ballo cui sono invitate tutte le ragazze in età da marito!. "Il principe cerca moglie!" esclamò la matrigna. "Chi, se non una delle mie dolci figlie è più degna di diventare una principessa?"

Al ballo dovrete essere bellissime, anzi splendide! Andiamo a preparare gli abiti più eleganti". Subito le due sorellastre iniziarono a correre qua e là, litigando come al solito e dando ordini a Cenerentola. Quanto sarebbe piaciuto anche a lei almeno per una volta indossare un bel vestito, salire su una carrozza ed andare con loro! Ma con quegli stracci addosso... Come poteva fare? Arrivò così la sera del gran ballo. La matrigna e le sorellastre altezzose come sempre, tutte agghindate nei loro vestiti nuovi come delle uova di Pasqua, salutarono Cenerentola e salirono in carrozza. Non appena ebbero svoltato l'angolo, lei corse vicino al camino e scoppiò in un pianto dirotto. Persino i suoi amici topolini non sapevano proprio come consolarla! Ma ecco che improvvisamente dal nulla comparve una fatina piccola e grassottella con un sorriso allegro, tutta vestita di rosa. Guardandosi intorno incuriosita disse a Cenerentola: "Su, non piangere adesso sistemo tutto io. Dimmi un po', vorresti andare anche tu al ballo?" "Mi piacerebbe tanto", rispose "ma è impossibile! Non ho nemmeno un abito da sera..." "Non esiste la parola impossibile per una fata" affermò sventolandole la sua bacchetta magica sotto il naso. "Voglio esaudire il tuo desiderio, ma mi serve una zucca". "Una zucca?" ripeté sorpresa Cenerentola. "Poi chiama i tuoi amici topolini e anche la talpa".

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