Quando è stata la prima volta nella nostra vita che abbiamo sognato? Cosa stavamo sognando? Eravamo soli? Oppure eravamo con qualcuno? Bè in pochi si sono posti queste domande e nessuno può darne una risposta. Nessuno ricorda quando ha sognato per la prima volta in tutta la sua vita e nessuno ricorda cosa stava sognando. Nessuno. Tranne me.
Io lo ricordo perfettamente.
Il 26 Agosto è la data che diede inizio ai miei contatti col mondo dell'onirico. Il 26 Agosto è la data in cui sognai una grande foresta. Correvo e avevo paura. Tanta paura. Nonostante i miei sforzi non riuscivo ad uscirne fuori. Un uomo alto, dalla carnagione scura e dall'aspetto ormai segnato dagli anni mi rincorreva; aveva in mano un grande arco e indossava un enorme mantello nero. <<Desi! Desi!!>> urlava mentre cercava di raggiungermi. Non conoscevo quell'uomo e non sapevo che cosa volesse da me, ma non mi fidavo. Cercavo di correre sempre più veloce, non volevo finire tra le sue grinfie, ma la sua voce era sempre più vicina. "No ti prego va via non voglio avere niente a che fare con te e non voglio morire" mi dicevo. Avevo solo 3 anni e non sapevo che quello sarebbe stato il sogno che mi avrebbe tormentata ogni maledetto 26 Agosto. Ogni anno però si aggiungono dei particolari ed ogni anno quell'uomo è sempre più vicino a me.
Da allora sono passati venti lunghi anni. E ogni notte mi trovo a che fare con dei segnali che riguardano il mio futuro o quello delle persone vicine. Perché? Perché tra tanti proprio a me? Questa è invece la domanda che mi pongo io ogni santa mattina. È come una dannazione. Una maledetta dannazione. Tutti vorrebbero conoscere gli avvenimenti che dovranno ancora accadere, ma io no. Ho paura di avere a che fare con qualcosa di brutto. Ogni sera, quando sono a letto, spero in cuor mio che ciò che mi attende nell'altra realtà sia una bella notizia o un lieto avvenimento. Magari un giorno tutto questo finirà e potrò godermi anch'io come gli altri una vita normale.
<<Deeesi!! Avanti farai tardi al lavoro>> la voce di mia madre, proveniente dalla cucina, mi distoglie dai miei pensieri. Mi metto a sedere sul letto, mi infilo i jeans, le converse ai piedi e una pullover azzurra e mi guardo allo specchio "ok Desi sei pronta per affrontare una nuova giornata". Scendo giù e trovo mia madre <<Sei pronta?>> esclama prima di bere un sorso di caffè.
<<Sí. Stanotte ho sognato una ruota della tua auto bucata>> faccio andando dritta al sodo <<Ma dai Desi ..la notte non potresti semplicemente dormire? Tra tanti copertoni proprio quello della mia auto dovevi sognare?>> risponde ironicamente <<Magari stavolta mi sbaglio e il sogno non si avvera>> le faccio un occhiolino ed esco di casa. Entro in macchina e mi incammino verso il lavoro e penso che forse tutto sommato non è poi così orribile la questione del conoscere il futuro, potrei evitare che qualcuno si faccia male o abbia degli imprevisti. In questo caso mia madre potrebbe chiedere un giorno di permesso e rimanere a casa così eviterà di fare danno alla macchina. Decido allora di prendere il cellulare e riferirle i miei pensieri <<Pronto mamma? Senti...stavo pensando....Magari oggi potresti rimanere a casa per evitare il danno del copertone...>>
<<Desii..lo sai che non posso permettermi di saltare un giorno dal lavoro>>
<<Dai mamma ho paura che si possa forare mentre sei alla guida>>
<<Le tue tecniche di persuasione non funzionano con me e lo sai benissimo..ora chiudo altrimenti farò tardi>>. È così testarda..lo è sempre stata e quando si ficca qualcosa in testa nessuno riesce a smuoverla. Un aspetto che io odio profondamente, non ho mai sopportato la cocciutagine, la trovo quasi una limitazione mentale. Papà invece no, trova che sia uno dei tanti lati adorabili della mamma perché come dice lui stesso "è troppo facile innamorarsi dei pregi di una persona, bisogna anche amare i suoi difetti per poterla accettare completamente" e forse è proprio per questo motivo che tutt'ora è innamorato della mamma. Invidio il loro rapporto coniugale. Si sono sempre rispettati reciprocamente e non sono mai venuti meno alla promessa fatta davanti a Dio. Si confortano l'un l'altra e accettano la vita per come si presenta difatti non li ho mai visti abbattere dinanzi un problema. Penso proprio che sarebbero in grado di risolvere anche le questioni di stato grazie alla loro determinazione. Anch'io quando mi sposerò vorrò avere una vita come la loro con mio marito. Sapere di poter contare ciecamente su una persona e sapere anche che ti ama allo stesso modo in cui tu ami lei è una cosa così grandiosa che non trovo termini per descriverla. E poi il loro è un rapporto così profondo, ma strano allo stesso tempo. Perché è strano agli occhi della gente vedere una coppia non discutere mai, guardarsi ancora con gli stessi occhi di quando si era ragazzi e continuare a condurre una vita felice circondata d'affetto e d'amore. Ma la gente si sa che è invidiosa.
Parcheggio e mi faccio strada verso il negozio. Entro e sento la voce del mio migliore amico e collega:
<<Buongiorno signorina!>>
<<Buongiorno Gianni...>>
<<Che c'è? Qualcosa non va?>>
<<Perché me lo chiedi?>>
<<Lo sai che è maleducazione rispondere ad una domanda con una domanda?>> dice sorridendomi, poi aggiunge <<Desi ti conosco da un sacco di tempo e sai che il tuo viso lascia trasparire le tue emozioni>>
Ok mi arrendo <<Hai ragione...effettivamente c'è qualcosa che non va...>>
<<Cosa? Ha a che fare con uno dei tuoi sogni?>>
<<Si...ho sognato una ruota della macchina di mia madre forata...>>
<<E cosa sarà mai?! Hai fatto sogni ben peggiori, dai indossa un sorriso e non pensarci>> mi piace quando Gianni cerca di darmi conforto, è un ragazzo così tranquillo e spensierato ed è uno sul quale puoi contare. Lo conosco dai tempi dell'asilo e rientra nella cerchia delle poche persone che conosce il mio segreto.
<<Va bene cercherò di non pensare, ma sappi che non è facile dal momento che temo possa accadere qualcosa a mia madre dal momento che....>>
<<Desiii...dai rilassati, ora piega queste magliette e posale su quel tavolino e mi raccomando a non scordarti di metterci l'antitaccheggio>>
<<Sei odioso quando fai così lo sai vero?! Riesci sempre a distogliere l'attenzione dai miei problemi per poi ordinarmi qualcosa da fare>> lo so che questo è un suo modo per aiutarmi, vuole che io mi distragga concentrandomi su altro, ma preferisco il Gianni premuroso.
Sistemo le magliette e tutti gli altri capi sugli appositi tavolini, servo la clientela e senza rendermene conto e, con mio grande stupore, la mattinata mi passa in un baleno. Arrivata l'ora di chiusura lo sento dire << Ci vediamo domani Desi >> ma come domani? E questo pomeriggio chi si occupa del negozio? <<Domani?!?Ma quest....>> faccio io perplessa ma mi interrompe dicendo <<Desi oggi è giovedì ma dove stai con quella testa?!>> e scoppia a ridere. <<Mio Dio devo aver perso la cognizione dei giorni...>>
<<Non preoccuparti tesoro, ora va a casa fa un bel bagno caldo e rilassati e non star lì a pensare di nuovo a quel sogno. Chiamami se hai bisogno>> rieccolo il mio Gianni premuroso, il suo conforto riesce sempre a strapparmi un sorriso, lo ringrazio ed esco dal negozio.
Una volta rientrata a casa ripenso al suo consiglio e credo che dopotutto un bel bagno caldo è quello che mi ci vorrebbe per rilassare un po' i nervi. Vado in bagno e apro il rubinetto della vasca e mi assicuro che l'acqua non sia troppo calda, non voglio ustionare la mia già delicata cute. Non appena la vasca è piena ci butto dentro un po' di sapone e qualche goccia di olio essenziale, lo faccio sempre quando sono troppo tesa, aiuta a rilassarmi. Mi spoglio e mi ci immergo dentro affogando nei miei pensieri. Dai Desi rilassati, non entrare in paranoia, magari non succederà niente, d'altronde il sogno riguardava la ruota e non la mamma...accidenti il punto è che il copertone era LETTERALMENTE DIVISO IN DUE, ma ho inventato che era semplicemente forato e forse l'avró fatto per convincere me stessa che non si tratti di qualcosa di grave...oddio e se mentre è alla guida fora e perde il controllo dell'auto andando a schiantarsi contro un muro? O contro un albero? Immagino la scena e il mio cuore comincia a battere più forte. Basta, basta, basta sono solo miei maledetti pensieri. Due ore, mancano solo due ore al rientro di mia madre a casa. Oh quanto vorrei che passassero così in fretta...chiudo gli occhi e cerco di tranquillizzarmi. Dopo aver scaricato un po' la tensione decido di dare fine al mio bagno caldo e di provare a richiamare mia madre. Mi avvolgo nell'accappatoio e prendo il telefono ma poi ricordo a me stessa che spegne sempre il cellulare quando è al lavoro perché lo considera un oggetto anti professionale. Questa non ci voleva..ma decido di tentare comunque. Nulla, risponde la segreteria. Riprovo e risponde nuovamente la segreteria. Maledizione mamma se solo mi dessi ascolto quando cerco di metterti in guardia, ora non mi ritroverei a stare in ansia per te! Entro in camera e mi vesto velocemente, fisso l'orologio appeso sulla parete e scopro che sono ancora le dodici e mezzo. Manca un'ora e mezzo al suo rientro. Dannazione. Chi posso chiamare? Non voglio che ritorni da sola...PAPÀ!!! Come ho fatto a non pensarci prima.. lui lascia sempre acceso il suo cellulare perché vuole sempre trovarsi pronto nei casi d'emergenza, non per questo è un vigile del fuoco. Sì chiamerò lui.
<<Pronto Desi?>>
<<Pronto papà, ascoltami non so se la mamma te ne ha già parlato stamattina...>>
<<No amore, sai che abbiamo orari di lavoro diversi ed io monto presto>>
<<Sì lo so, ma credevo ti avesse almeno riferito il sogno di ieri notte>>
<<Che sogno?! Non ne so nulla...dimmi cosa hai sognato>>
<<Temo possa succederle qualcosa dal momento che prevedo uno dei suoi copertoni forati...>>
<<Ho capito..E conoscendoti hai paura che questo si possa verificare mentre lei è nell'auto..facciamo così...appena smonto dal lavoro passo dall'ospedale a prenderla>>
<<Grazie papà te ne sono grata>>
<<Di nulla amore, sai che farei di tutto per voi due...tu intanto cerca di stare tranquilla e non appena è ora riscalda gli avanzi di ieri sera..>>
Riaggancio il telefono e mi incammino verso la cucina. Mi siedo e comincio a ticchettare con le dita sul tavolo. Spero solo che mio padre arrivi in tempo...Non voglio proprio che mia madre torni sola e cerco di scacciar via i pensieri a riguardo, ma mi ritrovo a trascorrere tutta l'ora seguente in questo modo. Quanto vorrei non essere così ansiosa, ma è più forte di me, quando si tratta delle persone a me care non riesco proprio a mantenermi tranquilla. Ora manca solo mezz'ora al loro arrivo. Metto la teglia in forno e nel frattempo che le lasagne si riscaldino apparecchio la tavola quando sento squillare il mio cellulare. Sul display leggo un sms di Gianni "tutto bene?". Gli risponderò quando sarò sicura che va davvero tutto bene. Mi risiedo e fisso l'orologio a pendolo in cucina. La mia mente è preda dei pensieri più assurdi. Perché il tempo passa così lentamente? Avanti Desi bevi un po' d'acqua e cerca di non pensarci. Sono combattuta: una parte di me non riesce proprio a calmarsi mentre l'altra parte cerca di mantenere l'autocontrollo. Un altro squillo mi distrae dai miei pensieri.
