La quarta media trascorse lenta. Molto lenta. E io dovevo perdere peso. L'inizio fu molto duro ma arrivai a fine febbraio con un grande entusiasmo. Nessuno poteva fermarmi.
Pesavo 48 kg ed ero soddisfatta. Non pensavo sarebbe stato così semplice, ma lo fu.
Avevo perso 2 kg eliminando i dolci. Non mangiavo più zucchero.
In pratica evitavo gli alimenti che non servono a niente : i glucidi.
Così era la mia mentalità in quel periodo. Avrei voluto che restasse a quel livello, che fosse così innocua per sempre e ancora.
Ma no.
Andai avanti nel mio ragionamento.
Mi distrussi.
Mi dissi che potevo perdere ancora due chili perché due chili in meno erano meglio. 46 kg erano il top per me. Volevo arrivare a 46. Ero ossessionata dalla perfezione e di conseguenza dai numeri pari : sempre divisibili per due.Un incanto.
Passò anche il mese di marzo e i 46 non andavano più bene : volevo 38.
Si, direttamente 38, senza le tappe intermedie. Il 38 era quello che volevo e nessuno mi poteva fermare.Noemi si accorse della mia grande perdita di peso e non fu l'unica. Altri miei compagni di classe si preoccuparono ma io ero testarda e non davo ascolto a nessuno. Divenni sciupata in viso e sempre stanca.
Ora mangiavo quasi niente. La sera digiunavo e se non lo facevo ingoiavo qualche verdura bollita o un po' di insalata.
Niente di più.
La colazione era salata già da gennaio e il pranzo consisteva in un insalata.
Poi mi limitai ad uno yogurt al giorno.
E infine ad una mela.Contavo tutte le mie calorie. Le diminuivo ogni giorno. Volevo dimagrire e tanto. Non potevo permettermi niente. Nessun biscotto, nessun panino, nessun piatto di pasta.
Nulla.
I miei compagni erano molto preoccupati per me.
Ma io ero forte.
Rifiutavo pure le cicche : queste danno 2 chilocalorie ed erano già troppe per me.
Seguivo una dieta di massimo 50 chilocalorie al giorno.Era dura.
Ma io ero folle.Ci fu, per fortuna, un ostacolo nel mio cammino, che mi permise di fermarmi ai 41 kg : il ciclo. Non ero più mestruata da gennaio e per me significava che non avrei mai potuto avere figli. Questo non era possibile , impensabile, inimmaginabile. Io voglio avere figli.
La mia più grande passione sono i bambini e non avere il ciclo avrebbe significato non averne dei propri.
Così a fine aprile parlai a mia madre, ma tralasciai la parte di volere dimagrire.Poi lei nemmeno se ne era accorta.
Era da marzo che non mangiavo la sera, ma lei non se ne preoccupava.
Ero diventata molto brava a inventarmi scuse.
Di ogni genere.
Di tutto e di più.
I miei genitori mi lasciavano in pace e questo era l'importante.
Mi ricordo che quando a casa io e i miei fratelli mangiavamo con la tata, io dovevo accettare il piatto per forza. Tuttavia ero furba e rifilavo il cibo ai miei fratelli : loro nemmeno si rendevano conto di quello che facevo. Erano felici, avevano cibo in più.Così andammo dal dottore, io e la mamma.
Fu bruttissimo.Due settimane dopo pesavo già 44 kg.
Con fatica riprendevo peso e sapevo che era la cosa giusta da fare anche se mi vedevo sempre più grassa e sempre più brutta.
Arrivò l'estate è ripresi parecchio peso.
Ora mamma e papà mi stavano con il fiato sul collo e mi controllavano ad ogni pasto.
Contavano le mie calorie.
Era un incubo.Ma il peggio fu mio padre : insopportabile. Non perdeva un attimo per commentare a proposito del mio fisico. Io non ce la facevo più.
Così mangiai e mangiai.La mia dieta passo da due litri d'acqua ed una mela a tre pasti completi al giorno. Mangiavo pochissime carboidrati. Quelli proprio non li sopportavo ma la mamma mi obbligava.
Come era stato duro per perdere peso, duro era riprenderne.
Finì l'estate e io pesavo 47 kg.
Stavo bene con me stessa. Mi vedevo sempre grassa, ma dimagrire non potevo : il ciclo non mi era tornato ed io ero ancora terrorizzata dal fatto che forse non sarebbe mai rivenuto.Il comportamento di Noemi era sempre lo stesso : inutile.
Era, si, la mia migliore amica, ma non faceva assolutamente nulla. Non ha agito.
È vero che le avevo chiesto di non dire niente, ma lei, non solo non diceva niente ai miei genitori, ma non diceva niente nemmeno a me.
Nessuna parola.
Solo sguardi dispregiativi per quello che facevo, per come mi comportavo.
Mai nulla per aiutarmi veramente.Ma le voglio bene lo stesso perché almeno lei c'è stata sempre, non se n'è mai andata ed è ancora presente oggi.
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Quello che vorrei essere, ma non sono
RandomIo ... Ho passato un'infanzia bellissima, sempre col sorriso sulle labbra e il divertimento nel cuore. Mai pensavo al mio futuro, ero libera .. Poi : quarta media . Mi sono guardata intorno, ho osservato le altre ragazze e le ho comparate a me. Tutt...