Mi chiamo Jade, ho 15 anni e sono di una piccola cittadina vicino Dublino. Sono alta un metro e sessanta, ho i capelli neri con alcune ciocche blu e viola che si muovono a modo loro tra i miei lunghi capelli mossi, ho gli occhi verdi e gusti particolari, molti miei amici mi considerano, distaccata da tutti e "la tipa che odia il mondo" mi fa ridere essere definita così, mi fa pensare a quanto le persone siano superficiali, spero voi non siate come queste persone perché in questo caso, la mia storia non fa per voi...
Tutto è iniziato il 14 settembre , si, il primo giorno di scuola, un giorno particolare per tutti, per i professori, per i collaboratori , ma soprattutto per gli studenti, costretti a passare un'altro anno con quelle facce di merda dei professori; nel mio caso, i professori non mi sono stati d'aiuto, ma non siamo qui per parlare di loro, ma per parlare di quel che mi è accaduto. Iniziato questo anno scolastico , mi sono sentita più a disagio rispetto agli anni successivi, non so perché ma stare con tutte quelle persone mi sembrava strano e anche un po' noioso. La mia vita era monotona, andavo a danza (si non ve l'ho detto, ma ora lo sapete) , tornavo a casa finivo di studiare e poi a dormire. La mia vita era un insieme di cose, tutte uguali, tutte noiose, tutte superficiali, ma soprattutto, tutte non adatte a me. Sono sempre stata uno spirito, mezzo libero , se vogliamo dire così, non ho mai avuto paura di dire o fare quel che mi andava, non mi preoccupa sapere che qualcuno mi odia, ma ovviamente, come ogni essere umano, ho un cuore, che probabilmente per molti è chiuso in un cassetto della mia stanza . Un giorno come tanti, conobbi Diego, quel ragazzo era particolare, mi intrigava , mi faceva venire sempre voglia di saperne di più, era proprio un bel ragazzo: alto, capelli mori, occhi marroni e corporatura muscolosa, ma non era pompato come tanti, era , normale, se così si può definire. Era nuovo nella nostra scuola, e purtroppo era finito nella 3A , una classe mostruosa, piena di troie e ignoranti , cafoni a non finire, ma bhe, lui non poteva diventare come loro, io sapevo in qualche modo, che ci saremmo conosciuti, ma non per volere mio, ma per volere del destino , mi sentivo che io e lui saremmo diventati amici, e così fu. Un giovedì come tanti, durante la lezione di inglese , scelgo di andare al bagno, per via della noia dell'interrogazione , ad un certo punto vado a scontrarmi con lui, lo guardo negli occhi e... Indovinate, bhe non si può nascondere, sono scoppiata a ridere, come una matta, talmente tanto che lui mi ha dovuta accompagnare alla scrivania del bidello (ovviamente vuota) che si trovava tra i bagni dei maschi e delle femmine, dopo una lunga risata , sua, (ovviamente perché ero ridicola) abbiamo iniziato a parlare, gli ho chiesto cose a caso, tipo quale fosse il suo libro preferito, se lui seguisse qualche serie tv o se gli piacesse qualche saga in particolare... Il suo libro preferito era "il rumore dei tuoi passi", la sua serie tv preferita era "teen wolf" e la sua saga preferita era "harry potter" , insomma, un ragazzo perfetto per me, abbiamo parlato per ore dei nostri pensieri su harry potter (si lo so, incontro un ragazzo e gli parlo di harry potter, lo so, non è normale). Ci siamo scambiati i numeri e dopo qualche giorno finalmente lui mi contatta, ma non mi contatta con un semplice "ciao" ma con " vediamoci alla seconda ora sul tetto della scuola" , io , felice,incuriosita, ansiosa ed impaurita , seguii i suoi ordini, ci trovammo lì e lui preparò una vera "merenda" alla harry potter, aveva biscotti e dolci , proprio come nella scuola di hogwarts , temevo non finissero più. Mi divertii così tanto con lui, che decisi di invitarlo a casa mia quel pomeriggio stesso, anche lì, ci divertimmo molto, guardammo tutta la saga di harry potter e nel frattempo raccontavamo un po' di noi stessi, l'uno a l'altra . Passai per il resto di quell'anno giornate memorabili, lui mi faceva vivere una vita anormale, proprio come la volevo io, accidenti, quell'anno finì e per tutta l'estate non ci sentimmo, non chiedetemi perché , ma cambiarono molte cose dopo quella estate. Tornati a scuola, non vedevo l'ora di incontrarlo , conoscendolo bene però, lui alla seconda ora sarebbe stato sul tetto della scuola a mangiare dolcetti, felice di rivederlo salii al piano di sopra, ma, una cosa strana successe, non era solo, non capivo di chi fosse la voce, ma era femminile e la cosa mi insospettiva . Non volli neanche vedere chi era la ragazza con lui stava, mi avrebbe creato problemi e non volevo. Dopo quasi un mese dall'inizio della scuola, mi arrivò un messaggio sul cellulare, un suo messaggio, -ho bisogno di vederti, puoi venire a casa mia?- a quel punto insospettita dal suo bisogno gli risposi -c'è qualcosa che non mi hai detto?- la sua risposta fu veloce e abbastanza diretta -no , semplicemente ho bisogno di vederti - , andai lì con poca voglia di sentirmi dire che si era fidanzato o non so cosa, ma era un mio amico e cercai di scoprire di più. Ma arrivata lì, non trovai Diego con una ragazza, ma da solo, lui? Non poteva essere, non era mai solo! Qualcosa doveva essere successa.
-tutto bene?- chiesi io
- non tanto-
-cosa è successo Diego?-
-per tutta l'estate non ho fatto altro che provare a...-
-provare a ?
Diego dimmi cosa hai fatto.-
-nulla di grave-
-ma lo devo sapere comunque, quindi dimmi-
-va bene , allora...-si ho lasciato suspense.