Cap.11

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Sbruffai.
Scesi velocemente dal letto.
Ero stanca di essere trattata così da Alessio.
"Alessio" urlai.
Lo vidi prendere le chiavi della macchina e andare verso la porta d'ingresso.
"Alessio,aspettami cazzo."
Non rispose.
Decisi di farlo arrabbiare.
"Potresti portarmi da Federico?Dobbiamo finire di parlare...Sai dove abita?"
Guardai l'orario sul mio telefono,disinvolta.
Erano le 13:25.
Spero che Francesco mi abbia firmato il permesso per uscire prima.
"Tu non vai da nessuna parte.
Non capisci un cazzo.
Sei solo una delle tante,una volta che ti avrà portata a letto,sarei scaricata immediatamente."
Disse,guardandomi con aria arrabbiata.
Tese la mascella e strinse i pugni.
"Saranno anche cazzi miei!E poi tu,sei bipolare!Dici di odiarmi,di starti alla larga e poi ti preoccupi per me?"
Uscì dalla porta senza rispondermi.
Eh no!
Questa non la vinci.
Corsi verso di lui,lo tirai da un braccio costringendolo a guardarmi.
"Rispondimi."lo guardai con gli occhi lucidi.
Odio quando la gente,mi tratta così.
Mi accarezzò il viso con il pollice,delineando le mie labbra.
Dio.
"Alice,stammi lontano."disse in modo quasi "dolce."
"Perch-"non finì la frase.
"Sali."disse bruscamente.
Ecco che ritorna AlessioStronzoBernabei.
Salì,senza controbattere.
Il viaggio diventò silenzioso.
Quasi come se fossi sola in quest'auto.
Mi vibrò la tasca.
Estrassi il cellulare.

*Messaggio da sconosciuto.

Ehi bimba,mi manchi.
Dove sei?Dobbiamo vederci.
-Federicoxx

"Chi è?"Alessio interrompe il silenzio.
"Nessuno."
"Dammi il cellulare."
"No."
Mi prese violentemente il telefono.
Spalancò gli occhi non appena capì di chi era il messaggio.
"Cazzo!ancora lui?Alice messaggi ancora con Rossi?Non vai da nessuna parte,lo sai?"
"Fatti i cazzi tuoi."
"Ma Cazzo Alice!"Fermò di colpo la macchina.
Avevo paura.
Aveva la mascella tesa e i polsi chiusi con le nocche bianche.
Era visibilmente arrabbiato,non l'avevo mai visto così.
Scese dalla macchina.
"Siamo arrivati."
Scesi anche io e ci ritrovammo uno difronte all'altro.
"Quando incontri Rossi,digli che ti ho Marcata."
"Cosa?"
Non capì nulla ma senti solo le sue labbra succhiare sul mio collo in modo insistente.
Mi stava facendo male.
"Alessio staccati."
Niente.
Continuò la sua tortura.
Cercai di spingerlo ma era troppo forte per me.
Dopo poco,si staccò con aria soddisfatta.
"Vai da Rossi e ricordagli che sei Mia."
Entrò in macchina lasciandomi così.
Senza fiato.

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