Chapter Four

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Buon 2016 a tutte\i :) x

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Era il primo giorno di scuola per Addie. Il disadattato le promise che non l'avrebbe mai lasciata sola. Era in piedi con lo zaino, mentre guardava sua madre mimarle un saluto con la mano e uscire dalla classe.

"Va tutto bene, Addie."

Si rilassò leggermente quando sentì la voce calmante sussurrarle all'orecchio. L'ansia da separazione era comune a quella piccola età. La sua maestra di quarta elementare la guidò verso un armadio a caselle e posò il suo zaino dentro una casella in cui c'era scritto il suo nome sopra. Si guardò attorno nella stanza colorata, timidamente guardò le quattro bambine giocare attorno alle barbie. Camminò lentamente verso di loro, con le mani intrecciate davanti.

"Posso giocare con voi?" Chiese gentilmente. La bambina con i capelli corti si girò e le sorrise poi si girò di nuovo. Rimase lì in piedi, insicura su cosa fare.

"Non ci sono abbastanza barbie, Addie. Disegni insieme a me?"

Si sentì leggermente stordita quando corse verso la maestra per chiederle se potesse disegnare. Erano preoccupati se questo fosse l'unico giorno libero.

"Cosa vuoi che disegni?" Chiese quando prese il pennarello verde.

"Noi."

Sorrise e iniziò a disegnare. Di tanto in tanto usava il pennarello nero e quello rosso più di una volta. Collegò le loro mani insieme e mise un sorriso sui loro volti. Riuscì a sentire una pressione premere sul suo petto e sulla schiena, ma non ci pensò più di tanto e continuò a disegnare.

"Com'è, Harry?" Chiese, guardando le sue mani sporche di colore.

"E' perfetto, piccola."

"E cosa abbiamo dise-. . ." La sua maestra si fermò, facendo una pausa per osservare il disegno. "A-Adeline? Tesoro, cos'è questo?"

"Io e il disadattato. E' un mio amico." Ridacchiò quando delle dita si conficcarono leggermente sul suo fianco.

"P-perché ha gli occhi neri?"

"Non risponderle."

Smise di guardare la maestra e prese un altro pennarello. La maestra corrugò le sopracciglia e guardò la sua alunna per un piccolo lasso di tempo prima che lei si alzasse e posasse il disegno sul suo banco.

+ + +

"E' il primo giorno, cosa potrebbe essere andato storto?"

La voce di sua madre era tenue, ma riusciva a sentire lo stesso la conversazione.

"Penso che sia la cosa giusta da fare. Dia un'occhiata a questo."

Si sentì un ansimo e questo fece incuriosire ancora di più Adeline. Le sue gambe facevano avanti e indietro mentre aspettava seduta sulla panchina fuori dalla classe.

"Cos'è?"

"Il disegno di Adeline. Di lei ed il suo. . .Amico."

"Lei. . . lei non ha amici per quanto ne sappia."

La pressione sul suo petto e sulla schiena ritornò. La luce sopra tremolò, ma non ci prestò tanta attenzione.

"Sono tuo amico, ok?"

"Come può mia figlia di nove anni disegnare un-un. . .Un demone?"

"Addie, sono tuo amico."

"Harry," Sussurrò, scorgendolo nell'angolo buio del corridoio. Scese dalla panchina e rincorse la sua figura, con le braccia aperte per un abbraccio. Lui si accovacciò e la strinse contro il suo petto.

"Amici. Più che amici."

Le sue braccia coprivano il suo corpo quando lei chiuse i suoi occhi e poggiò la sua testa contro il suo petto.

"Questo è assurdo! Mia figlia non è diversa. E non verrà trattata diversamente!"

Le braccia tatuate la circondavano stringendola e le luci tremolavano spegnendosi e accendendosi.

"Addie! Andiamocene!" La voce arrabbiata di sua madre tuonò quando uscì fuori dalla classe. Quando realizzò che sua figlia non era seduta sulla panchina, si guardò attorno. "Addie? Non ho voglia di giocare con te oggi! Vieni subito qui."

A lui non piacque il tono nella sua voce. Urlare alla sua bellissima bambina era abbastanza per farlo arrabbiare.

"Harry," piagnucolò quando cercò di tirarsi fuori dalla stretta leggera. "Mamma sarà arrabbiata."

Ignorò le sue richieste e le luci iniziarono a fare avanti e indietro, ronzando e tremolando prima che si spegnessero completamente. Il corridoio era troppo buio per vedere.

"Addie?" La voce spaventata della madre parlò.

Adeline non voleva urlare in risposta a sua madre, voleva stare vicina ad Harry. Lui la faceva sentire al sicuro. Alla fine, la maestra uscì fuori e rimase in silenzio, non sapendo cosa fare.

"Lascia stare la mia Addie, mi hai sentita!" Sua madre gli urlò. La rabbia crebbe dentro di lui mentre improvvisamente tutto si fermò. Scomparve prima che Addie potesse raggiungerlo. La lasciò nell'angolo buio, le mani sulle orecchie mentre guardava sua madre avvicinarsi verso di lei.

"Tu sei la mia Addie. Soltanto mia Addie."


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Cosa ne pensate del capitolo? vi piace?


un bacio






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