Louis stava camminando nervosamente per il salotto. Avanti e indietro mentre continuava a torturarsi le mani. Gli ci vollero alcuni minuti prima di raccogliere il coraggio per sedersi sul divano con un grande sospiro.
«Papà?» L'uomo giunse da lui con calma, come era suo solito fare e come indicato dal figlio si sedette sul divano.
«Devo parlarti di una cosa seria.»
L'uomo annuì aggrottando leggermente la fronte. Congiunse le mani in segno di preoccupazione prima di schiarirsi la voce e chiedere: «Ed è una cosa bella o una cosa brutta?»
Louis si mordicchiò il labbro inferiore ripensando al motivo per cui lo stava facendo. Harry. «Io... Non lo so.»
Mark annuì sempre più preoccupato. «E c'entra con Briana?» chiese in tono comprensivo, mentre gli carezza va la schiena.
«Anche.» Sospirò, per l'ennesima volta nel giro di qualche minuto. Come l'avrebbe presa suo padre? E cosa poteva dirgli?
Avrebbe voluto gridarlo. Dire le cose così come stavano, subito. Rapido e indolore come si toglie un cerotto. Ma c'era qualcosa più forte di lui che non glielo lasciava fare. Un nodo alla gola che rendeva difficile persino respirare. Le parole non riuscivano ad uscirgli di bocca.
«Vi siete lasciati?» Chiese quasi con tono compassionevole. Sapeva anche lui come ci si senta ad avere il cuore spezzato e questo Louis lo sapeva perché lo aveva sentito raccontare delle sue delusioni amorose adolescenziali almeno un milione di volte.
«No ma... Dopo questa cosa penso proprio che la lascerò.» Louis teneva lo sguardo basso. Non riusciva a guardare il padre negli occhi. Non ne aveva il coraggio.
«È incinta? L'hai tradita?» Chiese con tono comprensivo. Se la risposta fosse stata positiva ad una di queste domande si sarebbe arrabbiato e non poco, specialmente per la seconda. Lui non aveva cresciuto Louis così, lo aveva sempre educato al rispetto, gli aveva sempre insegnato a prendersi le proprie responsabilità.
«No, certo che no.» mormorò guardando ovunque nella stanza, tranne negli occhi del padre.
«Hai incontrato un'altra?» chiese semplicemente, ed il ragazzo scosse la testa. Il padre sorrise intenerito a quella reazione. Non ci volle molto prima che capisse. «Un altro?»
Louis fece un sorrisetto, lo stesso che da bambino faceva dopo essere stato scoperto dal padre a rubare le caramelle dal mobiletto in cucina. Annuì. «Un altro...»
«Come?»
Non sapeva neanche come iniziare. Si era tenuto questo segreto dentro per così tanto.
«Ho avuto dei periodi in cui avevo molto dubbi, dubbi su quanto mi piacessero le ragazze e poi... L'ho incontrato.» il liscio decise di mentire, o almeno non dire tutta la verità. Suo padre non amava le menzogne ma era necessario.
Sorrise dolcemente. «Perché non me l'hai detto prima?»
«Avevo paura della tua reazione.» ammise alzando finalmente gli occhi sul padre.
«E come pensavi che avrei reagito?» chiese ridacchiando. Si passò una mano fra i capelli. «Sei mio figlio Louis, io ti vorrò bene sempre e comunque.»
Louis sorrise ampiamente prima di stringersi in un abbraccio con il padre. «Grazie per aver capito.»
Ci voleva qualcosa di giusto fra tutte queste cose stronze.
L'altro giorno ho visto il video coming out di un ragazzo e mi ha ispirato realmente, così ho scritto questo capitolo pensando a lui, e alle sue esperienze e paure.
Cosa ne pensate del capitolo?
Tessa🎶
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Fake » l.s.
FanfictionDove un ragazzo, considerato da tutti "sfigato", trova il numero del più popolare della scuola su un banco nell'aula di chimica ed inizia a mandargli dei messaggi fingendosi un'altra persona. "Hai seriamente messo l'emoji del coccodrillo nel bel me...