Erano le 4 del mattino e Louisiana si era appena svegliata. Fuori era ancora buio, non si vedeva niente e lei aveva troppo sonno per alzarsi, ma doveva farlo perché quel giorno avrebbe preso l'aereo. Guardò la stanza vuota e le venne una grande tristezza: non riusciva a credere che fra qualche ora la sua vita sarebbe cambiata per sempre, che non avrebbe più rivisto i suoi amici, la sua scuola, i suoi professori, i suoi vicini. Prese il telefono per vedere se qualcuno le aveva inviato qualche messaggio, ma niente, ovviamente chi poteva essere sveglio alle 4 di mattina?
Si stiracchiò e si alzò dal letto. Dopo essersi messa le pantofole, uscì dalla stanza per dirigersi in bagno per farsi una doccia fredda, almeno così si sarebbe svegliata del tutto. Per andare nel bagno passò davanti la camera dei genitori e vide la madre che ancora dormiva mentre abbracciava una foto. La ragazza entrò senza far rumore e arrivò vicino la madre: la donna dormiva e abbracciava una foto dove vi erano lei, Louisiana e il marito. Le veniva da piangere e cercò in tutti i modi di essere forte.<<Mamma, buongiorno>> disse Louisiana con un filo di voce, dando alla madre una carezza sulla guancia. La donna si svegliò lentamente, aprì gli occhi e le sorrise.
<<Mamma, dobbiamo prendere l'aereo>>
La madre lentamente si girò per vedere l'ora e poi guardò la foto che aveva con sé: le vennero le lacrime agli occhi.
<<Louì, non so se ce la posso fare>> esclamò la madre con un filo di voce e con le lacrime che le scendevano sulle guance.
<<Dobbiamo essere forti, capito? Adesso vado a farmi la doccia, tu inizia a vestirti che appena ho finito ti preparo la colazione>>
Louisiana si fece la doccia e iniziò a piangere. Doveva essere forte ma non ce la faceva dopo la morte del padre, l'uomo della sua vita, la persona che la appoggiava in tutto, colui che la portava a scuola tutte le mattine. Non poteva crederci che se ne era andato per sempre e che non lo avrebbe mai più rivisto. Uscì dalla doccia che aveva i brividi di freddo. Si guardò allo specchio e fece un respiro profondo per calmarsi, poi cercò di sorridere. Si asciugò i lunghi capelli corvini e li raccolse in una lunga treccia, poi, dopo essersi vestita, raggiunse la cucina per preparare la colazione. Prese dal frigorifero le uova strapazzate avanzate il giorno prima e poi cucinò al volo due strisce di bacon.
La madre entrò e si sedettero entrambe per fare colazione. Non dissero nulla, erano immerse nei loro pensieri. La loro famiglia era da sempre stata molto unita, la madre era sempre stata una persona debole psicologicamente, per questo Louisiana doveva dimostrarsi forte e doveva aiutare la madre a ricominciare una nuova vita. Sentirono qualcuno che bussava alla porta: era Mary, la loro vicina di casa che si era offerta per accompagnarle in aeroporto. Con lei c'era anche Alesha, la migliore amica di Louisiana. Le due ragazza si abbracciarono ed entrambe piangevano, forse non si sarebbero mai più riviste. Mary era una donna massiccia, con i capelli corti tinti di un color rosso acceso, occhi verdi e carnagione pallida.<<Dai su, adesso andiamo che è tardi>> disse Mary.
Le quattro si diressero in macchina, misero nel porta bagagli le ultime cose e poi partirono. L'aeroporto di New Orleans non distava molto, circa una trentina di minuti. Louisiana e Alesha si stringevano la mano e si guardavano negli occhi. Riuscivano a capirsi anche con lo sguardo, entrambe provavano una sofferenza stravolgente. Avevano sempre vissuto insieme, quasi come sorelle ed era difficile per Louisiana dover abbandonare per sempre la sua migliore amica, compagna di avventure.
<<Da chi andrete ad abitare, Rose?>> disse Mary per sdrammatizzare.
<<Staremo da Clotilde, la madre di Alessandro>> rispose la madre di Louisiana con un filo di voce.
<<Andremo a vivere nella periferia di Roma>> aggiunse Louisiana.
<<Bella Roma, non ci sono mai stata ma dicono che sia bellissima>>disse Mary.
