Sono stanca di aspettare. Cazzo, ho chiamato il pizzaiolo un quarto d'ora fa e ancora niente. Mi sento vuota. Dentro la voglia cresce sempre di più. Sì, ho decisamente voglia di qualcosa di caldo e succoso. Lo pretendo...è da troppo che non mi sento sazia. Basta. Ora chiamo il pizzaiolo e gli dico che è un figlio di puttana e che...
*toc toc*
"Finalmente." Penso
"Sto venendo!" Urlo.
Mi faccio strada tra la miriade di giornaletti e dvd a terra, per aprire la porta.
La apro e... "Chi cazzo è questo?!" Penso.
Non è più il solito quarantenne disoccupato con la pancia da birra del sabato sera.
Adesso davanti a me c'è un ragazzo, sui vent'anni. Capelli fluo, occhi color ghiaccio e labbra carnose, di bell'aspetto.
"Hey..." Dico in tono ammiccante.
"Salve..." E' perplesso. Mi piace.
"Hum...quanto le devo?" Dico facendo scivolare la spallina della camicia da notte inguinale di seta che indosso.
" 7 Dollari." Risponde, continuando a fissare quella spallina... capisco di riuscire a provocarlo. Non resiste.
"Allora ti do tutto." Dico accennando un sorrisetto malizioso.
Gli do una banconota da 10 dollari.
Lui continua a fissarmi. Ha voglia.
"Allora...vuoi darmi il resto?" Aggiungo.
"Te lo do subito." Urla, fiondandosi su di me, come se fossi una fetta di pizza calda e succosa anzi, che dico, bollente.
Mi bacia ed inizia a spingere il suo membro anzi, visto che siamo in tema, la sua salsiccia sulla mia camicia da notte.
"Cazzo, non immaginavo fossi così arrapato. Fai attenzione. E' di seta la camicia." Gli urlo contro.
"Allora te la tolgo, piccola!" Dice. Non ce la fa più.
Quindi inizia a toglierla e nota che oltre alla camicia, non c'è nulla. Nemmeno i peli pubici.
"Hai la pelle bianca come la mozzarella." Gli dico, dopo che si è tolto la maglietta.
"Allora mordila come faresti con quella... anzi, leccala così è più eccitante." Mi consiglia.
Ovviamente, dato che sono una ragazza ubbidiente, inizio a leccarlo tutto... dai capezzoli , come se fossero delle olive Calabresi, al basso ventre, come se fosse il centro della pizza.
Poi mi fermo.
"Non me li levi i pantaloni?" Chiede preoccupato. Eccitante.
"Perché dovrei?" Non so perché gliel'abbia chiesto, sono arrapanti le domande.
"Perché il wurstel col ripieno è la parte più buona." Risponde. Cazzo, è geniale.
"Allora succhio bene tutto il contenuto." Lo informo, iniziando a sbottonargli i pantaloni.
"Attena però...il wurstel è come un pomodorino. Se lo assaggi e poi ti allontani, potrebbe schizzarti su tutta la faccia...quindi mettilo tutto in bocca e succhia bene." Mi ammonisce.
Io sorrido, dicendo" Spero solo che questo pomodorino non stia largo nella mia bocca."
"Non preoccuparti... il mio non è un datterino." M'informa.
"Ottimo. " Rispondo soddisfatta.
Gli abbasso le mutande e non è un pomodorino...è uno di quei wurstel giganti che trovi nei discount.
"Non mi accontento se lo mangi solo con gli occhi, eh..." Afferma, stanco di aspettare le mie labbra calde come il ripieno di un calzone Romano.
Quindi inizio a leccare la punta della salsiccia e poi la mando giù...arriva quasi alla gola.
"Dio, come fa quella bocca così piccola a contenere un wurstel così grande?" Mi chiede, ansimando.
Mi allontano momentaneamente dalla salsiccia e gli dico.
" I calzoni migliori sono quelli piccoli ma in grado di contenere un grande ripieno." Rispondo.
Ho la faccia bagnata. Si vede che ha gradito la mia risposta.
" Ti avevo detto che è come un pomodorino... non dovevi allontanarti." Mi ricorda.
"Il tuo era troppo maturo." Osservo.
Lui inizia a ridere e dice:" Non penso sia uscito fuori tutto il succo...ne ho altro."
"Va bene... dove vuoi versare la passata di pomodoro?" Chiedo.
Mi sorride e dice:" Nella pentola magica."
"...ma tu non consegnavi pizze?" Dico.
E' spaesato. Anzi no, ora è arrabbiato. Aggrotta la fronte e urla:" Io non consegno pizze... io consegno...CAZZI!"
E' furioso e, senza neppure mostrarmi per un secondo in più la salsiccia, si riveste, sbatte la porta ed esce di casa.
La pizza adesso è fredda, ma è stata davvero bollente.
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