Sofia aprì gli occhi di scatto, ansimante, e girò la testa per la stanza: osservò la trapunta viola con i fiori verdi, la carta da parati bianca come la neve, la libreria colma dei suoi libri preferiti,il suo amato quaderno "segreto" sulla scrivania di legno chiaro e l'armadio nero dello stesso materiale. Si volse verso la finestra e vide che il sole iniziava a spuntare dietro le colline erbose. I primi raggi di sole, flebili e caldi vista la stagione, rendevano il cielo più bello che mai: aveva sfumature rosa, dorate e più in alto azzurrognole. Sofia si stropicciò i suoi occhi verdi e rimase incantata da quella vista meravigliosa e calmante: aveva bisogno di schiarirsi le idee, dopo l'incubo di quella notte -come succedeva spesso negli ultimi giorni, in realtà-. Chiuse gli occhi, rivivendone le scene.Si trovava in un prato molto ampio, dove alla fine si trovava un palazzo di marmo bianco finissimo e ai lati sorgevano palazzi e case, con porte enormi, alcuni in rovina o anneriti a causa degli incendi. Il cielo era limpido e azzurro e dietro i palazzi, attraverso le vie che vi si aprivano in mezzo, si riusciva intravedere la Terra. "Draconia!" si disse Sofia, e il cuore le si riempì di serenità e felicità. Poi, girando la testa verso sinistra, sotto una quercia dalle foglie verdi e brillanti, notò una figura forte e possente, molto grande, di squame verde smeraldo e con artigli affilati e sottili. Le mancò il fiato: "Per tutte le creature fantastiche! Ma lui è ... è ..." pensò, ma non riuscì a terminare la frase che il magnifico drago si girò, le sorrise e la salutò.
-Ciao Sofia- disse e lei gli corse incontro, abbracciandolo.
- Thuban, sei davvero tu? Mi sei mancato così tanto!- esclamò lei e lo strinse ancor di più, con un sorriso a trentadue denti sul viso cosparso di lentiggini.
- Mi sei mancata anche tu.-, rispose tranquillamente lui. -Allora, come stai? Come vanno le giornate lì, sulla Terra?- domandò voltandosi e iniziando a camminare verso un albero particolare, più grande e più rigoglioso di tutti gli altri: l'Albero del Mondo; poi vi si accucciò sotto . Sofia lo seguì e lo imitò, sedendosi sull'erba fresca per la rugiada e rimanendo incantata ancora una volta dalla grandezza e dalla bellezza dell'albero: su di esso, i cinque frutti dei draghi splendevano, illuminando i rami a cui erano attaccati degli stessi colori. Rosa, oro, azzurro, viola e verde.
- Sto bene, e le giornate le passo con gli altri draconiani. Dopo le lezioni con il prof., ci divertiamo insieme. Ma come mai ti sto sognando? E' soltanto da pochi giorni che mi capita e scommetto che non è la mia fantasia a volerlo, per quanto ciò mi dispiaccia... - .
Vide Thuban che apriva la bocca per risponderle ,ma non fece in tempo ad udirne una sola sillaba che una voragine buia e senza fine si aprì sotto di lei. Una paura folle l'avvolse, ma non riuscì neppure a gridare. Sentì una risata agghiacciante e maligna rimbombare all' interno di quell'enorme buco.
-Non è ancora finita, ma quando lo sarà di voi stupidi draconiani non rimarrà altro che un mucchio di cenere! E' una promessa!!- urlò sempre la voce. Sofia chiuse gli occhi e riuscì ancora ad ascoltare una parte di quella risata sadica, prima che lo stomaco le saltasse in gola e lei precipitasse.
Si alzò velocemente dal letto e andò in bagno a farsi una doccia ancora tremando, togliendosi di dosso il sudore. Poi tornò in camera e si vestì: indossò un paio di jeans scoloriti, una maglietta bianca, una felpa verde muschio, un paio di All Stars sfilacciate nere. Si guardò allo specchio appeso alla parete, di fianco alla porta: era snellita molto negli ultimi tempi, si era alzata e il suo corpo aveva assunto delle curve leggere, non troppo accentuate; inoltre i suoi capelli erano cresciuti in lunghezza, arrivandole fin lo sotto le scapole, ma erano pur sempre rimasti un groviglio rosso e riccio. Il viso era dimagrito e le lentiggini si trovavano sotto gli occhi come sempre, nonostante in quel momento sembrassero brillare per la luce del sole. Scese piano le scale, cercando di non fare rumore. Stava per chiudersi la porta alle spalle, quando sentì un rumore provenire dalla direzione del garage: si girò di scatto, sull'allerta. Le mancò il fiato, come ogni volta le accadeva nel vederlo: sulla porta si trovava Fabio, inginocchiato a terra, intento a raccogliere i cocci di vetro che si erano sprigionati dalla caduta di un vaso colorato. Lui ed Ewan erano gli unici che non erano cambiati poi tanto d'aspetto: era divenuto più alto (sovrastando Sofia sempre di quindici centimetri, nonostante lei si fosse alzata), il suo corpo era magro ma piuttosto scolpito e la pelle era leggermente abbronzata. I capelli erano rimasti gli stessi riccioli voluminosi, ribelli e castani che lei tanto adorava e ovviamente ai suoi occhi molto scuri (quasi neri) e profondi, diffidenti con la gente, era accaduta la stessa sorte. Aveva addosso un paio di jeans leggermente strappati, una felpa con cappuccio nero con sotto una t-shirt grigia e ai piedi portava delle vecchie Nike nere. Alzò lo sguardo su di lei e le sorrise impacciato, voltandosi poi verso i cocci per non dover mostrare il suo imbarazzo nel vederla sogghignare sottovoce.
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I poteri di Mashit - La Ragazza Drago 6
FantasíaSono passati quasi due anni dall'ultima battaglia contro Nidhoggr e gli ex draconiani trascorrono le loro giornate come dei ragazzi normali: studiano in scuole diverse ,guardano film, parlano, ridono, fanno passeggiate, vanno in giro, si divertono i...