Rimasero in silenzio fino alla fine del viaggio in macchina. Appena arrivate si salutarono. Louisiana e Alesha si strinsero fortissimo.
<<Promettimi che ci sentiremo su Skype>> esclamò Alesha piangendo.
<<Te lo prometto, ora devo andare>>
<<Tieni questo è per te>>
Alesha cacciò dalla borsa un pacchetto regalo molto piccolo e glielo porse.<<Aprilo quando arrivi>> aggiunse.
<<Ora devo andare. Ciao Mary, grazie per il passaggio>>
<<Di niente>>disse Mary<<Bye!>>
Dopo essersi salutate, le due donne entrarono in aeroporto. Louisiana prese per mano la mamma. Dopo aver fatto tutte le procedure prima di salire sull'aereo, arrivarono al loro gate. Erano le 6 e mezza, ma si sarebbero imbarcate per le 11 e mezza. Alla madre di Louisiana piaceva svegliarsi presto quando doveva prendere l'aereo. Nelle ore successive, rimasero sedute su una panchina. La madre dormiva appoggiandosi alla spalla della figlia, mentre la ragazza ascoltava la musica. Presto furono le 11 e mezza e le due dovettero correre per dirigersi verso il loro gate.
<<Addio, America>>disse Louisiana a bassa voce e poi salì sull'aereo con la madre. Stavano per cominciare una nuova vita.
Entrambe dormirono per tutto il viaggio. Erano esauste e avevano proprio bisogno di recuperare le ore di sonno perdute. Louisiana si svegliò e vide dal finestrino il cielo che stava tramontando: era rosso, arancione, bianco, rosa e celeste. Uno spettacolo unico, per una persona che prendeva l'aereo la prima volta.
Sull'aereo molte persone dormivano e alcune russavano rumorosamente. Vi erano bambini che piangevano, donne che parlavano ad alta voce, gente che mangiava, uomini che russavano. Neanche sull'aereo si poteva stare in pace. Si mise le cuffie e iniziò a sentire la musica, per poi addormentarsi nuovamente.Si svegliarono che stavano per arrivare. Erano le 12 e mezza di mattina in Italia. Vi era un bel sole, il cielo era una coperta di nuvole celesti.
Ringraziarono le hostess e scesero gli scalini per poi entrare nell'aeroporto di Fiumicino. Videro diverse persone con in mano dei cartelli con scritti dei nomi.<<Mamma, guarda quella vecchia con i capelli tutti bianchi, pare che c'ha cent'anni>>disse Louisiana ridendo.
<<Quella è tua nonna>> disse la madre ridendo.
<<Ah>>
L'anziana aveva con sé un cartello con scritto "Rosa e Luisa" e spingeva tutte le persone accanto a lei per cercare di vedere dove fossero. Inizialmente Louisiana non aveva capito che fosse riferito a loro quel cartello.
<<Rosa!>>urlò la vecchia signora.
<<Clotilde, che piacere rivederti>> sbuffò la madre <<E poi mi chiamo, Rose, non Rosa>>
<<Capito, Rosa. E questa è Luisa? Ma quanto sei bella! Sei tutta tuo padre, pace all'anima sua!>>
<<Mi chiamo Louisiana, non Luisa>> disse la ragazza, sentendosi un po' a disagio.
<<Che bello sapere che il padre le ha insegnato l'italiano! Se fosse stato per te a quest'ora avrebbe saputo solo quell'inglese, che a mio parere non serve a niente. Ora vieni, bella di nonna, che a casa ti ho preparato una teglia di lasagne che sono davvero deliziose!>>
<<Lasache?>>
<<Figlia mia>>esclamò la nonna sorpresa<<non hai mai mangiato una lasagna?!>>
<<Ehm no>>
<<Bene, adesso dobbiamo rimediare! A casa vi aspetta un ottimo pranzetto fatto da me>>
Le tre donne si diressero verso l'uscita. Faceva caldo e si stava bene, per essere una giornata di ottobre.
<<Benvenute a Roma, ragazze!>> esclamò la nonna soddisfatta.
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Ti ho voluto bene veramente.
RomanceLouisiana è una ragazza di sedici anni italoamericana che si trasferisce in Italia, dopo la morte prematura del padre per un incidente. Nella sua nuova scuola incontra David, ragazzo indisciplinato con diversi problemi familiari. Louisiana cercherà...