La mattina dopo Yu venne a scuola con me come ai vecchi tempi, anche se sapevo che qualcosa in noi era cambiato non riuscivo a fare a meno di pensare
-dovrai seguirmi dappertutto d'ora in poi? - gli domando Yu fece un piccolo sorriso
-forse, devo proteggerti no?
-perché nn l'hai fatto fino a d'ora?- la domanda lo prende di sorpresa apre la bocca per rispondere ma poi lo rinchiude
Ho sempre pensato di conoscere Yu ma adesso mi sembra di camminare con uno sconosciuto, Yu conosce tutto di me, io credevo di conoscerlo ma...mi sbagliavo e di grosso.
-Akia, Akia -mi giro e mi ritrovò kio e kisako che stanno correndo verso di me, mi abbracciano come se nn mi avessero visto da un miliardo di anni
-dai mi state strozzando - dico io
- sarebbe quello che meriteresti - ribatte Kisako - mi metto a ridere
-ti ringrazio, kio ma nn dovresti essere a scuola?-
- non è poi così importante - lo fulmino con lo sguardo
-oggi pioverà -fisso kio
-perché lo dici?- domando guardando in su
-perché è la prima volta sorellona che mi stai chiedendo di andare a scuola- kisako si mette a ridere ,kio si mette a ridere io mi metto a ridere l'unico che nn ride è Yu nn si sente parte del discorso
- ci sei mancata sorellona ci sono mancati, seppure per un giorno le tue chiacchiere, le tue sciocchezze...
-e la tua stupidità- conclude kisako, ridendo
-kio fila a scuola-
-OK sorellina - ride e se ne
Kisako guarda storto Yu nn sono mai andati d'accordo quando sono insieme finiscono per litigare,ma sembra che oggi nn ci sarebbe stata nessuna litigata.
Per cinque ore di lezione non faccio altro che pensare a Dust, esiste veramente un mondo come quello che mi ha spiegato Yu, forse era soltanto tutto una menzogna come potevo io essere l'unica in grado cacciare i demoni?
Io Akia che non ero capace di essere me stessa quando ero con gli altri? io Akia che no ero capace di dire quello che pensavo? Io Akia che mentiva sempre sulla persona che ero e recitavo sempre la parte della bambina impulsiva ma allo stesso timida? Come potevo io salvare un popolo intero se non ero capace di salvare me stessa dalla mia solitudine?
Non ebbi tempo di rispondere che il prof di matematica mi fece ritornate con i piedi per terra
- allora Akia sa farmi l'operazione che c'è alla lavagna? - guardai l'espressione poi guardai il prof, avrei voluto rispondere di no
- si -risposi invece
-allora venga a farlo -disse lui appena mi alzai la testa iniziò a girarmi.
Davanti a me si trovava una donna bellissima i capelli erano di un marrone chiaro con diverse sfumature di scuro, gli occhi di un verde intenso, in testa portava un diadema e portava un meraviglioso vestito bianco.
Il suo sguardo trasmetteva pace e gentilezza mi sorride
- affido tutto nelle tue mani -disse e dal nulla comparve una spada dorata
- questa è tua abbine cura -disse e scomparve dal nulla con un sorriso stampato nel volto.
Una volta sparita davanti a me mi ritrovai a guardare una donna incappucciata che correva in un bosco, aveva il fiato pesante come se avesse appena corso una maratona, notai che in braccio teneva un fagotto anzi una bambina che si mise a strillare
- silenzio Akia stai calma -disse la donna alzandosi
- non la deluderó mia signora -disse la donna che una volta rialzata e si mise di nuovo a correre fino ad attraversare un portale.
Tenendo stretta la bambina al petto suonó la campanella di una casa, rimasi sorpresa a vedere chi uscirono, i miei genitori.
- tenete -disse la donna guardando i due con pietà
- salvatela per favore -disse i due si scambiarono un occhiata e presero la bambina, la donna si girò verso la signora
- state bene ?-
- adesso che so che sarà al sicuro sì, promettete mi una cosa -
- cosa? -
- che amerete questa bimba come fosse la vostra, le darete tutta l'amore che una bambina possa aver bisogna non dovrete mai farla sentire la mancanza della madre come di questo mondo -disse la donna la giovane coppia si scambiò ancora qualche sguardo ma accettarono
- ve l'ho promettiamo -la donna incappucciata si girò e sparì.
