"Droghiamoci di libertà"
-viry_xxPer tutto il tragitto Sam e gli altri non hanno fatto altro che svuotare bottiglie di Vodka e Gin. Riesco a sentire il loro fegato bruciare ogni volta che sorseggiano i potenti alcolici.
Sono sempre più sicura della mia decisione di non bere nulla, di sicuro avere almeno una persona sobria nel gruppo potrebbe evitare troppi casini. O almeno spero.Non ho idea di dove si stiano dirigendo, i miei brutti presentimenti si fanno sempre peggiori e una strana sensazione sulla schiena ne è la prova. Attraversiamo molte strade che non conosco, la mia testa mi dice di correre via da quella banda di pazzi, ma l'istinto vuole andare fino in fondo, pur sapendo che non finirà bene.
Arriviamo in un quartiere che mi è familiare, il che è strano, visto che è la prima volta che esco da quando sono qui. Noto un grande edificio ergersi davanti a me, riconosco le pareti biancastre, i tavolini rossi, gli armadietti azzurri e il grosso cancello di ingresso, e mi rendo conto che questa è la mia scuola. Ora sono ancora più confusa di prima.Li vedo passare da un'insenatura tra i fili spinati del campo da calcio ed entrare come se nulla fosse. Senza tutti i ragazzi che ci sono ogni giorno sembra persino più grande di quanto non sia già. Vedo uno dei ragazzi allungarsi e prendere un borsone da dietro un cespuglio e cacciare fuori delle bombolette spray.
"Che dobbiamo fare?" Chiedo a Sam.
Lei mi guarda per qualche istante e poi scoppia a ridere. La situazione sta diventando imbarazzante.
Uno dei ragazzi di cui non ricordo il nome mi risponde urlando "Vandalizziamo!" seguito dalle urla di tutto il gruppo.
Entriamo correndo e iniziano a sparare vernice spray a caso sui muri, saltando e finendo per urtare sedie e cestini che finiscono sul pavimento.
Tutto ciò è a dir poco sconcertante, non riesco più a rimanere qui e guardare questo scempio. Inizio ad avviarmi verso l'uscita. Gli altri si stanno divertendo troppo per poter notare la mia assenza.
Non riesco a capire cosa mi prende, è tutto così strano e scorretto, eppure ho la dannata voglia di tornare lì. Ho la dannata voglia di mettermi nei guai e di pagarne le conseguenze. Forse è per questo che si finisce per sbagliare, perché, in fondo, anche se sappiamo che finirà male, noi vogliamo scoprire comunque come andrà a finire. E forse è per lo stesso moltivo che i miei piedi all'improvviso cambiano strada, tornando verso quel gruppo di ragazzi che di sicuro mi avrebbe messo nei guai."Signorina, non può stare lì" sento un uomo gridare verso di me, cogliendomi alla sprovvista.
Mi fermo all'istante, senza riuscire a trovare il coraggio di voltarmi a vedere chi ha pronunciato quella frase. Trattengo il respiro finché non mi rendo conto che non ho più fiato e, solo allora, riprendo a respirare.
D'istinto entro nel primo posto che mi trovo davanti: la scuola. Mi rendo conto che è stata la peggiore delle idee, ma forse tornare indietro ora sarebbe peggio. Corro in una direzione qualsiasi mentre il suono delle sirene riempie le mie orecchie. Scendo le scale così velocemente da rischiare di cadere ed entro nella prima porta che mi trovo davanti: gli spogliatoi maschili della palestra.
Cerco di ignorare il tanfo che c'è qui e cerco di infilarmi in uno degli scomparti per le borse. Magicamente riesco ad entrarci e mi chiudo, controllando di non aver fatto scattare la serratura.Sento qualcosa di piccolo e strano sotto al sedere e prendo il telefono per farmi luce. Vedo un preservativo -per fortuna non usato- ancora avvolto nella confezione argentata. Mi chiedo quale ragazza sia incinta in questo momento.
Lo poggio sul -se così si può chiamare- "pavimento" e cerco di mantenere il respiro regolare, con scarsi risultati.Ad occhio e croce non dovrebbero essere passati nemmeno cinque minuti, quando sento delle urla e delle risate molto vicine. Tiro fuori la testa per vedere cos'è e mi ritrovo davanti Sam e gli altri. Continuano a ridere, completamente inconsapevoli di ciò che sta succedendo.
Oltre il gruppo di ubriachi, in fondo alla palestra, vedo una porta secondaria e ho l'impulso di scappare, ma non posso lasciare Sam qui. La prendo per mano e corro via, accorgendomi dopo pochi istanti che dietro di noi c'è anche Silvana. Oltrepassiamo di corsa la palestra e appena varchiamo la porta Sam cade sul cespuglio. Inizia a ridere, ma non c'è tempo, così la prendo per un braccio e la tiro via.
"Zitta" Le ordino.
"Okay" dice ridendo troppo rumorosamente.
Le auguro mille volte di cadere e farsi male, però scaccio via questo pensiero, per concentrarmi su ciò che sta succedendo. Cerco di trovare delle strade che mi siano almeno un minimo familiari e, appena ne trovo una, mi dirigo verso il parcheggio in cui Sam ha lasciato la moto. Il cuore mi sta esplodendo nel petto. Quando sono ormai a meno di un isolato, sento di nuovo le sirene. Sta volta si avvicinano. Ricominciamo a correre ed a questo punto che le ragazze iniziano a stancarsi e a lamentarsi, rendendo il tutto molto più difficile.
Arriviamo vicino al garage ed entriamo, un uomo di grossa stazza ci passa accanto, non notandoci a causa della penombra da cui siamo avvolte, appena corre via, ci inoltriamo nel parcheggio.
Vedo la cabina del parcheggiatore aperta e così entro. Sto per fare una stupidagine, ma non posso fare altrimenti. Prendo le chiavi poggiate sulla piccola scrivania e apro il cassetto, cercando quelle della moto di Sam, sento le sirende della polizia diventare sempre più forti, così prendo delle chiavi a caso.Premo i pulsanti di apertura iniziando a girare e appena vedo i fari di un'auto illuminarsi, tiro Sam e Silvana per un braccio e le butto dentro, chiudendo la portiera. Chiudo l'auto e cerco di farle nascondere il meglio possibile.
Iniziano a ridere e a dire cose stupide e così mi pento di averle portate con me. Abbraccio forte le ginocchia cercando di nascondermi il meglio possibile. Il rumore delle sirene echeggia nell'aria, rimbombandomi nelle orecchie. Le immagini sfocate della penombra iniziano a stravolgere i miei occhi, facendomi immaginare forme strane tra gli oggetti. Silvana continua a ridere, così le do una gomitata sulla spalla per zittirla.
"Ahi!" È tutto ciò che dice prima di chiudere definitivamente la bocca.
Mi sento improvvisamente sola. Non mi sono mai sentita più sola di oggi. Loro non capiscono più nulla, devo cavarmela da sola nella situazione più complicata in cui mi sia mai trovata, gli occhi mi diventano improvvisamente rossi.
I suoni diventato sempre più distinti, sempre più vicini. Stringo forte le gambe e nascondo la testa sui tappetini dell'auto. Vedo delle ombre muoversi all'entrata. Un paio di uomini provano ad accedere le luci, ma sono fulminate, così avanzano usando delle torce come uniche fonti di illuminazione. Faccio nascondere meglio anche Sam e Silvana, augurandomi che non combinino dei casini. Vedo sul soffitto le luci che si muovono ed inizio a fissarle per rilassarmi. I miei occhi continuano a tracciare scie immaginarie nell'aria. Non sono abituata a guardare il buio. Vedo una torcia puntare all'auto, illuminando solo la parte opposta a noi. Il respiro inizia ad essere più veloce. Cerco di stare ferma, ma il mio petto si muove troppo velocemente per fermarlo. La luce diventa sempre più distinta. Continuo a guardare in alto, oltre il finestrino, cerco di distrarmi con le luci sul soffitto. Ripercorro con lo sguardo tutti i particolari del parcheggio. Pian piano la paura diventa più fievole, il respiro più regolare, i muscoli più rilassati, le luci si muovono più lentamente. Vedo una di queste abbassarsi. Forse stanno andando via. Cerco di concentrarmi solo sul mio respiro, aspettando che siano andati via.Sam alza lo sguardo senza muoversi di un millimetro, ed è in quel momento che un'uniforme blu appare davanti a me.
Sciauuuuuu
Scusatemi tantissimo se non ho scritto per tutto questo tempo, ma davvero tra scuola e amici non riuscivo a trovare un momento da dedicare alla scrittura e in più, quelle poche volte che lo trovavo, il capitolo usciva noioso e non avevo proprio voglia di pubblicarlo. Questa è la terza prova che faccio, ditemi cosa ne pensate❤
Detto questo, spero che il libro vi stia piacendo e, se è così, vi prego di lasciare un commento e un voto❤
Mi siete mancate❤
Bacini, viry_xx
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TROUBLEMAKER
Fanfic[È stata scritta qualche anno fa, quindi non rappresenta al meglio il mio stile di scrittura attuale] Ho sempre avuto l'aspetto di una che porta guai, con la mia lingua tagliente, un look provocante e il comportamento di una ragazza che sa cosa vuol...