Prologue ;

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Nove anni.

Sung Gi lasciò penzolare i piedi dal ramo su cui era appollaiata e diede un enorme morso alla mela. Appoggiò la testa sul tronco dell'albero e lasciò che la brezza fresca della sera le solleticasse le guance rosee: era esausta.

— Nonna ha proprio esagerato con l'allenamento, oggi — sbottò sua cugina Ha Ni. I lunghi capelli rossi le ricaddero sul viso perlaceo e infantile. — Non riesco a reggermi in piedi. — Era seduta sull'erba, proprio sotto la fronda su cui stanziava Sung Gi, masticando svogliatamente un pezzo di pesca.

—Sono troppo stanca anche per parlare.— brontolò l'altra, stiracchiandosi con estrema lentezza. I muscoli delle gambe e delle braccia le dolevano da impazzire, ed un gemito sommesso le sfuggì dalle labbra carnose.

Ha Ni sbuffò rumorosamente e diede un pugno sul tronco in un moto di stizza. —E' come se avesse paura che un Vampiro potesse mangiarci da un momento all'altro! Siamo due bambine, io ho ancora undici anni e tu nove! Cosa potrebbe mai volere un Vampiro da due ragazzine come noi?!— esplose, scattando in piedi. Gettò il nocciolo della pesca nell'aiuola accanto alla staccionata che divideva il loro giardino da quello dei vicini e affondò le dita nei riccioli rossi.

Sung Gi sbarrò gli occhi e sibilò: — Non urlare, potrebbero sentirci.

— Che mi sentissero, Gi! — sbottò l'altra, assottigliando lo sguardo. — Sono esausta! Noi non abbiamo un'infanzia normale, come le nostre compagne di scuola. — La ragazza crollò di nuovo a terra e si abbracciò le ginocchia, affondando il viso tra di esse.

Sung Gi sospirò, mordicchiandosi nervosamente il labbro inferiore. Era consapevole di essere diversa dalle sue amiche: i suoi riflessi erano migliori, la forza fisica maggiore, riusciva perfino a prevedere la mossa dell'avversario in anticipo.

Fin da piccolissima, sua Nonna Yan l'aveva educata come una perfetta macchina da guerra. Il nemico da uccidere? Le Creature della Notte, i Figli delle Ombre... comunemente conosciuti come Vampiri.

Si nascondono tra gli umani e sono molto pericolosi, le aveva detto Yan qualche anno prima, avendola ritenuta pronta per affrontare la verità. Il nostro compito è scovarli, prenderli e sterminarli. Ovviamente, dobbiamo essere discrete: nessuno, umano o Vampiro, deve scoprire la nostra natura. È tutto chiaro?

Sung Gi aveva annuito, terrorizzata, stringendo convulsamente il suo orsetto di peluche.

Aveva sei anni quando scoprì la perfetta angolazione del pugnale d'argento per porre fine all'esistenza di un Vampiro.

— Non puoi... — sussurrò Sung Gi, sporgendosi pericolosamente verso la cugina. —Non deve scoprirci nessuno — ritornò nella posizione di prima e diede un enorme morso alla mela.

Cadde un silenzio pesante, interrotto solo dal frusciare del vento.

All'improvviso, una macchina nera si fermò davanti all'enorme villa dei vicini.

Probabilmente il signor Kim è tornato presto da lavoro, si disse Sung Gi, gettando un'occhiata curiosa all'automobile. Invece, il grande portone di legno battuto si aprì. La signora Kim, una donna dal cipiglio severo e di una bellezza eterea, varcò l'uscio a testa alta, portandosi dietro una valigia color lilla.

Himchan la seguì poco dopo e si chiuse la porta dietro le spalle.

Un sospiro colmo di adorazione sfuggì dalle labbra di Ha Ni, e la minore roteò gli occhi scuotendo violentemente la testa.

Blood's war - When love decides for you Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora