<<MAMMA SONO A CASA!>> urlai dall'atrio.
La vidi scendere le scale al telefono mentre teneva dei fogli in mano.
Mi rivolse un sorriso forzato mentre di fretta si avviò in cucina.certo, grazie mamma! A scuola è andata bene, a te a lavoro? Si mamma ti voglio bene anche io.
Aprii la porta della mia camera e buttai lo zaino sul letto.
<<Ehy, principessina.. non dovevi finire alle 2 scuola oggi?>>
<<No Jace, il mercoledì e venerdì esco alle 2.. I giorni restanti esco alle 12:55.>>
<<Uhm.. okey! E comunque.. ti ha portato Newt?>>
Annuii e feci per andare in bagno ma mio fratello mi fermò.
<<Devo parlarti. >> disse a testa bassa.Sentii lo stomaco strigersi tutto d'un botto, le mani presero a tremare e le gambe a cedere.
"Mh.. D-dimmi Jace.." dissi cercando inutilmente di nascondere la tensione.
"Siediti.." mi indicò il letto..
Indietreggiai traballante e mi fiondai sul letto.
Jace si sedette sulla sedia di fronte a me e si portò le mani davanti il viso ed i gomiti poggiati sulle ginocchia.
"Jace.. cosa c'è? " dissi portando la mia mano sul suo ginocchio.
"Papà ha mandato una domanda di ammissione alla San Francisco tempo fa per mio nome.. e appena sono tornato a casa oggi dopo la scuola ho trovato questa nella cassetta della posta" tirò fuori dalla tasca dei suoi pantaloni una busta delle lettere e me la porse.
"Jace..."
Sentivo le lacrime pizzicarmi gli occhi.
"Non l'ho ancora aperta Lacey. Fallo tu!"
Guardai la busta e me la passai tra le mani che tremavano.
"Se ti avessero preso... andresti?"
Abbassò lo sguardo
"Io non ti lascio qui Lacey!"
"Jace ti prego! Non devi dipendere da me!"
"Apri la busta."
Stuzzicai la carta ruvida tra le mie mani nuovo.
Chiusi gli occhi in preda alle lacrime e strappai con tutta la forza rimasta la busta.
Aprii gli occhi eposizionai il foglio davanti ai miei occhi.
Abbozai un sorriso falso quando lessi la frase.
" Sig. Miller,
la sua domanda di iscrizione è stata indubbiamente ammessa!"
Non sapevo se era il caso di piangere o se era il caso di fingere ed essere felice. Lo stomaco certo avrebbe retto poco alla notizia che mio fratello sarebbe finito in America.. è lontanissima dall'Australia, ed io non ero pronta a star sola con i miei che urlavano ogni giorno."Allora?" disse Jace
Alzai lo sguardo, vidi i suoi occhi privi comunque di speranza e capii come dovevo comportarmi."Ti hanno preso!" dissi.
"Mh?" disse come se fosse cosa ovvia.
"TI HANNO PRESO JACE!" urlai buttandomi tra le sue braccia.
"Perché sei contenta?" disse respingendo l'abbraccio.Già.. perché stavo fingendo? Tanto sarebbe durato tutto poco.
"Perché sei stato preso da una buona università Jace.. ed anche se io ci potrei star male perché non averti qui farebbe male a chiunque.. ecco.. Jace, è il tuo futuro!"
Mi guardó e mi accarezzó dolcemente la guancia.
"Lacey.. poco fa stavi per piangere!"
"Lo so Jace.. ma appena ho letto la risposta ho pensato che tu hai bisogno di andare lí! "
"Lace.. se ho quel posto.. sai qual è il motivo, vero?"
mi disse cercando nei miei occhi comprensione.Papà.. ovvio che lo sapevo..
"...si" dissi abbassando la voce.
"Non entrerò lì dentro! Ed i motivi sono due: 1. non mi hanno preso per meritocrazia; 2. non ho mandato io la domanda perché non voglio andare lí"
Annuii.
"Ascoltami. Ci sono tante università qui nella zona. Non devi temere per me, okey?"
Annuii di nuovo.
"Anzi, sai cosa faccio?"
"Cosa fai Jace?"
Prese la lettera e in mezzo secondo la stracció in tanti minuscoli pezzettini.
"Ma.. "
"Sh - mi mise un dito sulle labbra - questo non sarebbe stato il mio futuro."
"Va bene"
Mi avvolse in un caloroso abbraccio.
"Senti signorina.. cosa voleva Dean?"
Roteai gli occhi
"È un bastardo. Si sa cosa vuole. Ma da me non avrà nulla!"
"Occhi aperti paperina."
"Si papà!" dissi ridendo.
Abbozzó un sorriso guardandomi ma..
"Anne mi sta aspettando!" disse alzando un sopracciglio.
"Santo cielo Jace! Trovati una ragazza vera e propria!" dissi dandogli una pacca sul petto.
"In realtà Anne è la proprietaria del locale dove sto lavorando, sorellina."
"Beh non si sa mai.. da piccolo ci provavi con le amiche della nonna!"
"Portavano gonne che arrivavano al ginocchio e poi se la portavano bene la loro età!" disse alzando le mani in segno di difesa.
"Vai a lavorare scemo!" dissi spingendolo verso la porta.
"Ciao sorellina!"
Sorrisi e lo salutai con la mano.
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Forget.
FanfictionLacey è una ragazza italiana che all'età di 10 anni deve trasferirsi a Sidney in Australia dove i genitori di suo padre li stanno aspettando. Come tante ragazze ha un sogno nel cassetto. Ma come anche altre ragazze, dovrà prima o poi incontrare il...