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Passarono 20 minuti quando finalmente arrivammo. Scendiamo dalla macchina è mi guardai intorno. Questo posto era semplicemente fantastico. C'era un giardino che girava intorno alla villa e una fontana stupenda al centro.
Erika: oddio ma che posto è mai questo!?
Jessy: non lo so, ma in ogni caso è stupendo *-*
Alex: ahah dai adesso vado ciau belle ci vediamo più tardi divertitevi
Jessy&Erika: okay a dopo Alex
Jessy: Che ne dici se entriamo dentro?
Erika: si che qui fa troppo freddo.
Siamo entrate dentro alla villa dove stavano facendo quella festa, c'era un casino: coppie che si baciavano come se non ci fosse un domani, altri che litigavano, canzoni a un volume talmente alto che non sentivo nemmeno i miei pensieri, ma questi son dettagli.
Mi giro per chiedere a Erika cosa pensava di quel posto e mi sono accorta che era sparita. Alzo lo sguardo e vedo che si stava già divertendo con un ragazzo, anche troppo figo direi. Decisi di lasciarla divertire così andai al bancone e ordinai un drink con vodka che ho bevuto in 5 minuti. Ordinai un'altro bicchiere e anche questo l'ho bevuto in 5 minuti. Mentre mi guardavo in torno mi sento toccare la spalla così mi girai di scatto e vidi un ragazzo vicino a me. Aveva i capelli castano chiaro, gli occhi verdi ed era abbastanza alto che tipo io in confronto a lui ero una nana. Il ragazzo mi distrasse dai miei pensieri:
Ragazzo: ei bella come ti chiami?
Io: Jessy e te?
Ragazzo: Andrey piacere
Jessy: piacere
Ragazzo: come mai sola soletta?
Jessy: non so
Ragazzo: posso offrirti qualcosa?
Jessy: ma si dai
Andrey ordinò due drink di vodka e appena li abbiamo bevuti, ne ha ordinati altri due. Mi propose di andare a fare un giro, ma non appena mi alzai da quella sedia stavo per cadere quando lui mi prese e io per ringraziarlo lo baciai in guancia. Lui mi guardò quando inizio a baciarci. Io lo staccai, avevo uno strano presentimento. Mi prese per mano e passando tra tutta quella folla mi portò al piano di sopra. Entrò in una stanza e mi fece segno di seguirlo.
Riniziò a baciarmi con più foga e quando ho provato a staccarlo non me lo permise. Sbattemmo contro il muro quando lui si staccò e mi ha detto:
Andrey: hai paura?
Jessy: e di cosa?
Andrey: di me..
Jessy: un po'
Andrey: shh stai tranquilla
Continuò a baciarmi, mise le sue mani su i miei fianchi e io intorno al suo collo. C'era qualcosa che non andava, era come se sentivo un pericolo dal quale dovevo allontanarmi. Le sue mani mi distrassero da ogni pensieroUna sua mano era intorno al mio bacino e l'altra sul mio seno. Si staccò mi ha guardata negl'occhi e appoggiò la sua fronte sulla mia prese le mie gambe e le mise intorno al suo bacino iniziò a toccarmi sempre di più. Inizia a sentire dei sensi di colpa senza capirne il motivo. Mi sono staccata da lui e gli ho detto:
Jessy: scusa devo andare
Stavo per andarmene quando mi ha afferrata di nuovo per il polso, mi ha girata e mi ha spinta sul letto dicendo: è ancora presto, decido io quando potrai andartene.
Adesso ho capito tutte quelle strane sensazioni che avevo, era lui il pericolo. Ho iniziato a dimenarmi e urlare, ma lui mi tappò la bocca baciandomi. Mise una mano sul mio seno mentre l'altra stava andando sotto al mio vestito alzandomelo delicatamente. È assurdo, ma quel modo di toccarmi mi provocava dei brividi. Magari brividi maligni!?
Mi ha tolto il vestito e di conseguenza l'intimo. Si spogliò anche lui e io ho provato a levarmelo da sopra.. Era come una sanguisuga, non si staccava per nessuna ragione. Prese una specie di frusta che iniziò a lanciarmi contro. Era un dolore troppo forte, urlavo, ma nessuno mi sentiva con tutto quel casino. Finalmente, dopo avermi provocato un casino di lividi, buttò via quella specie di frusta, mi prese e inficcò due dita dentro di me. Provai a impedirglielo, ma ogni mio singolo tentativo risultava inutile. Iniziò a muoverle avanti e indietro, prima lentamente e poi sempre più veloce. Io mi dimenavo, ma lui mi bloccò le braccia. Iniziavo a gemere, lui tolse le dita e ha infilato dentro di me il suo *****. Non volevo tutto questo, non sapevo che fare e ho iniziato a urlare. Urlavo, ma avevo mille brividi.. Non riuscivo a capire cosa mi stava prendendo. Era assurdo. Ad un tratto sentiamo un botto contro la porta e si staccò di scatto. Si rivestì e lo stesso feci io. Siamo usciti da li e scappai via. Avevo le lacrime agl'occhi. Stavo scappando fuori dalla villa e non facevo altro che sbattere contro persone e inciampare a causa dell'alcool che avevo bevuto. Ad un tratto mi scontrati con una persona che mi ha trattenuta e ho detto: no basta lasciami stare, vattene via. E scoppia a piangere. Una voce mi ha detto: Oddio Jessy che cazzo ti è successo?? Alzai lo sguardo.. Mi sentivo ormai al sicuro, era Alex. Lo abbracciati, non riuscivo nemmeno a parlargli. Mi prese per mano, siamo andati alla ricerca di Erika che prese per un braccio e ci porto fuori da lì. Nonostante tutto, ancora barcollavo allora Alex mi prese in braccio. Arrivati davanti la macchina mi ha appoggiata a terra e iniziai a vomitare. Passata mezz'ora saliamo in macchina. Non riuscivo a smettere di piangere e Alex ed Erika mi riempivano di domande.
Alex: Jessy che cazzo è successo, cos'hai, cosa ti hanno fatto, jessy rispondi cazzo ti prego!
Erika: Jessy, Alex ha ragione, rispondigli ti prego!
Io piangendo non riuscivo a rispondergli. Arriviamo a casa, Alex mi prende in braccio e mi porta in camera sua. Quella sera dovevamo dormire tutti e tre assieme. Ero in bagno con Erika dopo aver vomitato altre volte mi sentivo già meglio. Mi guardavo allo specchio, ero orribile. Non riuscivo a parlare, non volevo parlare. Avevo paura.

Andiamo via assiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora