3. Un regalo in più

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Raimundo entró dalla porta di servizio e, senza farsi sentire, arrivó vicino a Francisca, stringendola da dietro e baciandola sulla guancia. Appena Francisca si rese conto di chi fosse, si giró e gli diede un bacio sulle labbra.
"Pensavo che non saresti più arrivato" gli disse lei.
"Mi dispiace, ho dovuto aspettare che mia madre mi desse il permesso" rispose lui, dandole un altro bacio e senza lasciarla andare dalla sua presa.
Senza dire altre parole, Francisca prese il suo regalo e glielo porse, emozionata.
Raimundo lo scartó, non prima di aver letto il suo biglietto: "buon Natale amore mio, sperando che sia il primo di molti altri che passeremo insieme. Sempre tua, Francisca".
Il regalo era un bellissimo orologio da taschino, finemente decorato. Francisca sapeva bene che Raimundo ne andava pazzo e, dall'espressione del ragazzo, si capiva che aveva fatto centro.
Raimundo adorava il suo regalo e adorava lei ancora di più. Le porse il suo regalo, che al contrario di quello di Francisca, non aveva il biglietto. La ragazza scartó in fretta il presente, trovando un libro di poesie di Rosalia De Castro, una dei suoi poeti preferiti e, in prima pagina, le parole di Raimundo "che queste righe siano l'inizio di una passione condivisa".

Francisca aveva il libro tra le mani, aperto sulla dedica di Raimundo, quando qualcuno bussó alla porta d'ingresso.
Controvoglia, Francisca andó ad aprire, trovandosi davanti Raimundo con in mano un mazzo di rose e un pacchetto.
"Posso entrare?" le chiese lui, sorridendole dolcemente.

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