Poi arrivò il momento in cui Dylan non mantenne la sua promessa.
All'inizio, era una sera normale per me. Come spesso nell'ultimo mese e mezzo, mi ritrovavo da sola guardare la TV. Mi sentivo come una vecchia zitella.
Ad un tratto però qualcosa cambiò: sentii qualcuno tentare di aprire la porta di ingresso. I suoi singhiozzi si sentivano da lì e dal rumore di chiavi potevo dire che le sue mani tremavano così tanto da non riuscire a inserire la chiave nella toppa.
Il mio cuore si strinse ed io mi affrettai ad andarle ad aprire, allarmata. Sapevo che era Camila.
Aprii la porta e la vidi, col viso stravolto da lacrime di mascara e lo sguardo distrutto di chi ha appena ricevuto una sconfitta. Appena mi vide, si gettò su di me spalancando le braccia e stringendomele attorno.
"È tutto un fottuto casino, Lauren" singhiozzò contro il mio seno, e io la abbracciai con più forza mentre chiudevo la porta dell'appartamento.
"Che succede?" sussurrai, lasciandole un bacio tra i capelli. Chiunque l'avesse ridotta in quello stato, per me non meritava neanche di respirare.
"Dylan." Tirò su col naso. "È andato a letto con un'altra. Mentre stava con me! Non riesco più a guardarlo in faccia" mi spiegò, interrotta solo da periodici singhiozzi.
La rabbia nel mio petto aumentò. "È un tale figlio di puttana! Se lo rivedo ancora, quel brutto sacco di merda, giuro che-"
"Non lo rivedrai più. L'ho lasciato" mormorò.
"M-mi dispiace, Cam" feci. "Io... Lui non ti meritava."
"Lo so. È solo che... mi ero illusa di aver trovato finalmente quello giusto, dopo tutti quegli amori sbagliati."
"Amori sbagliati? A cosa ti riferisci, Cam?" chiesi, stupita. Cam, prima di Dylan, era uscita solo con Josh e Nathan, ma erano entrambi dei bravi ragazzi... Beh, non poi così bravi, alla fine.
Camila alzò timidamente lo sguardo, puntando i suoi occhi acquosi su di me. "A te, Lauren" sussurrò.
In un primo momenti credevo di aver capito male. Non poteva aver detto 'a te', lei non era lesbica, lei non pot- O forse sì?
Sbarrai gli occhi, colta completamente di sorpresa. Una delle mie poche sicurezze della mia vita era il fatto che lei non ricambiasse il mio amore. Eppure ora lo aveva detto.
Camila si rese conto della mia reazione. Si scostò da me e cercò di asciugarsi il viso bagnato di lacrime. "S-scusa Lau, so che non avrei dovuto dirtelo..." sospirò.
E allora pensai: ora o mai più. E quindi mi tuffai. O meglio: feci un passo avanti, presi delicatamente il suo viso e la baciai.
Le sue labbra sapevano delle caramelle alla cannella che mangiava sempre, ed erano morbide, perfette. Non avevo mai baciato una donna, avevo sempre rinnegato la mia natura lesbo, ma adesso potevo dire che era totalmente fantastico.
Amavo la dolcezza delle sue labbra, ed il modo in cui ricambiava il bacio lentamente. Le sue guance erano ancora bagnate, ma il mio cuore era a casa adesso.
Il nostro bacio passò da lento a passionale, veloce, pieno di bisogno. Portai una mano dietro la sua nuca per avvicinare ancora di più il suo volto al mio e giocare con i suoi morbidi capelli, mentre lei mi cingeva i fianchi e mi accarezzava la schiena.
Indietreggiammo fino alla sua camera da letto, ci coricammo sul letto in cui tante volte eravamo state distese insieme (ma non in quel modo) e continuammo a baciarci finché non cademmo addormentate.
Ma stavolta era diversa dalla volta con Brad. Non era un peso, era una necessità. Non era forzato, era giusto e naturale.
Insieme, non potevamo essere sbagliate.
-
Il giorno successivo parlammo. Eravamo ancora a letto, e lei era intenta a giocare coi miei capelli.
"Non posso credere che tu non te ne sia mai accorta!" esclamò Camila. "Ti mangiavo con gli occhi! Tipo, quella volta in cui io e Dylan siamo venuti qui e tu eri seminuda. Non riuscivo a distogliere lo sguardo dalle tue fantastiche gambe nude! E lui invece credeva che mi desse fastidio che ti potesse guardare il culo!"
"Io non posso credere che tu non te ne sia accorta" ribattei. "Insomma, ti sbavavo dietro, letteralmente! E tu sei sempre uscita con dei ragazzi, quindi pensavo di non avere speranze."
"Io..." sospirò in difficoltà. "Credo che sia stato nuovo per me. Non potevo credere di essere attratta dalla mia migliore amica, non sapevo nemmeno di essere lesbica prima di te."
Ed era strano e allo stesso lusingante capire che qualcuno un giorno si era innamorata di me senza alcun senso, andando contro alle regole che aveva sempre seguito, contro i costumi dettati dalla società.
Io avevo sempre saputo di essere lesbica e lo avevo sempre nascosto, ma lei? Doveva essersi sentita sbagliata nel provare qualcosa per me.
"Ho paura" sussurrai, socchiudendo gli occhi per godermi il suo tocco nei miei capelli. Lei si fermò per un attimo.
"Di cosa?" chiese.
"Di questo. Ho paura che possa finire. Se dovessimo litigare? Tutti i fidanzati lo fanno, ed io non sopporterei di rompere con te" confessai. Dal silenzio che seguì, capii che stava riflettendo sulle mie parole.
"Dobbiamo per forza pensare in negativo?" domandò infine. "Cioè, guarda al presente. Abbiamo entrambe scoperto di amarci a vicenda da anni ormai, e finalmente siamo insieme. Vuoi davvero rovinare questo momento con la paura del futuro?"
Aprii gli occhi ed incontrai il suo sguardo sicuro. "Hai ragione, scusa" feci, non del tutto convinta, e lei se ne accorse.
"Non pensi che potrei essere quella giusta per te, e tu quella giusta per me? Non pensi che potremmo essere una di quelle coppie che stanno insieme per sempre e non si lasciano mai? Non pensi di potermi sopportare per sempre?"
Sorrisi. Se c'era una persona con cui volevo trascorrere tutta la mia vita, quella era sicuramente Camila.
Si sporse e lasciò che le nostre labbra si sfiorassero. Mi sporsi in avanti per averne di più, e lei si ritrasse con un sorriso scherzoso.
"Prendimi!" esclamò ridacchiando, prima di alzarsi dal letto e correre per tutta la casa.
Mi alzai anche io e ridendo la seguii. Era sempre stato così: io che inseguivo Camila, lei che amava il modo in cui la rincorrevo. E lo sarebbe sempre stato.
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She loves her; Camren [os]
Fiksi PenggemarAmavo tutto di Camila. Il suo sorriso, il suo seno, le sue labbra. Il problema? Lei era indiscutibilmente etero, ed io ero la sua migliore amica. [One Shot Camren, divisa in tre parti. Conteggio: 3117 parole]