Capitolo 3

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Dopo un lungo viaggio passato a riflettere sulla mia vita, lo so penso troppo e non mi fa per niente bene, arrivo alla fermato dove ad aspettarmi c'è mia madre che mi accoglie con un caloroso abbraccio.
Tornate a casa mi fa l'interrogatorio su ogni cosa: studio, voti, Jenny tutto quanto. Ogni tanto le mento oppure non dico alcune cose perché me ne vergogno profondamente. Non sa che a scuola sono la ragazza più sfigata, quella che è odiata e presa in giro da tutti, beh non ho parlato neanche di Andrea, neanche io so bene se posso reputarlo un amico quindi meglio evitare questo argomento.
Dato che è già pomeriggio tardi, mi faccio una doccia nel mio amato bagno e sto un po' in camera mia. Mi è mancata è da tanto che non la vedevo, circa 3 mesi.
È piccola con un letto, una scrivania e un armadio e basta. Non ho mai amato i poster, o qualsiasi cosa riguardasse boyband e serie tv.
Sento mia mamma chiamarmi per andare a cena. Durante tutta la cena mi racconta di Mike, mi dice anche che ha un figlio di un anno in più di me e che domani a pranzo ci sarà.
"Mamma quel ristorante non è troppo caro per noi?"
"Stai tranquilla tesoro pagherà tutto Mike, non vede l'ora di vederti"
Si giusto mi sono dimenticata quanto fosse ricco, d'altronde è il capo di un industria tessile molto conosciuta.
La serata passa velocemente tra chiacchiere e un film abbastanza noioso.

La mattina dopo mia madre mi sveglia tutta indaffarata a vestirsi. Cavoli non mi ero accorta fossero le 11 di mattina, è da un po' che non mi svegliavo così tardi, d'altronde il mio amato letto è insostituibile.
Faccio colazione, una bella doccia, mi trucco un po' e mi vesto con un vestito nero un po' corto, collant nere e scarpe con il tacco sempre nere. Voglio fare bella figura e poi mia mamma mi ha praticamente obbligato.
Arrivate al ristorante con 10 minuti di ritardo per colpa mia, dove tutto il tragitto mia mamma mi ha rimproverato, davanti al ristorante vedo un signore sui cinquant'anni, più o meno come mia mamma, che ci viene incontro.
"Piacere Mike tu devi essere la figlia"
"Piacere Kate" Okay sono super imbarazzata ma la faccia dell'uomo mi sembra eccessiva perché mi sta guardando così?
"Si chiama Caterina ma vuole essere chiamata Kate anche se non è per niente un bel nome"
Okay ora ho capito. L'uomo mi rivolge un sorriso e saluta mia mamma con un bacio a stampo, credo che si stiamo più che frequentando.
"Scusate mio figlio arriverà a momenti è sempre in ritardo"
"Non ti preoccupare anche Caterina lo è sempre"
"Non quanto mio figlio, lui non lo batte nessuno. Non sarà di bell'umore lui odia venirmi a trovare"
"Buongiorno padre" una voce fredda copre le parole di Mike, una voce quasi famigliare, quasi mi viene un colpo quando vedo che il figlio del compagno di mia madre, se si può definire così, è Andrea.
"Kate ci si rivede" giuro di aver sentito anche un 'ancora' dio che voce sprezzante.
"Già" fredda come al solito come devo essere con lui.
Mia madre e Mike ci guardano strani tant'è che dato che non vedo segnali di vita da Andrea rispondo io.
"Ci siamo visti due volte perché è un amico di Jenny" non proprio ma spero davvero non controbatta e per fortuna così è stato.
Entriamo dentro al ristorante.
Mike è davvero simpatico, sto ridendo come una matta mentre Andrea sembra un cane bastonato.
A metà dolce, dopo che non ha aperto bocca per tutta il pranzo, annuncia che se ne va perché è in ritardo.
Suo padre cerca di farlo rimanere ma lui gli risponde veramente in modo sprezzante e Mike è costretto a lasciarlo andare ma prima...
"Kate esci un attimo"
Sembrava più un obbligo che una richiesta, anzi era proprio così perché mi ha preso per un polso e mi ha portata fuori dal ristorante, dando anche abbastanza spettacolo, tant'è che alcuni clienti si girarono a guardarci. Non mi sono opposta per non fare altri casini.
"Senti non fare la ragazzina innocente perché sei qui?"
"Tuo padre si sta frequentando con mia madre" concisa e fredda perfetto sto diventando brava.
"E io perché sarei dovuto venire?"
"Questo non lo devi chiedere a me"
"Senti non fare la bimba innocente"
"Non lo sto facendo! Ma cosa vuoi da me!"
Senza neanche rispondergli, forse ho urlato troppo, ha preso e se n'è andato.
Io un pó scossa sono tornata di là per concludere il pranzo.
Nessuno mi ha fatto domande e gliene sono grata.

