Prologue.

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«Non è male qui..»
Annuisce mia mamma sorridendo mentre si guarda intorno.

«Si mamma.»
Annuisco, mentendo spudoratamente.

«Forza un po' di entusiasmo!»

«Un po' di entusiasmo dopo aver perso di vista tutti i miei amici? Dopo essere venuta ad abitare qui? Sai dove te lo metto l'entusiasmo?»
Mi esce diretto.
Spiegatemi come posso trattenermi se a momenti rischio seriamente di sbranarla.

«Moderati, Cheryl.»
Altro che moderazione, a momenti partono bestemmie.
Sbuffo mentre porto dentro le ultime due valigie.

«Tra quanto dovrebbe arrivare il tuo amico?»

«Cheryl, è il mio nuovo marito, e di conseguenza il tuo nuovo padre, ti abituerai.»
Sogna, cara.
Ce ne vorrà di tempo per potermi abituare, o quasi quasi proprio non mi abituo.

«Oh sì certo scusa.» La guardo facendo una smorfia di disgusto. «Comunque sia..Quando dovrebbe arrivare?» Aggiungo buttandomi letteralmente nel divano.
È la mia nuova casa, faccio come mi pare.

«A momenti dovrebbe arrivare.. Ho dimenticato di dirti una cosa Cher..»
Dice in modo evidentemente preoccupato, grattandosi il collo.
Sentiamo.

«Cosa?»
Sbarro gli occhi e la fisso in attesa di una sua risposta.
Non le conviene dire niente che possa rovinare ancora di più il momento, anche se impossibile.

«Fred ha un figlio..»
Si siede vicino a me assottigliando gli occhi.
Un figlio?
Io non ho la minima intenzione di tollerare le urla di un bambino.

Sbuffo e mi posiziono una mano nella nuca.
Perché a me?

«Non c'è niente di cui preoccuparsi.. Puoi andarci benissimo d'accordo, si chiama Luke ed ha la tua..»
Non finisce la frase ed entra questo uomo alto che va in contro a mia madre stringendola forte.
Non vedo traccia di bambini, magari sarà morto in un brutale incidente stradale.
Devo seriamente smettere di essere così crudele.

«Tu devi essere Cheryl!» Mi abbraccia goffamente, io gli sorrido semplicemente, non sono una tipa da smancerie.
Mi risiedo nel divano con fare annoiato.

«Dov'è Luke?» Si rivolge mia mamma verso Fred, sorridendogli con gli occhi che a momenti diventavano a forma di cuore.
Ah, l'amore, che sentimento penoso.

«Luke!» Grida Fred, voltandosi verso la porta.

Mi alzo in piedi in attesa dell'entrata della piccola bestia che sarebbe diventata il mio fratellastro.
La porta si apre ed entra un ragazzo alto, biondo con le spalle larghe e gli occhi di ghiaccio.
Altro che bambino, lì la bambina potevo essere io, di gran lunga.
Aveva la mia età, azzeccata.
Si ferma a squadrarmi da cima a fondo.
Sembra quasi disgustato dalla mia presenza.
Tranquillo bello, nemmeno io sono contenta di vederti.
Mastica avidamente la gomma senza chiudere la bocca.
E poi sono io quella che deve essere moderata.
Il rumore della saliva che si muove per la sua bocca, mi fa quasi vomitare, addosso a lui però.

Mia mamma, stupida, mi spinge verso di lui.
Appena ho finito la spingo io, ma addosso ad una macchina, in movimento.

«Piacere Cheryl.»
Gli porgo la mano, che rifiuta.

«Sono Luke.»
Mormora, e si toglie dal mio campo visivo.
Cominciamo bene, e pensare che dovrò conviverci.

**

Una cosa bella mi è successa, almeno.
Ho una camera meravigliosa ed enorme, a momenti sclero.
La personalizzo con oggetti personali, fotografie e libri.
Riordino i vestiti e mi sdraio finalmente sul letto.
La porta si apre di scatto ed entra Luke, non si sa per quale motivo non abbia bussato, ma entra.

Lost control. |L.H|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora