Erano arrivate due signore, una la riconobbi subito, era la prof di italiano, venne per dirci un' Ben tornati ragazzi, vi accompagno dai vostri corrispondenti che vi stanno aspettando nella sala di teatro.'
Dopo pochi secondi allora ci incamminammo, eravamo circondati da moltissime persone, mi ricordo di una ragazza bionda tinta, che studiava lo spagnolo , riuscimmo a comunicare siccome ne ho l'origine. Superate altre persone fummo davanti al teatro della scuola, era veramente imponente. Io ero emozionatissima, mancavano pochi secondi
Pochi secondi a lui, Arjanit.
Entrai, guardai tutti, li riconobbi, scoppiai a piangere non appena vidi la mia corrispondente Noèmie, guardai ancora più attentamente ma lui non c'era. Mi misi coraggio per sorridere lo stesso, intanto lo avrei visto prima o poi, guardai lo spettacolo che avevano fatto per noi, fatte le foto, usciamo per rinfrescarci un po, sicuramente era il loro intervallo. Salutai tutti in quel tempo, conobbi anche alcune nuove persone, soprattutto vidi in lontananza lui. Quello che provavo era un misto di angoscia, felicità, rimorso, emozione e mancanza. Gli corsi in contro, lo abbracciai fortissimo, lui mi prese le mani, eravamo rimasti a guardarci sorridere come degli stupidi, eravamo in piedi, mi guardava con quegli occhioni blu nel quale mi ci immergevo ogni volta, ci stavamo innamorano, o forse non avevamo mai smesso di farlo. Rientrammo dentro per mangiare qualcosina, le schifezze che piacciono a tutti insomma, poi ognuno andò alla propria casa della/del corrispondente. Da Noèmie è andato benissimo, ci dicemmo già tutto il primo giorno della nostra settimana insieme, io di lui, lei di Arthur, beh devo dire che è stata una grande amica.Il cielo venne scuro, pensai tutta la sera, non c'è stato minuto che io non abbia pensato ad Arjanit. Aspettavo solo il giorno dopo per rivederlo, e con la felicità nel mio cuore mi addormentai.