III

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Soffoco nei ricordi.
Io non dimentico.


Harry si trovava a qualche centimetro da lui, era come se stessero camminando con le spalle poggiate una sull'altra, come se non volessero perdere l'equilibrio. Fra loro calò subito il silenzio.
Jay aveva cresciuto suo figlio educatamente, anche se poi con il tempo caratterialmente era cambiato parecchio.
D'altronde è il tempo che cambia le persone. Un pizzico di bontà ancora l'aveva e il gesto che stava facendo per Harry ne era assolutamente la prova.
Nella mente del liscio frullavano vari pensieri, era giusto aver fatto questo tipo di carità ad uno sconosciuto? Che poi, tanto sconosciuto non era (giusto?), lo incontrava ogni giorno per un po' di elemosina e per questo.. Avrebbe mai potuto definirlo come un "conoscente-sconosciuto"? Louis stava veramente portando Harry a casa sua? E se poi Harry si fosse rivelato uno stalker? E se poi Harry si fosse rivelato un bugiardo? Oh. Allora Louis puntò immediatamente lo sguardo sul ragazzino accanto a lui, decise di parlare, per non dare più bada ai suoi ultimi pensieri.

«Sei sempre così silenzioso?» chiese con un tono di chi la sa lunga. Vide il ragazzino irrigidirsi, quando anche lui ricambiò il suo sguardo. «Oh» sospirò appena incrociò i suoi lucidi occhi verde smeraldo. «Mh,» era possibile che quegli occhi gli facessero così tanto effetto? «Mi chiedevo, mh, quanti anni hai?» chiese infine, cercando di creare una conversazione.

«Diciassette» rispose con tono basso.

Louis alzò le sopracciglia per quella risposta, era un vero e proprio ragazzino.

«Io ventitré» disse prima di guardare la strada. «Quella è casa mia» continuò, girando l'angolo. «Vuoi prima farti una doccia?» chiese.

Harry abbassò la testa, molto insicuro, ma ciò che successivamente fece con il capo fu annuire.

«È solo un piccolo appartamento, per cui scusami per tutto ciò che troverai di imbarazzante» lo vide alzare un po' le labbra, quasi come se stesse per accennare un sorriso. Rimasero in silenzio fino a quando si ritrovarono di fronte al portone di casa, Louis tirò fuori le chiavi e subito riuscì ad aprirla. Salirono le scale, Harry dietro Louis. Harry che sgranava gli occhi ad ogni scala che calpestava, tutto quel pulito gli stava dando alla testa.

Louis puntò lo sguardo su Harry, sorrise per quella vista.

Una volta aperto il portone, Louis non si sarebbe mai aspettato di vedere ciò che si ritrovò di fronte.

«Louis, sei già tornato?» Zayn sobbalzò dal divano, si alzò per vedere l'amico e quasi si irrigidì nel vederlo accanto a quel ragazzino. «E lu-lui chi è?» lo indicò.

«Si chiama Harry. Cosa ci fa quello, lì?» Louis fece sbattere rumorosamente la porta.

«Hey, non ti scaldare, ero venuto solo per salutarlo» seduto accanto a Zayn c'era un ragazzo peloso più di qualsiasi altra cosa al mondo.

«Sei venuto a torso nudo?» Louis alzò un sopracciglio, come se lo stesse sfidando.

A quella conversazione, Harry si sentì quasi estraniato. Non sapeva chi fossero quei tre ragazzi, non sapeva niente in realtà, non sapeva neanche il motivo per cui si trovava in quell'appartamento. Quel suo lato saggio e pensante, gli disse di fare dietro front e tornare nel posto in cui quel ragazzo dagli occhi color mare lo aveva salvato.

«Perdona il loro comportamento, Harry» il ragazzino sentì una mano poggiata alla sua schiena, in modo che potesse fare dei passi in avanti. «Nessuno ha mai insegnato loro ad essere educati, ma soprattutto ad essere fedeli agli amici» Louis parlò con la fronte aggrottata appositamente. Subito dopo aprì la porta della sua camera, e guardando i due malamente, la chiuse facendo sbattere anche questa. «Ascolta, quello è il bagno, è pulito, ti lascio dei vestiti e un boxer sul letto, ok?» Harry lo fissò senza accennare ad un sì. «Ok, allora.. Io torno in salotto,» disse voltandosi. «E scusali».

Louis uscì dalla camera apparendo quasi calmo, si diresse in cucina senza spostare lo sguardo sui due ragazzi. Zayn, stranito, si alzò dal divano, scansò Liam e cercando di mettere ordine la sua mente, gli chiese cosa avesse che non andava.

«E me lo chiedi pure, Zayn?» rispose, scocciato.

«Lou, non capisco. Perché lo hai portato qui?» chiese ancora.

«Potrei farti la stessa domanda riguardo a quell'orso»

«Non chiamarlo così» disse con la testa quasi calda. Louis agitato e camminando avanti e indietro si mordeva continuamente il labbro. «Ma sai qual'è il tuo problema, Tomlinson?»

Louis girò la testa in modo frettoloso. «Ne ho tanti di problemi e a questo punto, Zayn, posso aggiungere anche te nella mia lista di problemi»

«Cosa ti ho fatto? E non dirmi che sei incazzato con me per via di Liam» disse. «Ti stai comportando da bambino»

«Il bambino sei tu, non mi posso fidare neanche più del mio migliore amico» Louis lo superò e andò nel salotto, vide Liam, fannullone com'era, che si guardava la tv tranquillamente.

«Cazzo, ho capito» Zayn sussurrò ridendo ironicamente, seguendolo.

«Cosa avresti capito?» rispose Louis.

«Quel ragazzino ti ricorda Conor» azzardò il mulatto.

«Cosa cazzo c'entra Conor ora?» si sentì offeso, era sul punto di scoppiare.

«Lo vuoi rimpiazzare, ah... Coglione, ti ho beccato!» Zayn avanzava e avanzava.

«Non voglio rimpiazzare nessuno, Zayn, tanto meno Conor!» il ragazzo dagli occhi azzurri era in piedi che tremava, la voce di Conor che rimbombava nella sua testa. «Cazzo, Zayn, non ti azzardare più a nominare tuo fratello in queste occasioni, lui non c'entra un cazzo!» urlò.

«Ti rode, eh» cominciò. «Ti ricordo che-» e subito si sentì un botto provenire dal bagno.

«Harry!» urlò Louis, precipitandosi lì. Vide Harry accasciato sulla vasca, seduto, nudo, con la testa poggiata sulle ginocchia piegate. La sua pelle così candida, la sua pelle così liscia, così pulita. Quei capelli così morbidi, ora lucenti, ora profumati. Ma poi quelle lacrime, quei singhiozzi, quella disperazione. «Harry, guardami» Louis lo prese per il mento, e fece in modo che lo guardasse. «Che hai, piccolo?»

Harry piangeva.
Lo abbracciò strettamente.
Gli accarezzò i capelli per calmarlo.
Gli diede un bacio sulla fronte per fargli sentire un po' di affetto.
Si scansò, prese un asciugamano grande e ce lo avvolse. Ora Harry stava meglio, si era tranquillizzato.
Guardò Louis con quegli occhi così bagnati. E quest'ultimo senza alcuna parola, capì che lo stava immensamente ringraziando.

In lui stava vedendo Conor,
E Zayn aveva ragione.

After all, You saved me (L.S.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora