Immagina Lionel Messi

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Eri al supermercato a fare la spesa per te e per la tua odiosa nuova coinquilina. Ti eri trasferita da poco a Barcellona per perfezionare il tuo spagnolo, e, non potendoti permettere un appartamento da sola, avevi dovuto andare a vivere con quella psicopatica.

Ti dirigesti verso il reparto degli assorbenti: sapevi di doverne comprare in quantità industriale.
Il tuo sguardo percorse l'intero scaffale senza trovare la marca giusta. Guardando in alto notasti ciò che ti serviva. Bel problema. Non eri certo una stanga, anzi, e, sebbene ti sforzasti di arrivare ad afferrare il pacco, non ci riuscisti.
Ti guardasti intorno in cerca di aiuto: non potevi tornare a casa senza i tuoi "migliori amici".
Nessun commesso, sembrava che tutti si fossero volatilizzati.
Controllasti l'ora: 19.32
Il supermercato stava per chiudere, e la fretta non risolveva il tuo problema.
Notasti un ragazzo in fondo al reparto.
-Mi scusi, potrebbe venire un momento?- quasi urlasti
Il moro si girò e venne verso di te
-Le serve aiuto, bella fanciulla?-
-Mi servono i miei "migliori amici"-
-Ah, molto chiaro. Credo che lei sia ubriaca-
-Gli assorbenti. Mi servono gli assorbenti, non ci arrivo.- indicasti la cima dello scaffale.
-Nome originale- sorrise
-E non darmi del lei, comunque. Non lo sopporto-
-Come vuole- ti guardò beffardo e tu lo fulminasti con lo sguardo.
-Potresti prendermi gli assorbenti?!- urlasti seccata. Tutti si girarono e ti guardarono male. Possibile che il supermercato si fosse ripopolato proprio per assistere a questa scena imbarazzante?
Il ragazzo rise.
-Il fatto è questo: nemmeno io ci arrivo- disse poi. Lo guardasti bene: non era molto più alto di te.
-Bella merda.-
Lui si appoggiò con con la schiena sullo scaffale e ti fissò divertito.
-Ti fa ridere il fatto che potrei sanguinare irreparabilmente tingendo di rosso tutto quello che tocco?-
Rise di nuovo, più forte.
Non ti importava della figura che stavi facendo, la sfacciataggine era parte del tuo carattere.
-Uno scenario a dir poco apocalittico-
Trattenesti una risata e lo guardasti provando a restare seria
-Vuoi che ti prenda sulle spalle?-
-Che cosa?- domandasti incredula
-Avanti, sali- il ragazzo si chinò
-Non salgo sulle spalle degli sconosciuti-
-Sono Leo, ora sali-
Ti ordinò e tu sorridesti. Ti prese in spalla e raggiungesti comodamente i pacchi. Leo aveva un profumo maschio e fresco: ti faceva impazzire.
Sfiorasti per errore con una mano i suoi capelli morbidi e lisci. Ripassasti le dita nel suo ciuffo, assorta nei tuoi pensieri.
Sentisti Leo schiarirsi la voce
-Ha finito, Signorina?- ti diede del lei di proposito
-Si. E non darmi del lei!-
Ti mise a terra.
-Come vuole- ripetè la stessa frase di prima, ma ora sussurrata, piano, guardandoti negli occhi.

IMMAGINA~ Footballer's One ShotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora