Ad un tratto, l'orologio della torre suonò il primo rintocco di mezzanotte. Cenerentola, ricordandosi di ciò che la fata le aveva detto, fuggì dalle braccia del suo principe senza nemmeno salutarlo. Mentre correva giù dalla scalinata del palazzo reale, inciampò e perse una scarpina di cristallo. Non poteva fermarsi, ormai l'orologio stava già battendo il settimo rintocco e non c'era più tempo! Il principe la vide correre via con il suo bellissimo vestito azzurro senza riuscire a fermarla. Cenerentola salì veloce sulla carrozza e fuggì. Tutti gli invitati restarono sbalorditi. Poi ascoltò il dodicesimo rintocco: le parole della buona fata si avverarono immediatamente.
Dopo qualche giorno bussò di nuovo alla porta il paggio, portava su un cuscino la scarpina di cristallo. "Per ordine del re, tutte le fanciulle del regno devono provare questa scarpetta" disse il paggio. "Chi riuscirà ad infilarla sposerà il nostro principe!" Non vi dico le sorellastre! Correvano tutte eccitate a destra e a sinistra nella casa, litigavano per decidere chi dovesse provare per prima e tentarono di infilare la scarpina spingendo con forza, senza ottenere alcun risultato. Ma il paggio notò Cenerentola che rimaneva in disparte. "Tutte le fanciulle devono provarla!" disse. "Ma come, ora non vorrete scherzare, lei è solo una piccola stracciona!" rispose la matrigna indignata. "Ordine del re!"ribatté il paggio severo, porgendo subito la scarpina anche a Cenerentola.
Immaginatevi l'espressione delle tre donne quando videro che era perfetta e sembrava proprio fatta su misura per il suo piedino! In quel momento, sbalordite, riconobbero la dama sconosciuta del ballo. Il paggio reale accompagnò Cenerentola, la matrigna e le sorellastre a palazzo, dove giorni più tardi, si celebrarono delle nozze favolose: gli sposi furono festeggiati a lungo con musiche e danze per tutta la notte!
Per ordine del re furono invitati anche la fatina, i topolini e la talpa che aveva fatto da cocchiere. Il principe, raggiante di gioia per aver finalmente ritrovato la dolce principessa che aveva temuto di perdere per sempre, scese con lei la scalinata verso la sala del banchetto. La matrigna e le sorellastre compresero d'un tratto le ingiustizie e le cattiverie che avevano fatto subire a Cenerentola in tutti quegli anni, si gettarono pentite ai suoi piedi e le chiesero sinceramente perdono. Cenerentola lo fece di tutto cuore: era troppo felice in quel momento per provare rancore.
Così anche le sorelle si sposarono nello stesso giorno con due gentiluomini di corte e non litigarono più. Tutti andarono ad abitare nel palazzo del principe, anche i topolini che Cenerentola aveva voluto portare con sé, ebbero un'immensa cantina ed un camino tutto per loro dove giocare e nascondersi. La talpona poi, nei giardini del castello pieni di fiori e di piante profumatissime, si divertiva e scavava interminabili gallerie, sbucando all'improvviso. Anche la fatina grassottella, tutta vestita di rosa, ogni tanto appariva sorridente dal camino, con la bacchetta magica in mano, per salutare i suoi amici. E così vissero tutti felici e contenti per molti molti anni.