La fermò e disse: "Zayn basta fare il cretino, su, lasciala andare. Non ti ha fatto niente."
Era Liam, il suo migliore amico. Lo conoscevo bene, era un tipo a dir poco strano, sempre per i fatti suoi. Odiava litigare e in qualunque modo cercava sempre di non creare situazioni di disordini. Era da un punto di vista molto simile a Zayn, ma lui al contrario non era certo un tipo molto influenzabile. Credeva in tutto ciò che diceva e non avrebbe mai cambiato, per qualcuno o qualcosa, quelli che erano i suoi ideali.
Un tipo gentile, affascinante e con un sorriso davvero angelico.
"Ma si, perché perder tempo con questa fallita"
Disse Zayn, con un tono quasi di rassegnazione alle parole di Liam. Dopo ciò si allontanò.
"Adrienne, sai che è pericoloso stare a quest'ora di notte fuori? Vuoi che ti accompagni a casa?"
Liam mi si avvicinò. Era così premuroso nei miei confronti, ma davvero non avrei voluto in alcun modo dividere nemmeno per 5 minuti la macchina con Zayn.
"Grazie mille Liam, ma non ci tengo proprio a rivedere Zayn. Scusami.
"Va bene. Permettimi almeno di farti compagnia fino all'arrivo del bus"
"Ok, va bene"
Parlammo per circa 10 minuti, fermati finalmente dalla vista del pullman in lontananza. Sembrò mio padre per quei 10 maledetti minuti: Con chi stai? Sei fidanzata? Esci con qualcuno? Hai conosciuto qualcuno? Qualcuno cerca di filtrare con te?
Cercai in tutti i modi di evitare quelle domande e mi limitai a dei semplici cenni con il viso per esprimere un "si" o un "no".
"Grazie mille per questa tua compagnia Liam, a presto."
"Di niente Adrienne, alla prossima."
Salii sul quel pullman deserto. Ormai stavo crollando dal sonno, ma per fortuna la distanza in macchina, dal centro a casa mia, non era molta.
Aprii la porta di casa e in punta di piedi cercai l'interruttore della luce. Qualcuno, però, lo trovò prima di me.
"Adrienne non sono riuscita ad addormentarmi senza di te, perché hai fatto così tardi?"
Era Emily, la mia sorellina, che si stropicciava gli occhi con una mano, ormai rimasti aperti per miracolo.
"Emily scusami, sono stata un po' troppo con Harry"
Mi avvicinai a lei e piano la presi in braccio.
"Signorina, ma lei non è abbastanza grande per addormentarsi già da sola?"
"No, non lo sono! io sono piccola!"
Già, cosa si voleva pretendere da una bambina di poco più di 4 anni, che passava tutto il suo tempo a giocare da sola con un peluche e con dei genitori del tutto assenti?
"Che ne dici se ora vai a letto e ti racconto una bella fiaba?"
Le domandai. Sapevo che questo era l'unico modo sicuro per farla addormentare. Ovviamente lei rispose di si e insieme ci avviammo verso la sua stanza. La misi comoda sotto le coperte ed iniziai "C'era una volta una principessa..."
Non finii nemmeno di finire la fiaba che lei era già crollata in un sonno profondo. Le diedi una bacio sulla fronte e le rimboccai le coperte. Finalmente potei dirigermi verso il mio letto, più morta che stanca. E non ebbi nemmeno il tempo di infilarmi sotto le coperte che ero già cimentata nel mondo dei sogni.
La mattina seguente a scuola sembrai uno zombie. Avevo gli occhi infossati nel volto e completamente rossi, mi reggevo quasi per magia.
Dopo l'incidente molte persone a scuola iniziarono a parlare male di me, molto male e ovviamente, vedendomi così, avrebbero sicuramente pensato che la sera prima in chissà quale posto ero andata per imbottirmi di droghe. Tutti mi lanciavano occhiate brutte e disgustate ed erano ormai diventati pochissimi quelli che mi si avvicinavano per chiedermi una qualunque cosa. Ma, davvero, delle loro parole non me ne fregavo per niente.
Quella giornata a scuola finì come sempre e puntualmente quel pomeriggio mi diressi al centro.
Cavolo, chissà cosa avrebbe pensato Niall vedendomi in questo stato, mi vergognavo da morire. Cercai così di nascondere quelle orrende occhiaie con quanto più correttore possibile.
Al mio arrivo Niall era già lì.
Appena mi vide, la sua reazione fu alquanto strana: scoppiò a ridere e direi che per poco non si accasciava a terra.
"Ma quanto trucco ti sei messa?"
Mi spaventai a quella sua reazione e corsi immediatamente verso lo specchio.
Ma che roba avevo in faccia? Si era sciolto tutto il correttore e sembrava che avessi delle enormi chiazze a coprirmi ogni centimetro.
Presi immediatamente una salvietta struccante dalla tasca e mi tolsi quell'obbrobrio.
"Ma perché ti eri conciata in quel modo?"
"Non volevo che tu vedessi queste orrende occhiaie.."
Detto ciò abbassai immediatamente lo sguardo ed arrossii in un modo assurdo.
"Ma dai, non ti preoccupare. A tutti capita di fare le ore piccole..non perdiamo tempo ed iniziamo la nostra lezione!"
Mi fece un occhiolino e allungò una mano per indicarmi il prossimo attrezzo.
Ed io che credevo che avrebbe pensato male di me, che le mie occhiaie fossero una prova evidente della mia nottata a impasticciarmi.
Possibile che questo ragazzo non riesca a fare pensieri cattivi?
Ogni giorno mi sorprendeva sempre di più.
"E anche per oggi abbiamo finito" mi disse sorridendo.
Presi così la mia borsa, quando all'improvviso Niall mi si avvicinò. Sembrava al quanto imbarazzato e con un' enorme timidezza mi disse: "Scusa Adrienne, io ho due biglietti per la mostra di beneficenza che si terrà a Doncaster domani sera. Ti andrebbe di venirci con me? Se ovviamente non hai impegni"
Mi stava chiedendo un appuntamento o cosa?
Quel ragazza mi stupiva sempre di più.
"No..per domani non ho impegni. Ci verrò davvero volentieri"
All'improvviso la sua bocca fece uno straordinario sorriso che mostrò tutti i suoi denti luccicanti.
"Ok! Ti vengo a prendere alle 8 a casa tua"
"Certo, allora a domani, ciao."
"Ciao!"
Puah, ma cosa volevo sperare con quell'uscita? Lui aveva già una fidanzata, quella con la quale lo avevo visto parlare il giorno prima, giusto?
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Chiudi la porta, spegni la luce
FanfictionUn terribile incidente costringe Adrienne alla guerra. Alla guerra con se stessa, con la sua solitudine, con i suoi sensi di colpa e con la sua testardaggine. E proprio quando vede la sconfitta a pochi passi da sé una scelta tra passato, presente e...