Chapter 4

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2015

Zayn aveva la gola secca a furia di parlare, era sicuro di aver parlato più in quella mattinata che per tutti gli anni del liceo messi assieme ed era assolutamente sfinito.

Adesso si trovava in un angolo della sala, stanco ma felice, era riuscito finalmente riuscito a sottrarsi a tutte le domande e a recuperare una bottiglietta d'acqua che adesso stringeva possessivamente tra le dita come per paura che essa potesse scomparire da un secondo all' altro.

Mentre beveva avidamente l'acqua il suo sguardo si posò su una figura che era lontana da tutto il resto del gruppo e che fissava un quadro in particolare. Zayn osservava quella figura con interesse, sembrava completamente rapito da quel quadro, ma purtroppo non riusciva a vedere chi lo stesse guardando a causa del cappuccio che quella persona teneva alzato sulla testa.

Stava per distogliere lo sguardo, quando un movimento delle spalle di quello lo richiamò subito all' attenzione, le spalle di quella figura di alzarono nuovamente, scosse da quello che il ragazzo riconobbe come un singhiozzo ed a quel punto non poté trattenersi dallo scattare nella sua direzione, la bottiglietta d'acqua ormai completamente dimenticata.

Quando il moro fu di fianco all'osservatore che aveva tanto attirato la sua attenzione, spostò lo sguardo sul quadro che stava osservando e sospirò.

"L'emozione è la cosa che amo di più dell'arte, anche quando essa non è positiva."

Il ragazzo al suo fianco sembrò risvegliarsi da un sogno – o incubo – quando sentì la sua voce e si asciugò velocemente le lacrime con le dita delle mani.

"G-già." – gli disse con voce tremante.

Il moro allora gli porse un fazzoletto e lo guardò con la più rassicurante delle espressioni. – "Come ti chiami?"

"Ashton." – gli disse quello, accettando il fazzoletto dell'artista e ricomponendosi.

"Mi piace il tuo nome"

Il ragazzo sorrise leggermente imbarazzato, ma assolutamente a suo agio. – "Ti prego, raccontami la storia di questo quadro."

Il moro annuì, osservando le due figure di spalle dipinte sul quadro dinanzi a sé.

Il quadro era abbastanza semplice: vi era uno sfondo nero ed i disegni erano fatti in bianco; due figure erano messe ai margini dell'opera, si davano le spalle, e non si riusciva nemmeno a distinguere il loro sesso, non importava alla fine. Nello spazio nero lasciato nel mezzo vi erano due volti sbiaditi, come fossero fantasmi, uno urlava e l'altro piangeva, ed in basso due mani tentavano disperatamente di raggiungersi, riuscendo però solo a sfiorarsi.

"Sai, questo probabilmente è stato il quadro più difficile da fare, nella mia mente sapevo perfettamente quello che volevo ma non riuscivo in nessun modo a riprodurre quell'idea sulla tela ed ho aggiunto e tolto elementi più di un milione di volte, cambiandolo completamente."

"E sei riuscito ad ottenere quello che volevi?"

"In parte si; in un primo momento volevo che lo sfondo fosse colorato, ma poi è diventato nero ed i colori sono diventati una semplice bomboletta bianca."

"Penso che alle volte la semplicità sia la cosa più bella."

E Zayn sorrise sinceramente al ragazzo. – "Mi piaci, Ashton"

E anche il ragazzo sorrise ampiamente, facendo comparire un paio di adorabili fossette sulle sue guance, fossette che gli ricordarono terribilmente un suo caro amico...

"le due figure di spalle erano previste, ma poi ho avuto un blocco, non sapevo assolutamente come continuare. Poi vari avvenimenti nella mia vita mi hanno dato l'illuminazione e così sono nati quei due volti che vedi."

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