Tra un quarto d'ora sarebbero arrivati i bambini. Ero un po' ansiosa, nonostante sapessi come comportarmi: dovevamo accoglierli in giardino, per poi iniziare con la recita.
Mi vestii velocemente da pirata, dato che per mia sfortuna avrei dovuto partecipare al teatro. Non sapevo cosa fare, così decisi di ripassare la mia parte. La recitavo veramente da schifo, ma mi importava fino ad un certo punto, io li avevo avvisati.
Iniziarono a mettere la musica e uscii in giardino, che stava già cominciando ad affollarsi di bambini.Avevo già la nausea: non sarei mai stata in grado di sopportare quei marmocchi per due settimane. Mi si prospettavano dieci lunghi giorni.
Mi sentii tirare la maglia, così guardai in basso e vidi una bambina che non avrà avuto più di sette anni.
"Hey" dissi impacciata, prendendole la mano."Ciao! L'anno scorso tu non c'eri!" Affermò convinta
"Ehm no, sono nuova. Piacere, Alessandra" sorrisi a quella bambina paffuta che ricambiò il saluto. "Conosci tutti gli animatori a quanto sembra" ridacchiai e lei con un cenno della testa confermò la mia tesi.
"Allora vieni con me, ti porto da Costanza".La condussi dalla mia migliore amica, che era indaffarata con altri due bambini. Si vedeva che amava stare con loro e ammiravo questa sua passione. Appena mi vide, mi sorrise.
"Tutto bene Ale? Vuoi già scappare?"
"Per ora no" risi con lei.
"Ciao Sara, non ti avevo vista!" Urlò alla bambina che tenevo per mano e la abbracciò.
"Vedo che vi siete già conosciute. Hey, vieni qui" disse Co, chinandosi all'altezza di Sara e sussurrandole qualcosa nell'orecchio. Appena si staccarono mi tirò per un braccio e iniziò a camminare veloce."Dove mi stai portando?" Chiesi spaesata alla bambina che velocemente rispose: "Ti faccio conoscere gli altri educatori!"
Si fermò ad ogni animatore presentandomi, fino a quando incontrammo Filippo.
"Sara! Come stai? Forse quest'anno sei nella mia squadra" le fece l'occhiolino che lei ricambiò con una risata.
Mi tirò la mano in avanti, dopo che disse "Lei è Alessandra".
"Oh lo so. Ci conosciamo già" le disse dolcemente e lei, da bambina curiosa, chiese "Da quando?"
"In gita" risposi.Non appena vide la sua amica, corse subito da lei, gridando il suo nome e lasciando me e Filippo da soli.
La guardammo scomparire nella massa con il suo zaino rosa delle Winx.
"È una bambina... Vivace" disse ridendo. Parlammo delle attività fino a quando il Don fece entrare tutti nella sala dell' oratorio. "Buona fortuna allora, pirata!"mi salutò, riferendosi alla parte che avrei dovuto interpretare.
-
Eravamo nel parco a fare una caccia al tesoro, quando vidi Costanza venire verso di me: "hey Ale" disse. La salutai e le chiesi il motivo per cui non era con la sua squadra "Siamo troppi animatori... Così ho pensato di venire da te. A che punto siete voi?"
"Oh, ci mancano solo due indizi per arrivare al tesoro! Comunque hai fatto bene, mi stavo annoiando a morte" sghignazzai. Notai il cambiamento di espressione che ci fu sul suo viso, che divenne improvvisamente serio.
"Come va con tua mamma?" Mi chiese cautamente, fissandomi con quei suoi occhi grandi color cioccolato.
"Insomma... Lo so che è stupido, ma quando sono con mia madre mi sento a disagio, come se questo posto non fosse in realtà casa mia."
Spesso le parole non riescono a trasmettere la vera essenza del pensiero, soprattutto se è colmo di sentimenti e emozioni. Non riuscivo a spiegare quello che provavo, neanche alla mia migliore amica. Incolpavo me stessa, per sentirmi a disagio con mia madre, la persona che, nonostante i numerosi sbagli commessi, mi aveva dato tutto quello che aveva; solo a modo suo.
Finii di parlare e alzai lo sguardo, incontrando quello di Costanza, che esprimeva preoccupazione, comprensione e tristezza insieme.
"Quindi hai già deciso cosa fare?"
"No, è una decisione troppo difficile. Ora sto cercando di prendere tempo, anche se so che presto arriverà il momento di decidere. Sto valutando i pro e i contro, ma sembra che qualsiasi scelta che farò, farà star male qualcuno. È terribilmente frustrante, Co."Mi scoppiava la testa e i dubbi cominciavano ad occupare i miei pensieri, insieme alle preoccupazioni. Mi presi il capo tra le mani, un gesto istintivo, che ero solita fare in situazioni di confusione totale e sentii delle braccia esili circondarmi.
"Ricorda che io ci sono e ci sarò sempre per te, qualsiasi decisione tu prenda" mi sussurrò in un orecchio.
"Secondo te cosa dovrei fare?"
"Non posso dirtelo, Ale. Devi decidere tu, la vita non è mia, ma tua."
Hey! Scusate per il ritardo del capitolo, ma con l'inizio della scuola non ho avuto abbastanza tempo per scrivere. Spero che il capitolo vi piaccia. Che decisione dovrà prendere Alessandra?
//nel prossimo capitolo torna harry//
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Travel |H.S.|
FanfictionA volte nella vita capitano cose inaspettate, cose che cambiano completamente il tuo modo di vedere o di pensare. Sono avvenimenti che portano aria fresca di cui non sapevi neanche di aver bisogno. A volte però il vento cambia direzione, con la stes...