Capitolo 3

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Passarono settimane da quello che era successo con Luke...Non andai a scuola per settimane e non uscì di casa, per paura.

Ma oggi sarei dovuta andare per forza, mia zia mi obbligò ad andare...ora sto camminando per la strada...Ho paura di incontrarlo, incontrare di nuovo lui.

Scattarono le 07:30, e iniziai a sentire voci...ogni volta, a questa ora, l'ho sento, sento le loro voci, le loro risate...Iniziai a camminare sempre più veloce...

'Anche se cammini veloce, non potrai sfuggire, piccola Erin.' Disse Luke, ah quelle parole, ho avuto la conferma che fossero loro...mi voltai e vidi Luke, portavano tutti gli occhiali...sempre...ma non c'era il sole, anzi era nuvoloso...

'Non sto camminando veloce!! Questo è passo lungo!!' Gli risposi voltandomi verso di lui.

'Rispondimi ancora con quel tono...'

'Mi farai del male come qualche settimana fa?' L'ho interruppi.

'No. Ti farò ancora più male!' Disse venendo verso di me.

'Ancora, ancora e ancora, più male, piccola Erin.' Continuò.

Mi ritrovai, il suo viso davanti al mio, 2cm di distanza.

Luke, si avvicinò e da 2cm di distanza diventarono 1cm...fino a non avere distanze...appoggiò le sue labbra sulle mie, mi staccai subito e mi misi una mano davanti alla bocca.

'Che cazzo credi di fare?' Gli urlai contro.

'Ragazzina il tono!' Disse un ragazzo dai capelli neri, aveva forme asiatiche.

'Tranquillo Hood, lei è mia! Ci penso io a lei! Qualcuno dovrà insegnarli il rispetto.' Disse Luke, poggiando una mano sulla spallo di questo ragazzo.

'Tua? Tranquillo riesco a cavarmela da sola. Forse dovranno insegnarmi il rispetto, ma da te cosa posso imparare? Fare del male alla gente? Caro mio, curati.' Gli risposi facendo spallucce e andando verso la scuola.

'Tranquilla. So sempre dove sei! Posso, farti del male dove e quando voglio.' Disse Luke avvicinandosi a me e mettermi una mano sul collo e sbattermi contro l'albero.

Gli diedi un pugno sullo stomaco e iniziai a correre verso la scuola ed entrai in classe in perfetto orario.
Arrivò una professoressa che non aveva mai visto prima.
'Ciao ragazzi, io sono Janet. Inizieremo le lezioni di educazione sessuale!' Avrebbe avuto almeno 20/21 anni, è davvero molto bella. Indossava un vestito rosso che le arrivava a metà coscia, capelli biondi con lo shatush rosa.
La porta si spalancò e comparvero Luke e i suoi amici.
'Eh, chi non mi ha avvisato che c'era questa bellezza oggi?!' Affermò Luke.
'Ciao, io sono Janet la vostra insegnante come ho già detto hai tuoi compagni, faremo educazione sessuale.' Disse Janet con un sorriso.
Luke fece un sorriso malizioso, è appena mi guardò, si mise affianco a me.
Janet, prese un cartellone bianco e ci scrisse -First Lessons.-
'Allora, mi dovete dire i vostri nomi.' Disse Janet girandosi con un sorriso.
'Clifford, Michael Clifford. Puoi venire a casa quando vuoi.' Disse un amico di Luke dai capelli rossi, appunto con gli occhiali.
'Ashton Irwin. Se vuoi andiamo in bagno.' Disse un'altro amico di Luke dai capelli ricci color biondo.
'Calum Hood.' Disse quel ragazzo che mi rimproverò, per il tono che usai contro di Luke.
'Luke Hemmings, posso farti godere  anche con un solo sguardo.' Disse Luke, girandosi verso di me e sorridendomi malizioso.
'Erin Jones.' Dissi, giocando con i miei capelli.
Janet dopo aver finito di scrivere tutti i nostri nomi, si girò e chiuse il pennarello nero con un sorriso.
'Allora, siccome avremmo tre ore di educazione sessuale, ho intenzione di farvi fare una cosa.' Disse sedendosi alla cattedra.
'Allora, dovrete mettervi a coppie.' Continuò.
Luke mi guardò un'altra volta, prese la sedia e si mise affianco a me.
'Bene. Siccome avete fatto in fretta possiamo incominciare.' Disse Janet alzandosi.
Prese il pennarello nero e iniziò a scrivere sulla lavagna -Sex.-.
'Allora, dovete passare tutte queste ore che abbiamo fuori dall'aula, e dovrete stare insieme al vostro patner.' Continuò.
Luke mise una mano sulla mia coscia e iniziò a massaggiarla.
'Sta fermo.' Sussurrai.
'Okay. Tanto abbiamo tre ore libere piccola.' Affermò Luke.
'Via.' Disse Janet.
Luke mi prese la meno e mi portò sulla sua macchina.
'Che cazzo credi di fare?' Gli dissi.
'Vendicarmi.' Disse, salendo e sorridendomi malizioso.
'Cosa?' Dissi con le mani fra i capelli.
'Ti ho avvisata. Hai continuato a rispondermi male. Quindi ti farò male, e ti farò divertire un po.' Affermò Luke.
'Perché?' Gli chiesi.
'Perché cosa?" Disse mentre si torturava il suo piercing.
'Vuoi farmi divertire.' Gli chiesi posando lo sguardo verso di lui.
'Perché il mio giocattolo si deve divertire, prima di far divertire me.'
Si fermò in un bosco.
'Scendi.' Mi ordinò.
'Ho paura, Luke.' Gli risposi mentre scendevo dalla macchina.
'Lo so.' Rispose vendono verso di me.
'Vai avanti.' Continuò.
Restai ferma, avevo paura.
'Ho detto, vai avanti cazzo!' Continuò.
Rimasi ancora ferma. Luke venne verso di me, e mi tirò i capelli, misi le mie mani sulle sue, sentì le mie guance bagnarsi dalle lacrime che graffiavano il mio viso.
'Luke, mi fai male.' Dissi, singhiozzando.
'Secondo te, me ne importa qualcosa?' Disse ridendo.
'Ti prego, faccio tutto quello che vuoi.' Affermai.
'Tutto?' Disse facendomi girare verso di lui.
'Tutto.' Risposi.
Mise le sue mani sulle mi spalle e mi spinse giù dalla collina.
Sbattei contro un albero e riuscì a fermarmi.
Sanguinavo da per tutto.
'Ora hai capito?! Posso farti del male dove e quando voglio.' Disse Luke venendo verso di me e stendendosi su di me.
'Scusa.' Gli dissi singhiozzando.
'Non piangere. Devo farti divertire.' Disse Luke asciugando le lacrime che percorrevano le mie guance.
Luke iniziò a diminuire le distanze.
'No, fermo.' Gli dissi mettendomi una mano sulla mia bocca.
'Perché?' Disse Luke con un sorriso malizioso.
'Perché non voglio baciarti.' Gli dissi.
'Lo sappiamo tutti e due, che mi vuoi baciare. Se vuoi, posso farti divertire in un'altro modo.' Affermò Luke mettendo le sue labbra sul mio collo.
Iniziò a baciare la mia pelle nuda, succhiare e leccare.
'Luke, mi hai fatto un succhiotto?' Dissi tremando.
'Certo. Ti ho detto che ti avrei fatto divertire.' Affermò.
"Fanculo!" Gli dissi.
Inizia a camminare, senza sapere dove stavo.
"Dobbiamo andare." Disse una voce dietro di me.
"Che?" Dissi mentre mi giravo.
Quelle parole erano dette da Luke.
"Sì. Dobbiamo andare, ora." Disse.
Mi prese per un braccio e iniziammo a camminare.
"Dobbiamo andare a scuola, Luke." Dissi.
"No. Andremmo dopo, abbiamo ancora due ore.'' Rispose con un sorriso stampato su quella faccia.
Certo si era bellissimo.
Ma che stai dicendo Erin??
Svegliati. Pensa a qualcos'altro.
Mh, vediamo. Pinguini, pandacorno, pinguinicorni, unicorni.
Okay, ero tornata in me!
"Senti, io non ti farò del male per queste due ore! Ma tu, devi fare tutto e quando dico TUTTO deve essere TUTTO, quello che dico io." Disse, mentre si toglieva gli occhiali.
Oddio.
Oddio.
Oddio.
Okay, ora ho la conferma che è un figo della madonna!
Zitto subconscio!
Ammettilo. Ti piace.
Ma come mi fa a piacere? Sì certo è bello, ma mi fa del male!
Poi, fatti i cazzi tuoi!
Ma se sono te, Erin!
"Okay." Risposi.

psychopath|Luke Hemmings|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora