Capitolo Uno

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"Janette, alzati. Ho preparato la colazione." Mia madre si chinò e mi tirò via le coperte di dosso.

"Non voglio andarci."

"Dai non vorrai fare tardi. I pancakes si raffredderanno."

Mi alzai lentamente dopo che lei se ne andò via e mi diressi verso il bagno. Fuori piove e questa cosa è deprimente, ma è il tempo perfetto per indossare abiti comodi.

Non farà la differenza per nessuno, continueranno ad usare la gonna. Questa città fa il lavaggio del cervello, giuro.

Tutto in questa città fa schifo. Le persone, i posti, tutto.

La odio.

Dopo essermi fatta la doccia indosso un maglione e un paio di jeans, lego i capelli in una treccia e poi scendo di sotto in cucina.

"Hey tesoro, i tuoi pancakes sono sul bancone. Io devo andare a lavoro, tuo padre è già li. Pensi di venire e aiutare dopo scuola?"

"Certo, ci sarò."

Mi baciò una guancia prima di uscire e andare verso la macchina.

Credo che andrò a camminare oggi.

Presi la borsa dopo aver mangiato e mi diressi verso scuola. Appena entrai, tutti gli occhi erano su di me.

Questo succede ogni giorno. Erano tutti ancora in attesa di vedere se mi sarei trasformata e fatta fare il lavaggio del cervello come loro.

Credo che quando avranno una certa età, i loro genitori gli chiederanno che cosa vogliono fare. I miei genitori non lo faranno. Ed è per questo che gli amo così tanto. Loro non mi pressano.

Non trovando niente da fare in corridoio mi dirigo verso la mia prima classe, inglese.

Feci un cenno alla professoressa Lynn e mi sedetti al mio banco, mettendo la borsa sopra la sedia accanto a me.

"Signorina Everret, com'è andato il suo fine settimana?"

"Bene, e il suo?"

Lei sorrise, "È stato magnifico, grazie."

Sarebbe strano per chiunque altro avere una conversazione normale con la propria professoressa, ma lei è come me.
A lei non piacciono le persone di questa scuola.

La campanella suonò e tutti entrarono in classe, parlando. Come al solito.

La professoressa Lynn battè le mani, "Okay allora com'è stato il vostro fine settimana?"

Una ragazza, Camille, alzò la mano.
"Shopping."

Scossi la testa. Non riusciva nemmeno a formulare una frase completa.

Alcune ragazze erano d'accordo con lei mentre io rimasi seduta, in silenzio.

Non ero stata sempre così. Ero davvero frizzante e felice.

Ma poi ognuno è cresciuto e improvvisamente abbiamo avuto tutti queste regole. Così mi sono allontanata da tutti e ora siamo qui.

Ma a volte era divertente essere tranquilli e appartati. Era divertente sentire tutti parlare del loro fine settimana. Sembravo una tappezzeria.

"Bene, ho una sorpresa per voi ragazzi."

Andò verso la porta e l' aprì, rivelando un ragazzo.

Aveva la mano dentro la tasca e i suoi capelli ricci coprivano leggermente gli occhi. I suoi occhi vagarono per la stanza fino a quando non si posarono su di me, e mi fissò.

Mi iniziai a muovere sulla sedia un pò agitata. Di solito non ho problemi con le persone che mi guardano, considerando ciò che succede tutti i giorni,a lui mi mette un pò a disagio.

Abbassai lo sguardo sul banco e dopo qualche secondo, lo risollevai. Questa volta lui stava sollevando un sopracciglio.

"Ragazzi, lui è Harry."

Winter (italian translation) ||H.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora