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<<Soleeedaaaddd!!! Svegliatiii!!>>
Sempre la solita storia. Ogni mattina mia mamma mi deve disturbare dal sonno tranquillo. È inverno e fa freddissimo. Scendo dal letto e mi incammino in bagno e poi in cucina dove mio padre mi ha lasciato un biscotto. Mi vesto e prendo il mio zaino che mi ha fatto mia nonna quando ero più piccola con tutti i pezzi di stoffa rammentati fra loro. Esco di casa e vedo arrivare tutta bella sorridente la mia amica Joel.
<< Soledad!!! È successa una cosa magnifica>>
<< Joel dimmi.>>
<< Stavo camminando quando a un certo punto vedo un luccichio nella neve. Mi abbasso per vedere cos'è e appena lo afferro scopro che una banconota da 1000 lire!!! >>
<<Fantastico! Torna a casa subito da tua mamma e tuo padre così glieli fai vedere! Corri, presto! >>
Ero arrivata a casa. La campana della chiesa suonò. Mi diressi verso la mia stanza e andai alla finestra. Vedevo Joel correre e a pochi metri da lei c'era suo padre che l'aspettava con le braccia aperte. Non mi resi conto che erano scattate le 19.00. Alle 19.00 c'era il coprifuoco. Il mio cuore si fermò appena sentii un rombo di motore avvicinarsi sempre più a Joel. Joel stava correndo e non aveva intenzione di fermarsi. Mancavano circa 100 mentri e sarebbe arrivata a casa. Dalla macchina scesero due soldati delle SS con in mano un fucile.
Senza pensarci due volte partirono dei colpi di pistola e vidi la piccola Joel cadere a terra. Il sangue scorreva nella piccola stradina. Vidi gli occhi spalancati del padre e la madre aprire la porta di casa per vedere cosa stava succedendo. Il sangue fuoriusciva sempre di più. La banconota svolazzò fino ai piedi di un soldato e quello la prese e se la intascò.Joel era immersa in una pozza rossastra. I due soldati entrarono in macchina e partirono lasciando sola la piccola. Vidi correre verso di lei la madre e il padre terrorizzati. Mi sentivo perdere lentamente le forze, la testa mi girava, non sapevo più dove ero.

Mi ritrovai nel mio letto. Stavo bene e avevo sulle gambe una ciotola con dentro una minestra annacquata. La mamma e il papà erano intorno a me a farmi compagnia mentre mio fratello era sulla sedia a piangere. I miei genitori mi comunicarono la morte di Joel. Quella povera bambina. Aveva solo sette anni, come mio fratello. Avevo paura, molta. Ora però devo riposarmi. "Domani mi seveglierò e tutto questo sarà finito. La guerra sarà finita" pensai.

Libera Come Una FarfallaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora