Arrivato davanti alla porta, il cuore mi batteva all'impazzata, non so perche'. Ho avvicinato la mano alla porta, esitando un po', poi mi sono fatto coraggio e ho bussato. Mi sono allontanato di un passo dalla porta e sono rimasto ad aspettare.
Sentivo il rumore dei tacchi di una ragazza battere sul pavimento e una voce famigliare.
«Arrivo subito.»
I passi si avvicinavano fino ad arrivare davanti alla porta.
Ad aprirmi c'era Ungheria. Era davvero carina con il suo vestito giallo a balze e i fiori trai capelli.
«Ciao Ita-Chan! Da quanto tempo!»
«Già» gli ho sorriso e ci siamo scambiati un abbraccio.
«Su, vieni, entra. E tuo fratello? Siete venuti insieme?»
«Si, ora arriva. Sta salutando Spagna.»
Ha riso leggermente poi mi ha accompagnato nella sala convegni.
Prima di iniziare dovevamo aspettare che arrivassero tutti.
Germania era già arrivato, era in fondo alla sala a parlare con Francia.
Era ancora uguale a come lo ricordavo e dopo molti anni, finalmente, era lì, a pochi passi da me. Avevo sognato tanto il momento in cui ci saremmo rivisti e mentre mi avvicinavo a lui ignoravo le altre nazioni che mi salutavano.
«C-ciao Germania» la voce mi tremava dalla gioia. Avrei voluto gettargli le braccia al collo e stargli abbracciato per ore. Mi veniva quasi da piangere.
«Ciao Italia» sentire pronunciare il mio nome dalla sua voce dopo tanto tempo mi ha fatto saltare il cuore nel petto.
«È da un po' che non ci si vede...vero?»
«Hm...ja. Ora devo andare, con permesso.» e se n'è andato lasciandomi lì con un sorriso idiota stampato sul volto.
Allora era vero, lui non voleva ancora parlarmi.
Improvvisamente il cuore mi si riempì di dolore. Volevo piangere.
"Non piangere! Non qui! Non adesso! Non davanti a tutti!" pensavo, ma le lacrime uscirono senza che le potessi fermare e le sentivo scorrere sulle mie guance. Le sentivo bruciare sulle mie guance. Erano peggio di una lama.
Di istinto sono corso fuori dalla sala con un braccio sulla faccia per nascondere le lacrime. Non vedendo, sono andato a sbattere contro Prussia.
«Hey, Ita-Chan, dove corri? Ah...ma stai piangendo, cos'è successo?»
«No, sto bene, non è nulla...» mi sono asciugato le lacrime con la manica della giacca.
«Sicuro? Perche' non-»
«Sto bene.» mi dispiace di essere stato maleducato con Prussia ma sentivo le lacrime pronte a scendere di nuovo e volevo solo trovare un posto dove stare solo e calmarmi, così sono andato verso il bagno.
Mi sono lavato la faccia poi sono tornato nella sala.
Dopo che tutti ebbero preso posto, abbiamo iniziato.

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Promise
FanfictionQuesta è la prima storia che ho scritto. Probabilmente è banale, ma spero vi piaccia comunque. :3 Grazie per le 2k letture. *^*