" Ho dovuto fingere di avere dolori alla caviglia. Stiamo tornando e mamma è alla guida della mia auto "
recita il messaggio di mio padre. Ffffiu tiro un sospiro di sollievo e comincio ad impiattare il nostro pranzo. La tavola comincia a diffondere un buon profumimo per la casa tanto da svegliare la fame di Lilly la nostra amata cagnolina. Papà la trovò per strada che aveva solo poche settimane e probabilmente era stata abbandonata. Gli fece una tale tenerezza da spingerlo di portarla con sè per poterle dare un tetto sopra la testa. Quando la portò ne fummo tanto felici, la lavammo e le demmo da mangiare visto il suo aspetto così trasandato. Povera, non credo ce l'avrebbe fatta se fosse rimasta sola in cittá. Ora è la cagnolina più viziata e coccolata di questo mondo! Ma ne sono felice perché mi ci sono affezionata. Prendo i suoi bocconcini e faccio per versarglieli nella sua ciotola quando la vedo correre verso l'ingresso e grattare con le zampe la porta. Deve aver riconosciuto l'auto di mio padre. Mi affaccio dalla finestra ed esclamo "Bingo Lilly! Sono proprio loro" e osservo i miei scendere dall'auto e incamminarsi verso casa. Mia madre ha uno sguardo preoccupato e probabilmente per il dolore alla caviglia di mio padre o, per meglio dire, finto dolore. Ma lei questo non lo sa. Mio padre zoppica e si appoggia a lei per poter camminare. Entrano in casa e Lilly comincia a scodinzolare e a farli le feste. Le danno entrambi una pacca sulla testa e poi mi invitano ad andarli incontro.
<<Prendi la pomata contro gli infiammi e una benda dalla cassetta del pronto soccorso>> mi ordina la mamma ed io obbedisco immediatamente mentre aiuta mio padre a sedersi sul divano. Le porto l'occorrente e comincia a prendersi cura di suo marito. Io osservo il tutto in silenzio e rimango colpita dall'attenzione che ci mette nel toccarlo, spaventandosi di fargli male. Papà invece mi guarda sorridendomi portandosi un dito sulla bocca invitandomi a non svelare il segreto poi, a bendaggio ultimato, esclama <<Maria va bene cosi, ora Andiamo a pranzare non ci vedo più dalla fame>>
<<ok d'accordo andiamo pure>>
Ci sediamo a tavola e mangiamo in fretta il nostro pasto.
<<A quanto pare siamo tutti affamati>> sostiene papà. Effettivamente avevamo tutti tanta fame. Poi riprende dicendo <<Com'è andata oggi al lavoro Desi?>>
<<Bene. La mattinata mi è trascorsa in un lampo>>
<<Ci credo. Con Gianni è impossibile annoiarsi. Mi è così simpatico quel ragazzo..>> e sorride
<< Solo perché ha il tuo stesso nome>> aggiunge mia madre accennando una risata
<< Forse perché tutti i portatori sani del nome Giovanni sono simpatici?>>
<<Ma cosa dici papà?!>> e scoppiamo tutti a ridere.
Finito di mangiare sparecchio tavola, aziono la lavastoviglie e spazzo a terra. Faccio il tutto fischiettando una canzone di Bruno Mars, Just the way you are per la precisione. Sono davvero tanto felice che la giornata sia trascorsa senza intoppi. Che sollievo. Ora posso avvisare Gianni, prendo il cellulare e gli scrivo che è tutto ok. Dopodiché mi interesso delle pulizie delle altre stanze della casa per poi andare a schiacciare un pisolino. Sono davvero esausta anche se la mia è più una stanchezza mentale che fisica. Tutto quello stress deve avermi scombussolata. Entro in camera e mi lascio cadere sul letto abbandonandomi tra le braccia di Morfeo. Sogno un grande telefono che squilla ripetutamente con dei trilli così fastidiosi da costringermi a tapparmi le orecchie con le mani. Mio dio finiscila finirai per spaccarmi i timpani. Ma il telefono continua a squillare sempre più forte. Mi sveglio e mi ritrovo stesa in pancia in giù con la testa sotto il cuscino e le braccia su di esso. Devo aver assunto questa posizione mentre dormivo. Mi tiro su dal letto, mi stropiccio gli occhi pensando che per mia fortuna era solo un sogno. Giá solo un sogno...e chissà cosa volesse significare. Scendo giù e sento mia madre rispondere al cellulare <<Si sono la signora Maria ditemi tutto>> mi avvicino di più per origliare quando le sento strillare queste parole <<CHE COSA??!?>>.
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Segnali da Morfeo
Science FictionDesi, una ragazza come tante. Nessuno la noterebbe tra la folla e nessuno sospetterebbe dello straordinario dono di cui è in possesso: sogni premonitori. Ogni suo sogno rappresenta un segnale, un avviso, un'allerta che la riguarda e non sempre è esp...