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L'incidente durante l'ora di pranzo mi aveva colpita più del previsto, forse perché era stato un episodio senza precedenti. Sebbene tentassi di non pensarci, spesso nella testa continuavano a riapparire quel sorriso beffardo e quello sguardo così fastidiosamente intenso. Mi domandavo in continuazione il perché, fra tutte le università presenti negli States, quel piantagrane si fosse proprio dovuto iscrivere nella mia. Non avrebbe potuto finire il suo corso di studi dove lo aveva iniziato, o direttamente all'inferno? Non avevamo certo bisogno di gentaglia del genere, il livello medio dei frequentanti era già così scadente che di una tale "perla" non se ne sentiva certo la mancanza.
Neppure la prospettiva degli allenamenti pomeridiani con le altre cheerleader riusciva a farmi rilassare. Anzi, se possibile mi rendeva ancora più velenosa: due delle nostre compagne più brave, Jill e Barbra, si erano infortunate durante una prova della nuova coreografia per le gare nazionali e dovevano per forza essere sostituite. Avevamo quindi dovuto programmare una serie di selezioni per trovare le sostitute, cosa che mi avrebbe fatto perdere montagne di tempo e rovinato le giornate oltre il lecito. Ogni volta che ci pensavo mi ribolliva il sangue: quelle due sciocche non avrebbero potuto stare più attente? Ora ci avevano messe tutte in una situazione difficile: come saremmo riuscite a sostituirle con successo a così poco tempo dalla gara? Avremmo gareggiato per difendere il titolo dell'anno scorso ma, con due new entry, bissare quel successo sarebbe stato quasi impossibile.
Un pomeriggio di alcuni giorni dopo l'incidente in sala mensa, arrivata al campo di atletica per l'ennesima prova di selezione, buttai l'occhio sulle ragazze in lizza per i posti vacanti che si stavano riscaldando a bordo pista e, già a una prima occhiata, non ne vidi una in grado di entrare nel gruppo, né come aspetto fisico né come capacità atletiche. Eravamo in un bel guaio.
"Ciao ragazze", dissi sedendomi sulle gradinate più basse, di fianco a Sandra e Cindy, che mi avevano preceduta e stavano parlando con le altre cheerleader. "Allora, com'è la situazione?" chiesi, osservandole una ad una.
"Ciao Anna", rispose Monica, la mia vice e l'unica che avesse quel minimo di sale in zucca per sostituirmi in caso di necessità "Sto osservando le candidate da un po' e non mi pare che ci siamo anche se, forse, un paio potrebbero avere le doti che ci servono."
"Allora iniziamo subito, è inutile perdere altro tempo. Se nessuna è all'altezza dovremo indire un'altra selezione... che palle!" sbuffai. Era proprio una giornata no.
Mi alzai in piedi e feci un cenno verso le ragazze che si stavano riscaldando. Al mio gesto tutte si fermarono, in attesa di ciò che avrei detto.
"Sii gentile, mi raccomando... ci servono!" mi sussurrò Sandra. La incenerii con uno sguardo di fuoco. Come si permetteva di dirmi come comportarmi? Dopo le avrei detto il fatto suo, ma per ora dovevo rivolgere tutta la mia attenzione al gruppetto che si era radunato davanti a me.
"Buongiorno a tutte", esordii. Nessuna fiatava, pendevano dalle mie labbra. Che bella sensazione. "Come sapete due elementi fondamentali della nostra squadra, Jill e Barbra che certo conoscete, si sono infortunate per cui oggi iniziamo le selezioni per scegliere le loro sostitute. Siamo detentrici del titolo nazionale e saremo chiamate a dimostrare di averlo meritato durante le gare che si svolgeranno a fine novembre in California, preludio dei Campionati di Primavera. Pertanto non ci accontenteremo di ragazze semplicemente 'brave'. Vogliamo le migliori. Vi chiameremo una alla volta e ci farete vedere la coreografia che vi è stata insegnata in questi giorni. Non saranno tollerati errori, incertezze o sbavature. Siate perfette e, forse, avrete una possibilità di entrare a far parte della nostra squadra."
Sentii un buffetto sulla gamba. Sandra, al solito. Mi stava per certo segnalando che ero stata "poco gentile". Le diedi una rapida occhiata e lei mi fece un cenno impercettibile con la testa,come a invitarmi a dire qualcos'altro. Che impertinente.
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Cheerleader
ChickLit[COMPLETA - IN REVISIONE] Anna Walker. Ricca. Bella. Snob. Stronza. Capo indiscusso delle cheerleader e ragazza più popolare del Dartmouth College. Tutti gli universitari sono ai suoi piedi. Fino a quando la sua strada si incrocia con quella di quat...