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UN MESE DOPO
Clay
Parcheggiai la mia auto accanto a quella di Red, lui arrivava sempre prima di me al locale.
In realtà, non mi piaceva moltissimo andarci, ma la voglia di vederlo l'aveva sempre vinta e ogni sera mi ritrovavo lì, solo per stare con il mio uomo.
Stavamo insieme da un mese e non potevo essere più felice. Mi aveva portato a cena, al cinema per farmi felice e anche al museo egiziano, rivelandosi una persona fantastica.
Sì, mi ero innamorato di lui.
Scesi dalla vettura e mi diressi verso l'entrata. La solita fila di ragazzi era in attesa di entrare, ma quando Fox mi vide, mi scostò immediatamente il cordone rosso, lasciandomi passare.
«Buona sera Clay.» mi salutò.
«Sera Fox, è di sopra?»
«Come sempre.» disse con un sorriso.
Entrai nel locale, dirigendomi velocemente verso le scale e le salii in fretta. Non vedevo l'ora di vederlo, mi era mancato per tutto il giorno.
Quando aprii la porta lo vidi seduto dietro alla scrivania, intento a leggere qualche documento. Alzò subito lo sguardo, ma quando mi vide non sorrise.
Si alzò lentamente in piedi, fece il giro della scrivania e si appoggiò ad essa con le mani in tasca, guardando con espressione seria.
Cazzo! Era successo qualcosa?
«Chiudi la porta Clay.» mi ordinò.
Io lo feci e mi avvicinai di qualche passo verso di lui, ma prima che lo raggiungessi, lui proseguì.
«Ti devo parlare di una cosa seria.»
No! Non poteva essere! Stava per lasciarmi? Eppure stava andando tutto bene, eravamo felici, facevamo sempre l'amore. Che mi avesse tradito?
Oddio! All'improvviso iniziai a sentirmi male.
«Che cosa c'è?» chiesi preoccupato.
«Non posso andare avanti così.»
Perché? Che cosa avevo sbagliato? Forse potevo ancora rimediare o cambiare quello che non gli piaceva. Sentii le lacrime fare capolino ma cercai di trattenerle ancora un po'.
«Io...» presi a dire, ma lui mi interruppe.
Avanzò verso di me, mi prese le mani nelle sue e si mise in ginocchio.
«Io ti amo Clay.» mi disse per la prima volta «E non voglio stare separato da te nemmeno per un solo minuto del giorno o della notte. Vuoi venire a vivere con me?»
Piansi di gioia per le sue parole. Lui si rialzò e mi asciugò il viso con i pollici.
«Dammi una risposta angelo mio, sono rimasto teso e ansioso tutto il giorno aspettando di chiedertelo...»
«Ti amo anch'io Red... sì... verrò a» ma non mi lasciò finire la frase, mi abbracciò forte, togliendomi il respiro.
«Dimmelo ancora.» mi sussurrò all'orecchio.
«Verrò a vivere con te...» gli dissi, sapendo benissimo che non era quello che voleva sentirsi dire.
«L'altra parte della frase...» mi supplicò lui.
«Ti amo Red.»
In un attimo mi infilò la lingua in bocca, baciandomi con passione. Gli risposi con impeto, infilandogli le mani nei capelli morbidi.
Con mosse frenetiche, prese a togliermi i vestiti. Mi sfilò la giacca, la maglia, le scarpe e i pantaloni. L'intimo mi era stato ordinato di non indossarlo!
«Il mio bellissimo angelo.» sussurrò riprendendo a baciarmi mentre si spogliava a sua volta.
Non appena fummo pelle contro pelle, l'atmosfera sembrò scaldarsi di botto e i nostri gemiti riempirono la stanza.
Red si staccò da me, mi trascinò sino alla parete di vetro oscurato che dava sulla pista da ballo e mi ci fece appoggiare le mani sopra.
Noi non facevamo mai l'amore in posti normali. Di solito, il mio uomo mi prendeva sul divano, sulla lavatrice, sul cofano della macchina parcheggiata in garage, sul tavolo della cucina, sul pavimento, nella doccia o altri luoghi particolari... nel letto ci andavamo solo quando eravamo praticamente esausti...
«Red...» gemetti un po' a disagio.
«Tranquillo angelo, non possono vederci.»
«Ma io posso vedere l...» venni interrotto da due dita bagnate che si fecero strada dentro di me «Aahh!!»
Tenevo le mani saldamente poggiate al vetro sperando di non scivolare, mentre il mio uomo dietro di me mi preparava diligentemente.
Aggiunse un altro dito e uno ancora, facendomi impazzire. Le faceva entrare dentro e fuori, sforbiciando ogni tanto, torturandomi sino allo stremo.
«Amore ti prego...» lo supplicai.
«Cosa angelo?» disse lui furbo e malizioso.
«Prendimi... Scopami...»
Ritirò la mano e in un solo movimento, entrò tutto dentro di me, schiacciandomi contro il vetro.
«Oh Dio!!!» urlai in preda all'estasi.
Mi artigliò i fianchi con le sue grandi mani e prese a pompare, facendomi muovere il bacino per andare incontro alle sue spinte possenti.
Quando mi colpì all'interno in quel punto particolarmente sensibile, diventai pazzo.
Urlai il suo nome a squarcia gola mentre mi stava facendo vedere il paradiso.
Sentii le sue mani scivolarmi per tutto il corpo, accarezzandomi. Si fermò per un po' a stuzzicarmi i capezzoli insieme contemporaneamente. Percepii il suo pizzetto morbido solleticarmi la schiena prima che iniziasse a darmi dei piccoli morsi.
Portò una mano sulla mia, intrecciando le dita e con l'altra scese verso il basso, sino a prendere il mio membro.
Me lo massaggiò accuratamente mandandomi al limite. Le sue spinte fecero il resto.
«Amore sto per venire...» dissi senza più riuscire a trattenermi.
«Anch'io angelo...»
Ancora un istante e venni nella sua mano e sul vetro, sporcandolo del mio seme. Lui mi imitò esplodendo dentro di me con un ringhio.
Finimmo per accasciarci entrambi sul pavimento, abbracciati l'uno all'altra, ancora col respiro affannato.
Un enorme sorriso gli illuminava il viso come un albero di Natale.
«Sei felice?» gli chiesi.
«Solo con te angelo mio. Ora che verrai a vivere con me, sarò l'uomo più felice del mondo. Ti amo Clay.»
«Ti amo anch'io Red.»
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For Men
Historia CortaClay è un ragazzo posato e tranquillo, che preferisce passare le sue giornate a leggere e guardare film chiuso in casa. Ma cosa succederà quando il bellissimo Red Callister deciderà di volerlo tutto per se?