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Harry aspettava impazientemente il suo caffè nel piccolo e sconosciuto bar. Si stava nascondendo dai fan e dalla stampa. Se avesse fatto un'altra foto o firmato un altro autografo, si sarebbe strappato i capelli. Il bar che aveva scelto era in una zona isolata ed era l'unico cliente nel locale.

Picchiettava le dita sul bancone di legno guardando il ragazzo che gli stava preparando da bere. La ragazza che aveva preso l'ordine se n'era andata e Harry non capiva perché quel ragazzo ci stesse mettendo tanto. Non aveva tutto il giorno.

"Puoi sbrigarti, cazzo?" scattò finalmente. Con sua sorpresa, il ragazzo si girò mostrando i suoi occhi color ghiaccio. Harry trattenne il respiro perché non si aspettava che fosse così bello.

I suoi lineamenti erano morbidi e quasi femminile, ma era decisamente un ragazzo. I suoi capelli castani erano acconciati e la sua pelle sembrava brillare sotto la luce del locale malmesso. I suoi occhi erano celesti e le sue labbra rosee. Indossava l'uniforme con la maglietta nera che avvolgeva perfettamente il suo corpo e Harry riusciva a vedere un po' di pancetta.

"Beh, forse se il tuo ordine non fosse così fottutamente ridicolo, sarei più veloce" replicò il ragazzo con la voce acuta, alta e adorabile. Harry restò immobile per paio di secondi perché per prima cosa quel ragazzo non poteva essere reale e poi sapeva chi fosse lui?

"Il mio ordine non è un problema, sei solo un fottuto idiota" rispose duramente e il ragazzo ridacchiò.

"Tu sei un idiota. Chi cazzo ordine un'extra cioccolata calda con panna montata e latte scremato. E chi ordina un'extra cioccolata calda in ogni caso?" chiese il ragazzo. Harry lo fissò sentendosi estremamente irritato. Nessuno gli parlava così.

"Lo sai chi sono io?" sputò Harry. Il ragazzo sbuffò e alzò gli occhi al cielo.

"No e non me ne frega un cazzo" gli disse. Harry lo guardò con la bocca spalancata. Non lo conosceva? Tutti lo conoscevano. Il rgaazzo roteò gli occhi e si girò finendo la bevanda. La fece scivolare sul bancone e Harry sembrò rinascere.

"Ti sei dimenticato il mio bastoncino di zucchero" disse con un tono annoiato. Il ragazzo sorrise in segno di scusa e ne prese uno. Lo leccò e lo mise nella sua cioccolata.

"Buona giornata, asino" disse il barista prima di andare sul retro. Harry si alzò confuso. L'aveva fatto davvero? Sapeva che Harry avrebbe potuto comprare quel posto di merda e probabilmente comprarsi anche lui? Sbuffò e poi sorseggiò la sua cioccolata. Il sapore dolce arrivò alle sue papille gustative. Odiava il fatto che fosse così buona.

E odiava anche il fatto che il barista maleducato fosse intrigante. 


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