3.

417 33 9
                                    

"È questo il posto. Grazie Zay, non so come farei senza te."
Mi ha portata al locale, spero che Lewis sia qui. Ho bisogno di vederla.
"Entro anche io, Louis intanto parcheggia la macchina. Ci sarà da divertirsi!" esclama eccitato, del resto, lui ha la certezza di tornare a casa con qualcuno e di passare una bella serata.
Lo abbraccio rapidamente ed entro.
La vedo, e cristo, sento il mio cuore mancare un battito.
Porta un vestito nero, al ginocchio, e dei tacchi alti, che slanciano la sua figura; i capelli sono raccolti in una crocchia disordinata, suppongo fossero sciolti quando è arrivata. Non riesco a scorgere i suoi occhi.
Vedo con la coda dell'occhio Zayn e Louis arrivare, posizionandosi alle mie spalle.
"Quindi è lei, eh? Bella scelta. Ora vai, e prenditela." pronuncia quest'ultimo.
Con mio estremo disappunto, non è sola: sta ballando con un ragazzo.
Porta i capelli ricci leggermente più lunghi del dovuto, è alto una decina di centimetri più di lei, nonostante i tacchi.
Sembra esserci una certa sintonia tra loro.
Mi faccio coraggio, la avvicino, e le poso una mano sulla spalla.
"Ciao." dico, semplicemente.
Sembra stupita di vedermi, di nuovo lì, ma di certo non infastidita.
Mi guarda, sento le gambe cedere sotto quel verde.
"Ehilà!" dice. "Lui è Harry, il mio... Ragazzo." conclude incerta, voltandosi verso di lui.
Sta mentendo, si vede chiaramente; è insicura, ha avuto bisogno di guardarlo per avere la certezza che le avrebbe retto il gioco, ma il ragazzo non sta chiaramente prestando attenzione a noi, troppo preso dal guardare Louis e Zayn alle mie spalle.
O meglio, a guardare Louis e a fulminare Zayn.
"Oh, ma davvero? Quindi il fatto che si stia mangiando con gli occhi il fidanzato del mio migliore amico è solo un caso?", sorrido trionfante alla vista del rossore che divampa sulle sue guance.
Sembra voler sparire, e mi sento in colpa.
"Hey, tranquilla dolcezza. Suppongo sia meglio così, no? Non gli dispiacerà se ballo con te."
E detto questo, le prendo la mano e la trascino dall'altra parte della sala.
"Sei molto bella." Sussurro, direttamente nel suo orecchio.
La sento irrigidirsi a quel contatto inaspettato, ma sembra apprezzare la vicinanza.
"Io.. Grazie." Si limita a rispondere, mentre quell'adorabile rossore le ricompare sulle gote.
Mi circonda un fianco con una mano, si avvicina ancor di più, ed inizia a ballare.
Mi lascio andare al momento, stringendola e ballando a mia volta, seguendo i suoi movimenti e stando al suo ritmo.
Sembra scomparire il mondo attorno a noi, riesco solo a vedere lei, leggermente sudata, ma divertita, e quasi felice.
Lo vedo, che non è felice davvero.
Ma almeno si sta sforzando di dare una parvenza d'esserlo.
Mi posa le braccia dietro al collo, e il capo sul petto, nel momento stesso in cui parte I don't wanna miss a thing, degli Aerosmith.
La cullo dolcemente, mi stupisco di me stessa.
Ma non c'è altro posto al mondo dove preferirei essere, mi sento giusta, qui, con lei.
"Perché?" alza lo sguardo, malinconica, e mi chiedo quando mi sia stato dato il permesso di farle questo.
Capisco che la sua è una tacita richiesta della motivazione per cui, pochi giorni prima, l'ho lasciata, andandomene senza voltarmi indietro.
"Ti farò del male, Lewis. Non voglio spezzarti, non te. Non sono il tipo di persona adatta a prendersi cura di te."
"non mi importa."
Si avvicina ancora di più, mi guarda, come a chiedere il permesso, e mi bacia.
È uno sfregamento di labbra, lento, dolce.
Lascio che sia lei a dettare il ritmo, e quando passa la lingua sul mio labbro inferiore, mordendolo piano, le lascio accesso alla mia bocca.
I nostri sapori mischiati, un misto di fumo, alcool e ciliegia.
Le nostre lingue si accarezzano in una danza spettacolare, sembrano fatte per combaciare.
Sento fuoco, passione, sento qualcosa all'altezza dello stomaco che non so spiegarmi.
Ed è forse la carezza delicata che mi regala dopo essersi staccata, il sorriso timido e imbarazzato che mi rivolge, o le nostre mani intrecciate, ma lo capisco.
Capisco che Lewis è entrata nella mia vita per una ragione, e che per nessuna al mondo, la lascerò uscirne.

I'm just a girl in a bar.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora