Secondo capitolo

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Ed eccola qui: la noiosa suoneria della sveglia che stava ad indicare un nuovo giorno. Si decise ad aprire gli occhi e spense la sveglia.
Non aveva dormito per niente, era stato tutta la notte a pensare ai ragazzi conosciuti il giorno precedente, a Louis, alla ragazza di Louis, Sharon, e a tante altre cose.
Aveva chiuso gli occhi si e no da un'ora. Ormai era passata una settimana dallo scontro con Louis, e in quella settimana erano successe poche cose, pochissime, quasi niente.
Era stato in compagnia di Liam, Zayn, Niall, Louis e Sharon in questa settimana, ma il comportamento degli ultimi tre era cambiato: stavano cominciando a prendersi gioco di lui senza un valido motivo.. O almeno così credeva.
Molto svogliatamente si tolse le coperte e venne travolto dal freddo.
Si avviò verso l'armadio e prese un paio di skinny neri e una semplice camicia.
Scese al piano di sotto dove trovò già la colazione pronta.
Una volta finita la colazione prese lo zaino ed andò a scuola. Durante il cammino, notò le parecchie occhiatacce che continuava a ricevere da alcune persone, non capendone però, il motivo.
Decise di non darci molto peso così, arrivato ormai a destinazione, si diresse direttamente in classe, entrando nell'aula scusandosi per il ritardo fatto e andando a sedersi all'ultimo banco da solo.
Non fu il solo ritardatario, poiché svariati minuti più tardi dalla soglia fece la propria comparsa Zayn che si andò a sedere proprio accanto a lui.
Tra una spiegazione e l'altra, Harry, facendosi coraggio, decise di chiedere a Zayn il motivo dello strano comportamento di Louis ed il moro in risposta gli mormorò un semplice "Te lo dirò dopo Harry, è una cosa complicata e abbastanza lunga. Ho bisogno dell'aiuto di Liam per dirtelo."

***
Finite le lezioni Harry decise di aspettare Zayn in modo da capire il motivo di questo comportamento da parte degli altri ragazzi. Uscirono dall'aula e si incontrarono con Liam in cortile, Zayn invitò Harry a sedersi perché sarebbe stata una storia molto lunga.
Si sedettero così sul prato e Harry impaziente spronò gli altri due a parlare. Liam prese un lungo respiro e iniziò "Harry...devi sapere che tanto tempo fa, due studenti di questa scuola, normalissimi ragazzi, decisero di avventurarsi nella foresta buia, quella che - come hai visto appena sei arrivato - quasi circonda l'intera Lockton.
Solamente uno dei due riuscì ad uscirne vivo, mentre dell'altro non si ebbero più notizie. Lui, appunto, era esattamente come te, alto, capelli ricci, occhi verdi.
Tutti, se hai notato, già dal secondo giorno hanno cominciato a guardarti in modo strano, quasi inquietati. Perché sembri esattamente come lui, Dylan."
Harry aggrottò le sopracciglia capendo così anche i vari sguardi straniti della gente fuori dalla scuola, passò lo sguardo da Liam a Zayn sperando che stessero scherzando ma a quanto pare, dalle loro espressioni, non era così.
Zayn sospirò iniziando a parlare "È una storia che conoscono tutti, qui.. E vedi Harry, Louis e gli altri ti trattano male prendendoti in giro perché pensano che tu sia un rammollito, pauroso e tante altre cose. Hai le sue stesse caratteristiche.
Louis per primo non reagisce bene ai nuovi arrivati, fa lo strafottente e alla fine finisce sempre male."
Harry sospirò ascoltando le parole dei ragazzi e si alzò di scatto, imprigionando il labbro inferiore tra i denti scuotendo la testa, per poi mettersi a correre verso casa.
Perché tutto questo doveva capitare proprio a lui? Che male aveva fatto?
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Angolo autrici

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Sospiri ||Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora