Sei tornata a casa stremata dal lavoro, ti togli di dosso la borsa, il giubbotto, le scarpe. Entri in cucina :"sophie, amore sono io, la mamma, sono tornata!" Mentre inizi a preparare le cose per mangiare stai aspettando tua figlia. È di sopra e non vuole venire giù. "Mamma" la sua voce è strana.
"Amore vieni giu"
"Mamma ho paura" ora che hai potuto sentirla meglio trema, e sembra preoccupata, molto.
"Amore che succede? Vuoi che venga io, cosi mi spieghi tutto?"
Quasi senza lasciarti finire di parlare risponde instintivamente "No!" ... "Non farlo! Mamma. Non venire. È pericoloso"
"Sophie. Scendi subito."
Silenzio.
"Sophie. Non farmi brutti scherzi." Dal silenzio muostroso sali piano piano le scale e ti fermi. Da lì puoi vedere lo specchio della cameretta,della tua bambina. Il riflesso del suo sguardo è rivolto verso la parte che non riesci a vedere del muro. È spaventata, sofferente, a terra. Ora strizza gli occhi , urla, stamazza e si contorce dal dolore. Tu sei li ancora piu spaventata piena di lacrime e dolore, urli, stai per fare qualcosa quando senti tuo marito dietro di te che ti chiama :"Jenn,no! non andare, vieni!" Ti prende per mano e ti tira giù, tu stai ancora vedendo tua figlia contorcersi per terra.. tu resisti "no,no, no!! Nostra figlia!!"
Tuo marito:"Jenn! Non è quella tua figlia ,presto vieni! O la bestia fara del male anche a noi pensando che siamo dei loro!"
La bestia?...Dei... loro?
Ti fai trascinare giu, il viso sconvolto, rigato di lacrime.
Quando arrivate giu c'è silenzio. Tuo marito ti abbraccia e ti conforta.
"Shh è tutto a posto, ora.. ehy ciao sophie!"
Guardi avanti e vedi arrivare tua figlia, solo che ... non ha gli occhi. Ti volti verso tuo marito e nemmeno lui ce li ha, dice "vedi, tutto a posto". Ti sorride e ti porge le braccia. Tu urli e una volta girata ti ritrovi davanti ad uno specchio. Tuo marito ti sta abbracciando, tua figlia accanto;
nel riflesso nemmeno tu hai gli occhi.
"Vedi, siamo noi la tua famiglia".