"La vera forza non è guardare avanti, ma guardare indietro senza avere rimorsi"
-Viry_xxAppena sentii un grosso vuoto allo stomaco e le orecchie tapparsi, mi resi conto che l'aereo era decollato.
Posai il telefono che fino a quell'istante avevo usato per ingannare il tempo, sul bracciolo del sedile e mi affacciai al finestrino.
Il mite cielo di un'estate che sfumava per lasciare spazio all'autunno era di un rosa candido e opaco. Erano le quattro di mattina e non riuscivo a tenere gli occhi aperti per la stanchezza, eppure mi imposi di concedermi il piacere di quel panorama meraviglioso.L'aereoporto diventò sempre più piccolo e dopo un po' iniziai a vedere le case, le città e tutta l'Italia. La sensazione che provai fu strana, in quei pochi attimi mi resi conto che quella terra non mi sarebbe mancata affatto.
Per tutti gli anni delle elementari e delle medie ero stata una ragazza troppo creativa e fantasiosa per essere accettata da miei coetanei. Adoravo dipingermi braccia e gambe con i pennarelli, fare strani abinamenti con i vestiti, colorarmi i capelli con tutto ciò che trovavo. Volevo essere speciale. Non avevo mai sopportato l'idea di essere uguale a qualcun'altro, quando qualcuno copiava ciò che facevo mi arrabbiavo da morire e col tempo le persone iniziarono a trattarmi male ed ad odiarmi.
Al liceo cambió tutto, l'estate prima dell'inizio del primo anno iniziai a regolarmi e a creare un unico stile, tinsi completamente i capelli e cercai di preparare un atteggiamento nuovo da presentare ai miei nuovi compagni, per non rischiare di ritrovarmi esclusa come negli anni passati.Il liceo artistico sarebbe stato il posto perfetto per una come me, piena di ragazzi e ragazze con la mia stessa passione. Avrei portato avanti i miei talenti per la fotografia, il disegno, la recitazione e la musica, però i miei decisero che per avere un buon futuro mi sarei dovuta impegnare sulle cose che contano davvero, abbandonando i miei stupidi sogni di ragazzina. Ho litigato molto con loro, eppure non hanno mai cambiato idea.
Hanno subito deciso di mandarmi in un liceo privato, con la speranza che i professori rigidi e severi e le regole ferree avrebbero messo in riga il mio carattere ribelle. Purtroppo per loro, sono rimasta la stessa di sempre.Al liceo non è cambiato molto, come al solito, per via del mio carattere aggressivo e propenso alla lite, non ho avuto molte persone da salutare alla partenza, a parte i miei parenti e i miei due migliori amici, che però credo si siano già dimenticati di me.
Questa probabilmente sarà l'unica possibilità che ho per riuscire a farmi degli amici e non ho voglia di sprecarla. Voglio ricominciare tutto da capo.
Vidi l'aereo immergersi in un mare di nuvole, non era la prima volta che volavo, eppure questa volta mi sembrò tutto più speciale. Mi sentivo come il cielo. Di nuvole ce ne sono molte, di stelle ancora di più, lo stesso vale per i pianeti e le terre, eppure il cielo è uno, completamente diverso da ciò che lo circonda, ma perfetto nella sua unicità.
Presi il mio cellulare abbandonato sul bracciolo del sedile e scattai una foto da inviare a Debora, la mia "ex migliore amica".
《signorina, è pregata di spegnere il telefono o metterlo in modalità aerea.》mi disse un'hostess con la erre moscia e un seno enorme strizzato nella camicia striminzita.
《invio solo una foto.》
《può inviarla all'arrivo, adesso spenga il telefono.》disse con un'aria calma e cordiale che mi fece innervosire.
Per un attimo fui tentata di risponderle ma lo sguardo severo di mia madre mi fece bloccare subito. Forse era meglio evitare di fare questioni.
Accesi la modalità aerea e misi le cuffiette, ascoltando "No control" dei One Direction.***
Il tempo passò velocemente, ripercorsi con la mente la mia adolescenza per tutto il tempo. Stufa della musica, mi girai verso mia sorella, seduta a fianco a me. Aveva gli auricolari nelle orecchie e guardava il telefono sorridendo. Mi sporsi per vedere cosa guardava: stava sfogliando le foto di un ragazzino biondo ossiggenato con degli occhi cangianti da paura, era piuttosto fighetto, diverso dai ragazzi che frequentava di solito. Ad occhio e croce aveva un'annetto più di lei.
《Chi è?》
Lei sussultò e bloccò la scermata.
《Sofy, l'ho già visto, dai, dimmi chi è》
《Non ho molta voglia di parlare di lui...》il suo sguardo era triste.
《È successo qualcosa?》chiesi preoccupata.
《No, nulla, non ti preoccupare》
Sofia riprese ciò che stava facendo e io rimasi sola e annoiata.
"Sarà davvero un lungo viaggio..." pensai.
Fanciulleeeeeee
Eccomi tornata dopo tutti questo mesi con una nuovissima storia!
Questa è un po ' diversa da Apocalypse e Thieves, è più simile a Love hurts.
Anche questa è una fanfiction ma, questa volta, sarà su Justin Bieber. Come Lauren (la protagonista, il suo nome sarà detto nel prossimo capitolo), ho scelto la ragazza della foto di copertina, io non so quale sia il suo nome, ma so che è molto famosa su tumblr, se voi lo sapete scrivetemelo nei commenti.
Volevo scusarmi per il capitolo noiosissimo, ma ci tenevo a raccontare il suo passato per farvi capire meglio il resto della storia.Volevo avvisarvi che in questa storia citerò interamente o parzialmente, alcune scene che sono successe nella mia vita. Non vi dirò quali sono, perché sono cose abbastanza personali ma, sinceramente, sono così ricche di coincidenze e colpi di scena che sembravano fatte apposta per essere scritte su una fanfiction!
Sarà una storia molto particolare e intricata, come tutti i miei scritti non mancheranno momenti di suspense e colpi di scena, ma soprattutto, ci sarà qualche scena... spinta, quindi se non vi piacciono non leggete.
Nella storia sono presenti scene esplicite di violenza, sesso, droga, atti vandalici, autolesionismo, depressione, bulimia e tanto altro. Se non vi piacciono vi sconsiglio di leggerla.
Spero che gradirete.❤
Viry_xx
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TROUBLEMAKER
Fanfic[È stata scritta qualche anno fa, quindi non rappresenta al meglio il mio stile di scrittura attuale] Ho sempre avuto l'aspetto di una che porta guai, con la mia lingua tagliente, un look provocante e il comportamento di una ragazza che sa cosa vuol...