"Quel ragazzo è davvero strano" afferma la mia amica dopo averle raccontato Cos'è successo oggi.
"Si troppo, pensavo di non rivederlo più e invece scopro che è il figlio del compagno di mia madre, cos'ho fatto per meritarmi questo..."
"La vita a volte è veramente crudele" Ho tolto le parole anche a Jenny e succede raramente.
"Jenny ci sentiamo, devo andare a cena"

"Tesoro quel ragazzo mi sembra così strano, tu che lo conosci sai il motivo per il quale se n'è andato prima che il pranzo finisse?" Perché bisognava parlare di lui, la cosa mi irritava parecchio.
"Non lo so mamma, non mi va di parlare di lui, odio le persone che si comportano così. Basta farmi ste domande" Okay non ce la facevo a stare tranquilla, mia mamma accorgendosene cambiò argomento più o meno.
"Domani a cena saranno di nuovo qui, avevo pensato di passare una giornata per negozi"
"Facciamo solo la mattina così il pomeriggio studio e tu cucini"
Finita la cena corro in camera per chiamare Jenny non capisco perché ero così nervosa.

"Jenny mi da fastidio il comportamento di quel ragazzo chi si crede di essere!"
Okay stavo degenerando, non me ne è mai importato niente.
"Dai Kate perché fai così lascialo stare"
"Facile dirlo, forse diventerà il mio fratellastro"
"Stai tranquilla, fatti una camomilla e vai a dormire scusa tesoro sono con Lucas..." e mi mette giù perfetto ho rovinato mezza serata con il suo ragazzo, che amica stronza che sono.
Faccio come mi dice e mi butto a letto, mi continuo a girare ma nulla.
Mi alzo e ispeziono un po' la camera era da così tanto che non lo facevo.
Ho trovato un portafoto con un sacco di foto di quando ero piccola, anche con mio padre e questo mi ha portato a rattristirmi così ho deciso di chiudere tutto e dormire, ormai erano le 3.
"Caterinaaaa" sento mia madre gridare e venire verso camera mia.
"Sono le 10 e sei ancora a letto muoviti che dobbiamo andare per negozi"
Dal tono di voce mi sembra davvero arrabbiata, sbuffo e mi alzo dal letto.

"Tesoro volevo comprarti un vestito per Natale e dato che non volevo sbagliare sono venuta con te" Annuisco e entriamo dentro a un negozio. Cavoli un vestito bellissimo mi appare davanti ai miei occhi appena entro. Devo ammettere che che non sono una di quelle ragazze con vestitini corti e abbastanza scollati ma Jenny mi sta cambiando e poi quello è bellissimo, bordeaux corto con uno scollo a cuore.
Vado subito verso quel vestito e vedo il prezzo, okay non posso dire a mia madre che mi piace si sentirebbe in colpa perché non può permetterselo.
"Tesoro quel vestito è stupendo" perfetto aveva visto quanto mi piacesse...
"Dai su provalo"
"Mamma non lo so non è il mio genere..." Lo adoravo ma non potevo, non sono una di quelle ragazzine viziate che vuole ogni cosa.
Alla fine mi ha praticamente trascinato nel camerino per provarlo e oddio mi sta benissimo, è strano vedermi così davvero ma mi ci sto abituando.
Esco e mia mamma resta a bocca aperta.
"Sei un incanto allora è deciso"
"No mamma costa troppo" okay dovevo dirglielo.
"Tesoro stai tranquilla è un mio regalo, non mi chiedi mai nulla a scuola sei bravissima"
Acconsento perché sapevo che l'avrei fatta restare male.

La giornata la passo sui libri mentre mia madre cucina.
Chissà se verrà Andrea...
Ho deciso che il vestito lo metterò domani dato che è Natele oggi invece mi metto una gonna e una camicetta.
Quando sento suonare il campanello mi avvio alla porta.
Vedo Mike salutare mia mamma e poi me e dietro di lui Andrea sono alquanto stupita infatti Mike quando mi abbraccia mi fa " L'ho obbligato io a venire, dobbiamo dirvi una cosa" io annuisco imbarazzata. Cosa ci dovranno dire di così importante?
Andrea mi saluta appena e ci sediamo al tavolo da cucina.
Come di tradizione alla Vigilia mangiamo pesce.
"Ragazzi dobbiamo parlarvi" Mike ad un tratto è diventato serio e il mio pezzo di dolce mi stava andando di traverso.
Siamo diventati tutti silenziosi aspettando che continuasse.
"Avevamo pensato di convivere, ormai è da tanto che ci frequentiamo, verrete abitare da noi dato che la casa è più grande, anche se so che verrai poco" si riferiva a me e io ero contenta per mia mamma così non restava più da sola ma mi sarebbe mancata la mia casa.
Non potevo non farla questa domanda
"La nostra cosa verrà venduta?"
"No tua madre non vuole"
"Okay se voi siete contenti lo sono anche io" non riuscivo a dire niente non so il motivo ma avevo un senso di tristezza a non vivere più in questa casa.
Andrea invece si alza ed esce dalla casa sbattendo la porta. Mike si scusa.
"Caterina so che ti sto chiedendo molto ma potresti parlarci domani?"
"Si va bene" non volevo ma non potevo fare altrimenti.
Così la Vigilia di Natale finisce piena di sorprese sperando che domani vada meglio...

Non si è davvero così timidiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora