5. È carino, interessante..

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Cominciò la prima ora. Tate non c'era.
Decisi non pensare più a lui e di concentrarmi sulla lezione. Già, non avrei più perso il mio tempo a pensare a quel ragazzo con un sorriso irresistibilmente sexy...
«Prof. posso andare in bagno?» chiesi. L'unico modo per evitare la noiosa lezione di fisica era andarmene. Stavo percorrendo il breve tratto che divideva la toilette dal corridoio quando... Vidi Tate poggiato al muro. Stava ascoltando la musica, battendo il piede a ritmo. Feci qualche altro passo. Tate mi vide e si tolse gli auricolari.
«Ciao!» mi disse. «Tu sei Sahara, giusto?».
«Si». «Perché non sei in classe?» gli domandai turbata.
«Sentivo il bisogno di distacco». Risposi sarcastica: «Così ti perderai la meravigliosa lezione di fisica». «Non si smette mai di imparare, giusto?» sorrise.
Cominciai a capire. «Ieri mi hai chiesto di parlare, bene parliamo». Mi sedetti sul pavimento con la schiena poggiata al muro. Tate fece lo stesso sedendosi accanto a me, sembrava interessato. Parlammo di tantissime cose: la nostra famiglia, i pensieri per il futuro, l'infanzia. Ci piacevano le stesse cose.
«Adoro far passare le mani nell'erba»
«Anch'io! Da una senzazione rilassante».
Suonò la campana dell'intervallo. Subito ci alzammo in piedi prima che qualcuno uscendo dalla classe ci potesse vedere.
«Andiamo in cortile...» propose Tate.
«Ma come adesso?».
«Sì. Oggi non scende nessuno e se dobbiamo parlare preferisco che l'ambiente sia tranquillo».
Accettai il suo invito. Di corsa scendemmo le scale e, una volta giunti al piano terra, evitando che qualcuno ci vedesse, riuscimmo a sgattaiolare in cortile. Ci appostammo poi sulle scale antincendio. «Perchè sei venuto qui?» chiesi.
«Non lo so. E tu perchè ti trovi qui?»
«Non lo so. Vorrei essere ovunque tranne che in questa merda. Mi sento come imprigionata».
Tate fece un sorrisetto. Il resto del tempo lo passammo a guardarci. Avevamo entrambi degli sguardi profondi.
«Hai da accendere?» tirai fuori dai jeans un pacchetto.
Tate prese un accendino. Misi la sigaretta tra i denti e avvicinandomi Tate riuscì ad accendermela.
Poco dopo sorrise, quasi ridendo.
In quel momento sperai con tutta me stessa che la campanella non suonasse.

Fine del capitolo 👯🐾🐾

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