Dopo 4 lunghe ore di viaggio,dopo le mie continue lamentele siamo finalmente arrivati ad Amsterdam.
È molto bella anche solo vista da un finestrino.Finalmente siamo arrivati nella nostra nuova casa ed è a dir poco stupenda, molto moderna come piace a me.
Disfo un po' di scatoloni e scendo giù in cucina,do una affettuoso bacio a mio padre e mi siedo per bere un sorso d'acqua.
"Jo, ti andrebbe di andare ad ordinare delle pizze?sai non abbiamo ancora niente in casa e non so cosa preparare" mi disse mio padre con tono stanco. In fondo glielo devo ha guidato per più di 4 ore.
"Va bene papà, allora io vad..aspetta dove si trova la pizzeria?" a un certo punto gli spuntò un sorriso beffardo.
"Prova a chiedere al nostro vicino di casa" lo sapevo era solo per farmi parlare con qualcuno.
"Aah che palle" imprecai
Andai in camera mi cambiai misi dei pantaloncini,un top nero che faceva vedere il piercing sull'ombelico e scesi di sotto per avviarmi verso la casa del nostro vicino.
Bussai alla porta indietreggiando un pochino sperando che non ci sia nessuno in casa.
Quando la porta sì aprì.
Una donna sulla quarantina (penso) mi sfoggia un enorme sorriso, e proprio quando sono pronta ad aprire bocca lei mi procede.
"Dan scendi hai una vis.."
La fermai subito.
" No mi scusi non sto cercando emm..come si chiama già..Dan ecco!!"
Esclamo.
Intanto proseguo.
" Sono la nuova vicina e mi chiedevo se anche solo lei mi potesse dire dove posso trovare una pizzeria nei dintorni" dissi sfoggiando uno dei miei sorrisi più falsi.
" Tranquilla cara, Dan sarà felice di aiutarti."
Cazzo
"Emmn non deve per forza a me basta la via"
Lei si rifiutò un'altra volta e dovetti aspettare quel dannato Van?Stan?
•Dan porca puttana, si chiama Dan•
Disse la mia vocina nella testa.
Sisi quello che è.
Dopo un po' di tempo un ragazzo muscolo, coi capelli bruni e gli occhi verdi e il viso coperto interamente dalle lentiggini scese dalle scale e rimase fermo immobile quando si accorse della mia presenza.
"Dan tu ora accompagnerai questa bellissima ragazza da Tino per una pizza, è la nuova vicina e non conosce niente del posto" disse lei tutto d'un fiato.
"Mmm..ok allora vieni con me" uscì dalla porta e io lo seguì.
Dopo aver camminato un po' il silenzio fu interrotto da lui.
" Allora come ti chiami?"
" Mi chiamo Jo tu?" Dissi senza degnarlo di uno sguardo
" Io sono Dan ma penso che tu lo sappia già dopo aver sentito il mio nome in tutte le urla di mia madre" e scoppiò in una risata
" Emm si scusa che stupida" e accenno un sorriso.Dopo calò il silenzio.
"Parlami un po' di te della tua vita.."
Mi chiese lui.
Uffi mi sto già stufando non mi piace quando gli altri vogliono sapere tutto di me.
" Ho 17 anni,vivo con mio fratello e mio padre, domani incomincio la scuola, odio tutti, letteralmente. Probabilmente quest'anno lo passerò a mangiare da sola sotto un albero per star lontana da tutte quelle persone fastidiose"
E faccio una smorfia. Lui invece sorride.
" Tranquilla ci sarò io a tenerti compagnia sembri molto più simpatica tu di quasi tutti i miei amici." Mi metto a ridere.
"Io simpatica? Ho tanta paura che rimpiangerai quello che hai appena detto " dico continuando a ridere.
"Non puoi essere così male Jo, sei bella, un po' acida ma scommetto che c'è una parte di te che nessuno ha ancora scoperto e che tutti amerebbero."
Rimango bloccata a quelle parole è proprio come ha detto lui ma come ha fatto?. Poi la sua voce interrompe i miei pensieri.
" Hey Jo dimmi le pizze che vuoi,te le ordino e poi torniamo" annuisco, gli dico tutto e dopo cinque minuti torna fuori con tre pizze in mano. Faccio per prendergliele ma lui si rifiuta.
Dopo aver chiacchierato ancora un po' con Dan ci ritroviamo davanti a casa.
"Allora Jo domani ti va di incontrarci prima di entrare a scuola, sai ti faccio conoscere un po' di gente se vuoi."
"Va bene spero solo di sopportarli come sopporto te" e lui si mette a ridere.
"Quindi posso considerarmi tuo amico?" Mi chiede
" Sì " lo abbracciai e corsi dentro casa, chiamai tutti a tavola e cominciammo a mangiare. Subito dopo aver finito andai a farmi una bella doccia calda nonostante i 30 gradi. Mi asciugai i capelli e mi distesi sul letto per poi andare a dormire.
