CAPITOLO 5

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Simone diventò bianco come un cadavere.

<<Ha-u-una so-sorellastra?>> Chiese balbettando

<<Zitto Simone. Samantha non sa niente di tutto ciò e non deve scoprirlo assolutamente da te>>

<<Ma com'è possibile questo?>>

<<Dietro c'è una lunga storia che non sto di certo a raccontare a te>> Prese velocemente la borsa che stava appoggiata alla sedia e se ne andò.

<<Aspetta!>> Inutile. Chiuse la porta dietro di se sbattendola.

Io intanto ero chiusa in camera,sul letto.

Appena sentì che la porta si chiuse velocemente mi affacciai alla finestra. Vidi la zia,sembrava molto arrabbiata. Volevo scusarmi con lei,si mi sono comportata malissimo,quindi aprì la finestra e la salutai

<<Torna presto Zia,ciao>>

<<Ciao tesoro,mi mancherai>> Mi guardò un po' e poi chiuse la portiera della macchina e partì.

Di nuovo sola,di nuovo fra i miei ricordi.

MIRKO S'POV

Quanto era bella. Stamani mattina era sorridente ma so che in realtà dentro sta morendo.

Lo so per certo che lei sorride solo in pubblico per non mostrare quanto sia debole. Quando è sola ha gli occhi lucidi e rossi di pianto,quegli occhi stanchi,arrabbiati,con se stessa,con il mondo. Quando c'è Lorenzo invece..no quando c'è lui,sorride. Ha un sorriso da guerriera,un sorriso che Dio,solo lei può farmi cosi tanto male vederla e non sentirla mia.

Eh si io non ho il coraggio di tornare da lei. Dopo tutto,lei deve solo dimenticarmi.

SAM S'POV

Verso le otto di sera Simone mi chiamò a mangiare. Scesi arrabbiata. Lui non mi ha fatto niente ma il suo atteggiamento non lo sopporto proprio,a volte sembra cosi disponibile e altre volte non posso rivolgergli parola perchè si innervosisce.

<<Non mangi?>> Mi chiese porgendomi il piatto pieno di pasta

Alla vista di quel piatto,non potevo fare altro che una faccia schifata,dissi un semplice <<No>> mi veniva il vomito.

<<Tutto bene Sam?>>

<<Secondo te sto bene? Mmh..a me pare di no>> Dissi salendo le scale

<<Che hai? Per la zia? Per Mi..>>

<<Per favore. NON DIRE IL SUO NOME OK?>> Rapidamente salì le scale,non volevo pensarci a lui.

Il giorno seguente uscì da casa per incamminarmi verso la scuola quando ad un certo punto una ragazza si avvicinò a me

<<Samantha giusto?>> Laura.

<<Non ti ricordi di me? Meglio cosi guarda>> Dissi allontanandomi

<<No aspetta voglio parlarti>> Mi afferrò un braccio,cosi mi girai

<<Cosa vuoi?>> Chiesi sbuffando

<<So tutto di Mirko>>

<<Ma non farmi ridere,senti se non ti dispiace devo andarmene,mi dirai un altro giorno questo bel racconto>> Mentre cercavo di distanziarmi,lei urlò

<<Sam,questa sera,vieni al bar davanti alla scuola di ballo>> Io non mi faccio certo prendermi in giro da una come lei

<<No grazie,preferisco starmene a casa sai?>>

<<Ma ascoltami per una volta. Stasera vieni al bar,vedrai che non mi sbaglio>>
Continuò

<<Lui viene ogni sera lì>> Mi bisbigliò all'orecchio

<<Posso sapere perchè bisbigli?>> Chiesi con faccia strana

<<Oddio quante domande,se vuoi incontrarlo,vieni altrimenti io non so che dirti>>

Ma come può pensare una come lei di farmi inocntrare di nuovo Mirko? Forse non ha ancora capito che è andato via da qua. Per quale assurdo motivo dovrei andare in quel bar? Ma no,non ci penso nemmeno.

Chiamai Lola

L: Oiii

S: Laura.

L: No veramente sono Lola

S: Si Lola,lo soo ma intendo dire che Laura si è fatta vedere di nuovo

L: Cosa vuole quella tizia?

S: Beh in relatà,mi ha detto di andare stasera nel bar davanti alla scuola di ballo

L:  A fare?

S: A incontrare Mirko

L: E ci vai vero?

S: No,non penso.

L: MA SEI COMPLETAMENTE PAZZA! DEVI ANDARCI! FORZA SU ORA VENGO A CASA TUA E CI PREPARIAMO

S: No davvero Lola,non voglio

Lola attaccò e dopo circa 10 minuti suonò al campanello pronta ad aiutarmi.






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