Erano passate quasi due ore da quando ero in camera e ancora stavo aspettando Niall. Quel ragazzo è davvero strano, ma non quanto il mio coinquilino.A proposito di lui, era già tornato da ormai un'ora ed era ancora dentro la doccia.
La porta che si aprii mi distolse dai miei pensieri e ne uscii un ragazzo tutto bagnato con solo un asciugamano attorno a vita. I suoi capelli rossi ormai arancioni erano tutti fradici così come il suo viso.
A proposito.. potevo chiedere a lui se sapeva dove comprare la tinta e quando stavo per aprire la bocca per parlare mi precedette
"Perché mi guardi?" chiese inarcando un sopracciglio
"Ero indecisa se chiederti dove hai comprato la tinta, sai, non si sa mai che tu mi mandi a quel paese" dissi alzando gli occhi al cielo.
"Guarda nel mio zaino" disse indicandolo. Mi alzai e andai vicino al suo letto e aprii lo zaino trovandoci dentro tantissime scatolette che contenevano tantissime tinte della Manic Panic.
"Cerca quella rossa e se ti serve poi lasciala fuori perché la devo rifare anch'io ormai." disse sedendosi sul letto scompigliandosi i capelli.
"Come hai detto che ti chiami?" disse poi rompendo il silenzio che si era creato. Non feci in tempo a rispondere che bussarono alla porta.
"Vado io. E comunque mi chiamo Nia" dissi andando ad aprire la porta trovandoci un biondino tutto contento
"Arrivo Niall aspettami qua prendo una felpa" Entrai di nuovo e misi un felpone enorme dei Green Day.
Prima che potessi uscire di nuovo il ragazzo mi prese il polso facendomi girare
"Io sono Michael, Michael Clifford" disse con un sorriso.
"A dopo Michael" dissi ricambiando il sorriso.
Uscii dalla stanza seguendo Niall. Iniziammo a parlare del più e del meno. Arrivammo alla caffetteria e iniziò a camminare verso un tavolo con quattro ragazzi già seduti tranquilli.
"Ehi ragazzi! Lei è Nia!" disse sedendosi facendomi cenno di sedermi vicino a lui. Dalla troppa vergogna alzai lo sguardo solo per guardare chi c'era davanti a me e appena incrociai lo sguardo con due occhi azzurri come il mare riabbassai lo sguardo. Sentii una piccola risatina e fui sicuro provenisse dal ragazzo che avevo appena guardato.
"Ehi Nia, lui è Louis" disse Niall notando il mio imbarazzo verso quel ragazzo. Subito dopo lui mi porse la mano e gliela presi stringendola. "P-piacere Nia."
E ora perché balbettavo!?
"Ahaha io sono Louis" disse lui.
"Loro sono Liam Harry e Zayn" disse poi il biondo indicando gli altri tre. Sorrisi istintivamente e pensai che quest'anno non poteva andare poi così male.
"Uh guardate è entrato Clifford" disse Liam incrociando le braccia al petto squadrandolo
"pensavo se ne fosse già andato. E' ancora in questo college?" chiese Zayn ironico
"Calma ragazzi" disse il riccio
io mi girai verso Michael vedendo che si era seduto da solo e stava bevendo un caffè mentre tutti lo guardavano... Impauriti?
Mi girai di nuovo e mentre i tre parlavano Louis mi fece uno sguardo come per dire non preoccuparti.
Tutti lo guardavano male e la mia curiosità non faceva altro che salire, così molto astuta chiesi a Niall di vederci la sera stessa nel mio corridoio.
Tornai in camera e non trovai la testa di carota. Non sapevo decisamente cosa fare. Le lezioni sarebbero iniziate una settimana dopo all'incirca e in quel momento non avevo niente di interessante con cui occupare il mio tempo libero.
Fece scena il solito ragazzo della mia stanza che mi rivolse un sorriso sincero.
"Senti, siccome sia io che te dobbiamo farci sta maledettissima tinta, che ne dici se ci aiutiamo a vicenda?" chiese arrossendo frugando dentro al suo zaino
"Certo, perché no?" dissi sorridendo.
Lo vidi prendere un pennello e una ciotola e si diresse in bagno facendomi segno di seguirlo. Subito dopo portò una sedia e si sedette; immagino avrei dovuto fargli prima io la tinta.
Così dopo aver preparato il tutto spennellai sulla sua testa un rosso accesso che intanto colava anche sul suo viso. In quel poco tempo in cui riuscii a guardarlo meglio mi accorsi che i suoi occhi erano verdi, ma non il solito verde, un verde acceso un verde speranza. Non sapevo esattamente come definirlo.
I suoi capelli erano ormai quasi tutti andati, si vedeva che ci aveva giocato molte volte con i colori.
Il silenzio che si era creato era piuttosto imbarazzante e lo fu ancora di più quando dovetti sedermi io al posto suo e lui iniziò a farmi la tinta.
Finimmo col essere due teste rosse fuoco.
Per quel tempo che sembrava non finire mi parlò del college come per esempio dove potevo trovare la biblioteca o le aule, i corsi...
perché lui era così bipolare?^^^
*SPAZIO AUTRICE*
Secondo capitolo babeeees!-Alexia
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Stanza 228.
FanfictionPotevano assegnarmi qualsiasi stanza. Il college è grandissimo. Eppure c'è un motivo del perché sono capitata in quella stanza, ne sono più che sicura ma ancora ne sono all'oscuro. Che dici lettore? Chi è lui? A parer mio, è l'essere umano più stra...