Margot

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L'agente Loris mi fece qualche altra domanda su Lena, se aveva mai parlato di qualche posto speciale o di qualche persona importante e se mi tornava in mente qualcosa di non esistere a chiamarla.
Non l'avrei fatto, ero io quella che l'avrebbe salvata, loro non ci sarebbero riusciti.
Aprii la lettera, la scrittura era minuta e fitta. Non era per niente quella di Lena e lei non avrebbe mai scritto quelle stronzate come "devo farlo mi dispiace, ma questo posto mi sta soffocando, non resisto più". È di Lena che si parla, lei la vita l'amava, la proteggeva come la cosa più preziosa. Il mio primo giorno qua dentro, mi sentii piccola e sola. Volevo solo che tutto finisse. C'era una ragazza più grande, soffriva di anoressia nervosa, ma era una stronza incredibile. Mi trattava male e io non reagivo, abituata agli insulti di mio padre. Lena un giorno le mollò uno schiaffo, si urlarono un po' contro e alla fine l'ebbe vinta. Era un angelo, fu quello il mio unico pensiero. Divenne la mia compagna di stanza, la mia migliore amica, la mia salvezza. È ora di essere io la sua.
Aprii il cofanetto, scacciando le lacrime e i ricordi. Dentro c'era una chiave, e delle collane, trovai anche il suo diario, quello che il suo psicologo la costringeva a tenere. Svuotai completamente il cofanetto e notai che il fondo si muoveva. Corsi alla scrivania cercando qualcosa per rimuoverlo. Presi una forcina, l'aprii e la infilai sotto il "finto fondo". Lo rimossi e dentro trovai una seconda lettera. "Se conoscessi il dolore vero, non avresti l'imprudenza di sprecare lacrime per questa minuscola contrarietà". Cime tempestose! Lo riconobbi subito, Lena ne era ossessionata. Prendo subito il libro e notai un foglio bianco a mo' di segnalibro. Notai che era una lettera di Lena, con la sua solita scrittura indecifrabile e incasinata.
"Margot, non ho molto tempo. Ti diranno delle cose, ma tu non devi credergli. Non fidarti di nessuno. Devo andarmene, e scusa ma se ti avessi detto la verità ti saresti imposta di venire con me, e io non posso permettermi di perderti. Prometto che ti contatterò appena possibile, scusami, non arrabbiarti. Ti verrà dato un pacco, c'è un cellulare di quelli usa e getta, sii prudente. Continua la tua vita come se niente fosse, e non combinare guai. Sii cortese, coraggiosa e sorridi un po' che non si può vedere un'ombra così oscura, in un'angelo. Ti voglio bene, Lena.
P.s. brucia la lettera appena la leggi."
Dio Lena, io non posso stare senza far niente con le mani in mano lo sai.

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