Accettazione

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Lei e già sulla porta quando lui sale le scale frettolosamente .Ha gli occhiali da sole scuri e la faccia bianca,ha il viso stanco di chi non ha dormito e il
fiatone per soli 7 gradini. Lei aspetta sulla porta,con un braccio poggiato sulla maniglia esterna,si É infilata una tuta di fretta appena lui le ha scritto
che stava andando lì da lei.Ce l'aveva fatta a convincerlo,quel testone.Fu lei appena saputo tutto a dirgli "vieni qui,ti aspetto" lui non voleva,per la prima volta non aveva voglia
di  andare a stringerla fra le sue braccia,avrebbe voluto stare per tutto il tempo sul suo letto,con la porta chiusa a chiave e le tapparelle della finestra abbassate .Ma lei insisteva,non voleva restasse solo. Non andó. Ma lei non cedette,la sua famiglia le aveva insegnato che bisogna esserci per le persone che meritano,bisogna esserci nella
gioia e nel dolore,ma soprattutto in quest'ultimo ,perché è facile starci nella gioia,é facile restare quando tutto va bene e quando c'è felicità .Ma le persone che meritano di essere nella nostra vita sono quelle che ti rispettano,sono quelle che ci sono anche se tu le scacci via,anche se vuoi rimanere solo ,solo ti dicono "io ci sono" .
E ci sono veramente .
E ci sono fino in fondo.
Mattia questo lo aveva capito fin troppo bene.Quella che doveva essere la sua certezza gli  aveva scritto un messaggio su whatsapp ,poche righe fredde e un treno per Milano dell'amica del cuore . Lui non rispose nemmeno,non voleva rispondere a messaggi per scarichi di coscienza,non voleva rispondere ad una persona che fino a qualche mese prima si professava innamorata di lui davanti a tutti per poi ritornare al freddo rapporto abitudinario che si era istaurato da troppo tempo. Non vedersi per giorni e poi cenare insieme una volta a settimana come due conoscenti,niente più dialogo,niente più carezze e sesso solo per scaldarsi in un corpo.Lo sapevano entrambi che non sarebbe durata a lungo,poi la corda si è spezzata poche ore prima di ricominciare un nuovo anno .
Niente Natale insieme e niente capodanno insieme,niente bacio sotto al vischio. Non si sopportavano più a vicenda e lo sapevano entrambi.
Lui non si aspettava grandi cose da lei,d'altronde non era nel suo stile.Ma quel messaggio freddo e distaccato gli fece capire che ancora una volta aveva scambiato per amore qualcosa che non lo era.
E poi c'era Emma . Lei non lo molló un attimo ,anche su whatsapp le distanze erano corte con lei.
Dopo il funerale ritentó.
"Se non vieni tu vengo io"
"Emma che stai a dí?"
"Dove sei ora?"
"Sono uscito ora dalla chiesa...mi sto incamminando verso casa "
" Vieni qui Mattia,ti lascio andare subito se non vuoi rimanere ,ma un caffè almeno te lo posso offrire? Prendi il caffè e vai via,te lo giuro"
La realtà è che lui non voleva farsi vedere in queste condizioni ,il viso rigato dalle lacrime,gli occhi gonfi e rossi ,non voleva farle vedere il suo dolore,non gli sembrava giusto .Lo faceva con tutti quelli a cui teneva.

Ora era lì davanti alla porta che alza lo sguardo su di lei e lei già lì con le braccia aperte e senza parlare.E lui si ci tuffa in queste braccia così piccole ma tremendamente accoglienti.Le sue braccia ed il suo profumo sono casa .Si curva con la schiena su di lei che lo tiene stretto più che può ,riesce a sentire il suo cuore ,i battiti accelerati come i suoi .
Lui respira a fondo fra i suoi capelli,emette un gemito,come un singhiozzo ,ma non vuole piangere ,non vuole che lei veda che a volte anche lui può essere fragile.Lui non vuole essere fragile.
Entrano in casa senza dire una parola,lui va avanti verso il salotto e lei rimane indietro a guardarlo e solo allora nota che lui conosce ormai bene la sua casa,sa come entrare in salotto,sa dov'è il bagno,in terrazza c'è un posacenere solo suo,nel suo armadio c'è una t-shirt sua e in bagno c'è un accappatoio con una M cucita sulla tasca.É entrato nella sua vita senza nemmeno avere il tempo di realizzare e più passa il tempo più imparano a conoscersi anche se sembra che si conoscessero da sempre .Lei sapeva che lui non avrebbe dovuto rimaner da solo oggi,e non gliel'ha  detto nessuno,lo sapeva e basta . Le faceva male vederlo in quello stato ma si sforzò di sorridere,pensó ingenuamente "se lo faccio io  verrà di farlo anche a lui"
"Allora,lo vuoi il caffè ?"
Si avvió in cucina seguita da lui che camminava  a passo lento .

"Voglio te"
Posa la moka e lo guarda,va spedita verso di lui,gli prende il viso fra le mani e lo bacia.Lui affonda in lei,nella sua bocca,sul suo orecchio e sul suo collo.
La bacia con foga
La bacia con rabbia verso il mondo
La bacia come se solo lei potesse salvarlo
La bacia per non scoppiare a piangere
La bacia per non sentire più dolore .
Le sue mani scivolano fra i fianchi di lei,la sua bocca vuole di più ,emette dei gemiti mentre  tutte e due le mani sul bacino di lei spingono per attaccarla ancora di più al suo corpo.
"Mattia..."
Le mani di lei si divincolano dalla stretta al bacino,lui non demorde e lei ripete flebile
"Matti..."
Lui continua baciandola con più forza,fra l'incavo del collo e la bocca,per poi risalire di nuovo verso l'orecchio provocandone un sussulto di lei.
"Voglio fare l'amore con te,Emma"
Glielo sussurra nell'orecchio ,al limite della disperazione.É come se fosse una danza isterica,non lo aveva mai visto così,non era eccitazione ,era disperazione,era dolore puro .
Lei riesce a liberarsi dalla sua stretta e gli riprende il viso fra le mani,più dolcemente possibile ,appoggia la fronte di lui sulla propria costringendolo a guardarlo
"Matti,ascoltami"
"Non mi vuoi?Non mi vuoi Emma ?non vuoi fare l'amore con me?"
"Non così.."
Mattia si ferma,la guarda interrogativo e sbalordito ,rifiutato .Corruga la fronte ,prende le mani di lei poggiate ancora sul suo viso e le sposta,lontano.
"Matti,ti prego...ascoltami,sei sconvolto...siediti"
Gli fa cenno di sedersi sul divano mentre lui sta già sulla porta,ha il fiato corto,prende il cappotto con rabbia
"Forse è meglio se me ne vado "
Lei non lo ferma,si siede sul divano e lo lascia andar via sbattendo la porta.
7 gradini e sarà fuori
7 gradini e la rabbia verso tutto e tutti
7 gradini e il fiato più corto
7 gradini e la prima vera lacrima seguita da tante altre che non si fermano,non si fermano più
E nemmeno le sue gambe si fermano più ,che risalgono verso il portone .Suona due volte e lei apre.
C'è lui che non nasconde le lacrime e non riesce a parlare,farfuglia qualcosa
"Scusami...scusami,io...non volevo "
Lei gli prende una mano e lo tira in casa,si siedono sul divano.Lei con le gambe incrociate e lui con la testa poggiata sul suo seno,mentre lei gli accarezza i capelli,la fronte .Lui si stringe a lei liberandosi del tutto,buttando fuori tutto.Rimangono   così per un tempo indefinito ,finché si calma ,finché i battiti ritornano nella norma. Poi qualcuno apre la porta,è rientrata Francesca con due buste in mano,non chiede nulla,fa un cenno d'intesa verso la sua amica e un sorriso di saluto verso Mattia .
"ho comprato gli ingredienti per fare la pizza,muovete il culo e aiutatemi se stasera volete mangiare "
E Mattia si alza ,si lava il viso,bacia la donna che stasera lo ha visto senza difese,aiuta l'amica che è diventata pure sua. Perché è così,il dolore,l'elaborazione del lutto  ha 5 fasi e quasi sempre vanno in ordine :
1) rifiuto : non può essere vero
2) rabbia : perché è capitato questo?
3) patteggiamento: che cosa posso fare?
4) depressione: non voglio sentire più nulla
5) accettazione.

Qualche ora dopo,dopo una pizza fumante ed una sigaretta in terrazza,si scatta un selfie,a metà .

"ANDIAMO AVANTI"
É questa,l'accettazione .

Volevo precisare che con questo capitolo non ho voluto in alcun modo speculare sulla morte di Primo né tantomeno prendermi gioco del dolore di Mattia. Non potrei mai farlo,e se urta la sensibilità di qualcuno lo tolgo 🙏🏼

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