Ritardi e lividi.

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Arrivato a scuola, Jean, potè subito notare che una piccola folla di dieci-quindici perone era riunita in cortile. Intorno a cosa era riunita già si sapeva..
Si avvicnò e vide, proprio come si aspettava, Reiner e Bertholdt. Il biondo teneva per il colletto della maglia 'l'amico' minacciando con la mano di dargli un pugno. Jean superò la folla e si avvicinò pericolosamente ai due.

-Smettetela idioti, state solo dando spetaccolo.- Venne completamente ignorato e ormai Reiner stava facendo partire il colpo. Jean fece appena in tempo a pararsi tra i due, ricevendo il pugno sullo zigomo.

-Ah! Dannazione Reiner, volete calmarvi?!- Disse portandosi una mano sulla parte colpita del viso.
I due che finalmente si erano decisi di degnare Jean di uno sguardo si fermarono. Le loro precedenti espressioni ricche di rabbia e minaccia lasciarono spazio alla preoccupazione per l'amico.

-Scusa Jean,non era mia intenzione..-

Nel frattempo Eren, che prima era tra la folla, si era avvicinato.

-Jean dovresti andare in infermeria.- Disse.

-Sono d'accordo.- Aggiunse Bertholdt,che fino a quel momento non aveva proferito parola.

I ragazzi che prima li circondavano erano entrati in classe. Ormai la campanella era suonata da un pò.

-Si..si certo, ora ci vado, ma Eren, assicurati tu che questi due arrivino in classe vivi.- E rivolse uno sguardo accusatorio ai due.
Reiner aveva aperto bocca, e sembrava che stesse per dire qualcosa, ma la richiuse subito.

-Tranquillo vai. E comunque grazie per essere venuto.-

-Quindi avresti chiesto tu a Jean di venire a dividerci?- Chiese Bertholdt con un tono leggermente accusatorio nella voce. -Sappiamo risolvere da soli i nostri problemi.-

-Uh si, vedo come sapete risolverli.-
Jean intanto si era avviato verso la porta d'ingresso della scuola e aveva preso la strada per raggiungere l'infermeria. Arrivato alla porta bussò ed entrò solo dopo aver sentito l'infermiera Petra che da dentro gli rispondeva 'Avanti'. Era una donna piccola e graziosa, che dimostrava sì e no 25 anni nonostante ne avesse 10 di più. In quel momento era seduta alla scrivania e stava compilando alcuni moduli e non alzò subito lo sguardo.

-Solo un attimo, ho quasi finito.- A questo punto alzò lo sguardo e appena vide Jean (e in particolare la parte del suo viso che aveva già iniziato ad allividarsi) si alzò e si fece un pò preoccupata.

-Jean che è successo?- Chiese mentre lo faceva sedere sul lettino.

-Una rissa.- Rispose lui facendo una smorfia in risposta al contatto delle dita di Petra sulla parte dolorante del suo viso.

-Non ti facevo un tipo da risse.- C'era, forse, un pò di sdegno nella sua voce.

-E infatti non lo sono.- Spiegò. -Ed è proprio per questo che cercando di dividere due miei amici che si pestavano mi sono guadagnato questo bel timbro viola sulla faccia.-

-Come faremmo senza di te.- Disse lei sorridendo mentre gli spalmava una pomata sulla parte che aveva iniziato a dolere sul serio. La risposta di lui fu, infatti, un'altra smorfia. Quando Petra si allontanoò dal lettino lui si alzò.

-Posso andare ora?-

-Certo, mi raccomando però usa la crema finchè il livido non va via e finchè questo non accadrà sarà normale il dolore. Comunque tranquillo, è solo una botta e passerà presto. Già tra qualche giorno sarà migliorata.-

-Grazie.-
Lei gli fece un sorriso, tornando a sedersi e a quel punto Jean uscì dalla stanza.

Era in tempo per la seconda ora e almeno aveva una giustificazione per il ritardo. Infatti la professoressa non potè dirgli nulla e Jean andò a sedersi al suo posto, nella penultima fila, vicino alla finestra. Storia non era fra le sue materie preferite e quella lezione gli sembrava particolarmente noiosa, perciò non faticò a distrarsi. Gli venne in mente il ragazzo di quella mattina e pensò che gli avrebbe fatto piacere rivederlo. C'era qualcosa in lui che gli piaceva. Il suo sorriso dolce, che aveva fatto sorridere anche lui, gli si parò nella mente, e anche se era solo un ricordo, Jean potè sentire una specie di calore irradiarsi nel suo petto, come quella mattina. E per un pò riuscì a dimenticare il dolore fisico.

La parte mancante di me,sei tu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora