Andai in ospedale e mi misi seduta vicino a lui.
"Ti ho portato una cosa sai? Una letterina.. Che dovrai leggere quando ti sveglierai." -dissi guardandolo.
Poi mi venne in mente il discorso del medico dove diceva che le probabilità del risveglio erano troppo scarse dato che non c'era stato alcun tipo di miglioramento.
"Sai cosa? Te la leggo io la lettera." -dissi aprendo la busta e tirando fuori quel pezzo di carta."C'è una cosa che ti voglio dire,
vuoi sapere la prima cosa che mi è venuta in mente prima di svenire? Le statue di cera.
Ho di nuovo 8 anni, sono in gita alla fabbrica delle statue di cera. Sto ascoltando un tipo che spiega come vengono fatte le statue, come i corpi vengono creati da blocchi di cera, come vengono poi bordati e levigati, come vengono incisi e puliti; e come ogni statua viene attentamente esaminata, nel caso una di esse sia venuta fuori con una minima imperfezione.
Ci ha spiegato come fanno a colorarle e qual è il trucco che le fa sembrare persone vere.
Ecco cosa mi è venuto in mente.
Sono una statua di cera, sono stata un blocco, sono stata incisa e pulita, le mie estremità sono state bordate e levigate. Ma ora sono una statua sciupata, non più in perfette condizioni.
Tu mi hai resa quella che sono adesso. Mi hai conosciuta da ragazzina e mi hai fatta diventare la giovane donna che sono adesso. Quella che non si spaventa, che non scappa di fronte ai problemi.
Mi hai conosciuta quando avevamo 14 anni e siamo stati insieme giorno dopo giorno. Mi hai aiutata sempre. Quando litigavo con i miei, quando non mi facevano uscire e te venivi a casa mia entrando dalla finestra.
Mi hai sempre sopportata ogni volta che mi arrabbiavo, ogni volta che facevo la gelosa.
Adesso mi sento come una statua di cera, mi sento vuota.
Jackson, io ti amo e non dimenticherò mai la nostra storia perché si sa, il primo amore non si scorda mai. Però, Jackson, non sono pronta. Non sono pronta a dirti addio. Svegliati. Jackson svegliati.
E c'è un'altra cosa che ti voglio dire, un attimo prima che tutto diventasse nero, vuoi sapere l'ultima cosa a cui ho pensato?
A te."Finito di leggere iniziai a piangere. Gli presi la mano e la strinsi forte.
Ero stanca e così finii con l'addormentarmi.
Passarono due o tre ore prima che un'infermiera mi svegliasse dicendomi che dovevo andare a casa.
Arrivata a casa trovai Allison.
"Che ci fai qui?" -chiesi stranita io.
"Ho lasciato Luca." -disse sconvolta lei.
"Che hai fatto?! Ma sei seria? Cioè.. Per"
"Ho baciato Scott." -mi interruppe lei.
"Che hai fatto? Te sei pazza!" -dissi io.
"Ci siamo incontrati nel centro commerciale e lo sai, mi è sempre venuto dietro. Poi è anche bello e simpatico!" -disse lei sorridendo.
Parlammo per un po' e poi lei se ne tornò a casa.
Decisi di prepararmi per andare a letto quando sentii un rumore alla finestra.
*tiin. Tin. Tiin*
Mi avvicinai per capire da dove provenisse quello strano rumore e vidi Dylan. Ma che diavolo ci faceva? Era anche notte!
"Hey Lydia!" -disse bisbigliando.
"Ma che ci fai qui?" -dissi io sporgendomi dalla finestra.
"Sono venuto.. Per vedere come stavi" -disse lui.
"Ti va di salire?" -gli chiesi.
Andai di sotto e con estrema cautela aprii la porta. Entrò e gli feci togliere le scarpe per fare meno rumore e salimmo in camera mia.
Arrivati in camera chiusi la porta e ci sedemmo sul letto a parlare.
Ero felice di vederlo. Lui era l'unico che mi capiva veramente e senza fare troppe domande sapeva di cosa avevo bisogno.
"Domani.. Ti posso accompagnare a scuola? Passo ogni giorno di qui con la mia macchina. Se ti va ovviamente.." -disse lui un po' imbarazzato.
"Certo!" -accettai subito.
"Ho una cosa per te"-disse lui sorridendo.
"Una cosa?" -dissi sorpresa.
"Una sciocchezza.. L'ho visto ed ho pensato subito a te." -disse tirando fuori una scatolina dalla tasca dei pantaloni.
Era una collana con un trifoglio d'argento. Ha detto che mi avrebbe portato fortuna e in quel momento ne avevo proprio bisogno.
Si fece tardi e così lo riaccompagnai alla porta e andò a casa.
Era stato tutto il tempo con la testa sul mio cuscino e quando andai a dormire mi addormentai con il suo profumo dolce nel naso.
La mattina seguente mi accompagnò a scuola come promesso.
Salii sulla sua jeep e andammo.
Fu una mattinata noiosa e finite le lezioni (rese più "vivibili" grazie Allison andai in ospedale.
Feci le due rape di scale, girai a destra e andai verso la stanza di Jackson.
Le tende della finestra erano aperte e così vidi all'interno.
Non c'era.
Mi girai un po' intorno preoccupata. Cercai di corsa un infermiera per chiedere spiegazioni.
"Scusii, scusi! Il mio ragazzo dov'è? Jackson, camera in fondo al corridoio.. Non c'è più.." -dissi io completamente nel panico.
"Il signor Jackson è stato portato in sala operatoria d'urgenza. Non si preoccupi.. Abbiamo i dottori migliori" -disse l'infermiera cercando inutilmente di calmarmi e rassicurarmi.
Chiamai mia mamma disperata e lei venne dopo pochi minuti.
Arrivò anche Allison. Menomale che c'era lei.
Mezz'ora dopo arrivò anche Stiles. Camminai velocemente verso di lui e lo abbracciai forte. Le sue braccia mi stringevano alla perfezione. Ora ero al sicuro.
Passarono tre ore e da quella maledetta porta non usciva nessuno.
Non sapevo cosa stava succedendo. La cosa mi metteva ansia ed ero totalmente fuori di me.
Un dottore.
Da quella fottutissima porta uscì un fottuto dottore che si diresse verso di noi.
Non disse niente.. Si fermò a guardare i nostri occhi in cerca di risposta. Le nostre facce impaurite. Poi abbassò lo sguardo e fece segno di 'no'.
In quel momento il vuoto. Non c'era più alcun rumore. Mi si bloccò il respiro.
Jackson..
Jackson non c'era più.
Caddi sulle ginocchia in lacrime. In quel momento delle braccia conosciute mi abbracciarono. Era Stiles.
Dentro di me sentivo solo una voce. Avevo un solo pensiero.
"Non ce la posso fare.."***
Hey! Mi scuso tantissimo per la mia assenza e per il ritardo con cui ho messo questo capitolo (che non è nemmeno un granché) :/
Purtroppo è un periodo un po' brutto ma prometto di essere più attiva!
Spero vi piaccia, fatemi sapere :3
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BEATING || STYDIA
FanfictionLydia, una ragazza con una vita perfetta, quasi invidiabile. È all'ultimo anno del liceo, ha un ragazzo che la ama alla follia da ben due anni e degli amici fantastici con i quali fa sempre qualche pazzia. Ma resterà sempre tutto così perfetto? E se...